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Al via Etnamade, focus sui vini e i prodotti del Vulcano a Catania

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Il capoluogo etneo si prepara ad accogliere per due giorni lo straordinario continente enologico dell’Etna che verrà raccontato attraverso degustazioni, masterclass e cene a quattro mani, con l’obiettivo di valorizzare i vini figli del Vulcano, tanto apprezzati a livello nazionale e internazionale e, paradossalmente, meno nel territorio d’origine

Questo lo spirito di Etnamade in programma il 31  maggio e 1 giugno prossimi, all’Istituto Ardizzone Gioeni di via Etnea, nato dalla sinergia tra Scirocco Comunicazione e la Fondazione Italiana Sommelier, in collaborazione con Bibenda, con il patrocinio del Consorzio di tutela dei vini dell’Etna DOC, Strade dei vini dell’Etna, della Città metropolitana di Catania e del Comune di Catania.

“Oltre 25 le cantine etneee le cui etichette saranno in degustazione – ha anticipato Francesco Chittari, organizzatore dell’evento – che narreranno la peculiarità di un territorio che, seppur piccolo in termini di ettari di vigneti e di produzioni di bottiglie, è uno straordinario microcosmo di eccellenze”.

Si comincia venerdì 31, a partire dalle 18, all’interno del chiostro dell’Istituto Ardizzone Gioeni quando aprirà La Piazza del vino, in cui verranno ospitate le cantine e le proposte di localfood; alle 19 la Sala Masterclass dedicata alla degustazioni, vedrà l’approfondimento sull’evoluzione sull’Etna dal “CRU” al “CLOS”, fra sperimentazione e tradizione a cura di Paolo Di Caro, presidente siciliano Fondazione Italiana Sommelier.

Non solo vino. L’alta cucina degli chef Marco Cannizzaro (Km0) Giuseppe Raciti (Zash) e Bianca Celano ( QQucina) incontra il vino dell’Etna con due cene dal titolo “A Quattromani Ristorante etneo”, la prima, il 31 maggio, in cui Marco Cannizzaro duetterà con Giuseppe Raciti e la seconda , sabato 1 giugno, che avrà protagonisti Marco Cannizzaro e Bianca Celano. Le cene saranno l’occasione per provare pietanze gourmet in abbinamento ai calici  etnei.

L’Etna  ha tutte le carte in regala per  diventare un asset del marketing territoriale – ha aggiunto Paolo Di Caro, presidente siciliano Fondazione Italiana Sommelier – ma perché ciò avvenga è importante che si riesca a comunicare che oggi il vino dell’Etna non è  più utilizzato da taglio come accadeva negli Quaranta, Cinquanta, Sessanta, con cui aumentare il grado alcolico dei vini del Nord Italia e della Francia, bensì un’eccellenza di elevatissima qualità molto apprezzata negli Stati Uniti, Australia e mercati  orientali”.

C’è da lavorare molto a partire da noi produttori – ha aggiunto Graziano Nicosia, vice presidente  del Consorzio di tutela dei vini dell’Etna DOC – Noi abbiamo un grande territorio, non paragonabile a nessun altro nel mondo, basti pensare che su tutti e quattro i versanti del vulcano attivo più alto d’Europa crescono vitigni su stratificazioni di colate laviche che conferiscono alle piante caratteristiche uniche anche a distanza di pochi metri, dobbiamo solo imparare a comunicarlo nel modo adeguato, ed Etnamade è uno di questi”.

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Info utili

Etnamade

Dove: Istituto Ardizzone Gioeni, via Etnea 595, Catania

Quando: 31 maggio e 1 giugno, dalle 18:00 alle 24:00

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Manuela Zanni