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Alessandro Martellini e la sua prima stella al Suinsom in Val Gardena

Tra le cime innevate della Val Gardena, un giovane chef toscano ha messo radici e ha trovato la Stella Michelin. Lui è Alessandro Martellini.

Suinsom, un nome che richiama luoghi lontani ma che racconta di un territorio dalla forte impronta culturale, quello della lingua ladina. Letteralmente “in cima” in ladino, ovvero la meta del lungo percorso che ha portato lo chef Alessandro Martellini all’hotel Tyrol a Selva di Val Gardena dopo esperienze stellate, di primo pelo, quando giovanissimo approda a Il Pellicano con Antonio Guida e poi a Villa Feltrinelli con Baiocco, senza perdere l’esperienza con Enrico Crippa.

Un connubio all’insegna dell’accoglienza più calorosa, quella dei padroni di casa Bibiana Dirler e il marito Maurizio Micheli, della Val Gardena lei, toscano lui.

Quanto porti della tua Toscana al Suinsom?

Della mia Toscana, ma soprattutto della mia Maremma  porto il cuore e gran parte della mia cultura culinaria “.

Cosa significa puntare alla vetta (come il nome del locale) e che significato ha dopo la stella?

Suinsom viene dal ladino gardenese e significa “in cima”, indica appunto il punto più alto, la vetta… è dove siamo noi in questo momento, con l’arrivo della Stella Michelin, da cui partiamo per intraprendere un percorso ancora più bello e ricco di novità gastronomiche. È un punto di arrivo ma anche un punto di partenza per scalare un’altra montagna ancora più alta, sempre alla ricerca di materie prime di eccellenza, tecniche di cucina più raffinate e un team che creda in me e nel progetto che Bibiana e Maurizio portano avanti da 4 anni circa, il Suinsom “.

Cordata: perché avete scelto questo nome per il menu?

Perché solitamente in montagna indica un gruppo di persone che unite tra loro salgono verso la vetta (“suinsom”) e in questo caso definiamo anche il nostro un percorso di degustazione che si sviluppa in un crescendo di sensazioni e piaceri culinari“.

Come definiresti la tua cucina per chi non è stato da te?

Cerco sempre di portare con me le tradizioni mettendole in evidenza attraverso un percorso di innovazione, cercando di usare il meglio delle materie prime che riesco a reperire in Alto Adige o in altre parti d’Italia, dal pesce alla carne”.

Chef Alessandro Martellini e la sommelier Marika Rossi
Parlaci di te: tre pregi e tre difetti?

“Pregi: corretto, sensibile, accogliente. Difetti: sono troppi, e non si dicono…ahahahaha!”

Quale sarà il futuro della cucina? E che importanza pensi avranno gli stellati?

Il futuro della cucina italiana ha un’importanza senza precedenti: bisogna salvaguardare le tradizioni soprattutto, che piano piano si stanno estinguendo con le nostre nonne e mamme. Noto che i giovani che approdano nella mia cucina molto spesso non conoscono i gusti reali delle materie prime della cucina italiana. Biosgna recuperare il passato e farne tesoro per il futuro. I ristoranti stellati con la loro innovazione devono essere custodi delle materie prime d’eccellenza, delle ricette e dei sapori originali delle materie prime“.

Quali sono i tuoi piani per il futuro?

Non voglio pensare tanto al futuro, guardo più al presente e mi godo questo momento di soddisfazione e felicità per me, la mia famiglia, per la mia brigata di cucina e e i miei straordinari datori di lavoro, Bibiana e Maurizio“.

Suinsom

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