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“Luci”, il primo Metodo Classico rosè da uve Lucignola

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In Sicilia, dalle uve Lucignola ecco “Luci”, il progetto del professor Attilio Scienza. La limited edition di Terre di Gratia

Se c’è un caso di nomen omen, è proprio questo: si chiama “Luci” ed è figlio diretto di “Identità e ricchezza del vigneto Sicilia”, un progetto coordinato dal professor Attilio Scienza nel 2015.

L’intento del progetto, già allora, era proteggere e valorizzare il patrimonio viticolo siciliano e il suo germoplasma, con particolare attenzione alla conservazione delle specie autoctone e alla loro certificazione, così da garantire l’integrità sanitaria e l’identità varietale. In una sola parola, la biodiversità. Oggi, grazie alla volontà e alla caparbietà dei fratelli Gaspare e Rosario Triolo, founder di Terre di Gratia, quel progetto ha preso forma e si è trasformato in un realtà di cui, Luci, per l’appunto, è la luminosa espressione.

Come nasce “Luci”

Poco prima della vendemmia 2022 vengono condotte le analisi sulle uve aziendali. Della Lucignola viene fuori una sorprendente acidità di ben 11 g/l. Le analisi si ripetono altre due volte per conclamare il risultato. Rimane sbalordito anche Nicola Colombo, l’enologo aziendale. Da qui la decisione di optare per una base spumante rosata da destinare a Metodo Classico.

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Reperire le gemme dalle poche piante presenti in Sicilia nel 2019 è stata un’impresa ardua poichè l’innesto del vigneto ha richiesto due anni. Oggi siamo tra i pochissimi a vinificare questa antichissima varietà, ma gli unici ad aver osato esordire con un Metodo Classico- ci racconta Gaspare Triolo e prosegue- quando abbiamo fatto i primi assaggi siamo rimasti sorpresi dalla elevata acidità di questo vitigno e abbiamo pensato che la vinificazione in rosa avrebbe ingentilito il carattere particolarmente spiccati di queste uve e, con nostra somma gioia, così è stato. Inoltre, la storia di questa varietà, abbandonata, riscoperta e, infine, valorizzata, ci ha fatto pensare alla filosofia giapponese del “kintsugi” che mette in risalto con l’oro le “ferite” di un oggetto di valore affettivo dopo un avvento sfavorevole. In queste considerazioni si inserisce l’incontro con l’artista Daniele Favaloro poiché ci ha dato l’opportunità di tradurre in tecnica visiva i concetti filosofici orientali, così da rendere unica ogni bottiglia, la cui etichetta è proprio la firma artistica di questo autore“. Sarà, infatti, la mano di Daniele Favaloro ad impreziosire ognuna delle 240 bottiglie che verranno vendute al pubblico attraverso ristoranti ed enoteche.

Origini e storia della Lucignola

Fino ad oggi la Lucignola è stato un vitigno la cui rilevanza è rimasta solo appannaggio dei vignaioli per autoproduzione. La sua storia ha origini antiche. Già nel 1868 il barone Antonino Mendola, agronomo, nel suo Catalogo Generale riferisce di una varietà denominata Ducignola Niura coltivata a Milazzo. L’origine genetica della Lucignola è da attribuire ad un incrocio per libera impollinazione tra Sangiovese e un vitigno ancora non identificato. Limitata a pochi ceppi, il suo allevamento era focalizzato sui monti Nebrodi. Da qualche anno rientra tra i vitigni “reliquia” recuperati grazie al progetto della Regione Sicilia sulla piattaforma ampelografica isolana.

“Luci” sosta 18 mesi sui lieviti. È il primo Metodo Classico da Lucignola in Sicilia ed è vendemmia 2022. Raccolta manuale in cassette. Macerazione pellicolare di 5 ore a temperatura controllata di 8 °C. Fermentazione con ceppi indigeni siciliani selezionati. Malolattica interamente svolta. La base rimane in acciaio per 6 mesi fino a maggio 2023, momento in cui avviene l’imbottigliamento coi lieviti indigeni selezionati e in cui comincia la presa di spuma.
Un anno e mezzo di sosta sui lieviti fino a novembre 2024, quando avviene la sboccatura. Dosaggio extra brut (residuo zuccherino di 2,5 g/l). Sono solamente 240 le bottiglie prodotte.

La nostra degustazione

Nel calice appare di un rosa tenue luminoso dal perlage fine e persistente. Al naso si offre con generosi sentori fruttati di fragoline di bosco, melograno, floreali di rosa canina e speziati di cannella, zenzero e chiodi di garofano. Presenti anche sentori agrumati di arancia sanguinella e pompelmo rosa con qualche accenno di frutta tropicale.
Al palato il sorso è cremoso e vibrante e offre perfetta corrispondenza gusto-olfattiva. La persistenza delle bollicine stuzzica il palato e lo impregna di una fresca sapidità che ne lascia a lungo vivido il ricordo. Memorabile.

“Luci” è un Metodo Classico ricco di carattere e personalità capace di rappresentare in pieno la forza e resilienza del vitigno da cui ha preso vita e la caparbietà e determinazione di chi lo ha prodotto credendo fortemente che dalle crepe del passato passasse la luce di un radioso avvenire.

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