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Apre ufficialmente il villaggio del food di Amatrice

amate amatrice

E apre per intero, con tutti gli otto locali storici (1 bar e 7 ristoranti) crollati e andati distrutti dopo il terremoto della scorsa estate. Fra loro anche Hotel Ristorante Roma della famiglia Bucci e Ma-trù di Daniele Bonanni. Il progetto “Amate Amatrice” di Stefano Boeri diventerà realtà concreta da sabato 29 luglio alle ore 18, data e orario della sua inaugurazione

Ora Amatrice riparte davvero. Sabato 29 luglio alle ore 18 si svolgerà l’inaugurazione ufficiale di Amate Amatrice, il “Villaggio del food” realizzato grazie ai fondi pro terremotati raccolti da Corriere della Sera e Tg La7 attraverso la campagna “Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0”, che ha ottenuto attraverso Banca Prossima e la piattaforma di crowdfunding TIM “With You We Do” oltre 8 milioni di euro.

Amate Amatrice è stato realizzato grazie al lavoro progettuale dell’architetto Stefano Boeri in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Consorzio Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg, che hanno contribuito all’inziativa dal punto di vista operativo.

Una sfida importante, che ha impegnato l’intero staff di Stefano Boeri Architetti e le aziende della Filiera del Legno FVG in un progetto innovativo, interamente in legno, realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare una drammatica emergenza.

All’inaugurazione della struttura prenderanno parte, con il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e le rappresentanze delle istituzioni locali, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Enrico Mentana, direttore del «TgLa7», Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, l’architetto Stefano Boeri e le aziende della Filiera del Legno friulana coordinate da Innova Fvg.

Dal 29 luglio quindi riparte l’eccellenza. Per la prima volta dal giorno del terremoto tutti i ristoratori, uniti, torneranno nei loro ristoranti a preparare ciò che li ha resi famosi nel mondo.

Amate Amatrice sarà un grande polo di aggregazione sociale e culturale, oltre che gastronomico, in grado di far ripartire subito e da subito la popolazione colpita drammaticamente dal terremoto della scorsa estate. Un’area da polo da 9mila metri quadrati (che darà lavoro tra l’altro anche a più di 130 persone) per gustare i prodotti locali (verranno coinvolti le insegne storiche amatriciane e i ristoranti stroncati dal sisma), ma pure per incontrarsi, stare e crescere insieme attraverso una mensa per i bambini.

Tra i locali dell’area food di Amate Amatrice, spiccano il celebre Hotel Ristorante Roma della famiglia Bucci, che dopo essersi sbriciolato in un cumulo di macerie è ormai pronto a rimettere in moto le sue cucine nello spazio che gli è stato assegnato intorno alla grande piazza all’aperto del villaggio e il ristorante Ma-trù, il locale divenuto simbolo della resistenza di Amatrice grazie al lavoro instancabile e alla tenacia del proprietario Daniele Bonanni, che indomito a continuato a preparare le sue rinomate amatriciane in tutta Italia a bordo del food truck acquistato dopo il terremoto.

Un vero momento di svolta

La consegna ufficiale dell’area food di Amate Amatrice è un vero momento di svolta. Ora, dopo tanti crolli e promesse, c’è un luogo solido, quello disegnato da Stefano Boeri e costruito dalla filiera del Legno del Friuli Venezia Giulia, completo con tutte le otto strutture dove trovano spazio nel complesso un bar e sette ristoranti crollati il 24 agosto.

Con grandi vetrate affacciate sui Monti della Laga: un luogo che attirerà turisti da tutto il mondo e darà lavoro a decine di famiglie amatriciane. «Questo per me è un momento di grande commozione – ha dichiarato Boeri – sono felice che la nuova area sia consegnata, dopo tanti sforzi ed un interminabile inverno che sembrava volerci ostacolare in ogni modo. Grazie agli sforzi di tutti siamo riusciti nell’impresa e oggi tutto ricomincerà a funzionare. Amatrice potrà finalmente tornare ad offrire ai cittadini e ai visitatori le qualità gastronomiche del territorio. Un piccolo grande segno di rilancio in un luogo colpito nel profondo della sua anima e del suo corpo, un luogo che sta nel cuore di tutti gli italiani».

Il miracolo di quest’area dimostra come si possa costruire in tempi rapidi, con costi contenuti, in modo sicuro e con un’elevata qualità. «Il Friuli Venezia Giulia – ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani – è orgoglioso di essere in prima fila in Centro Italia, per offrire il connubio di esperienza umana e tecnologia che serve alla ricostruzione. Amate Amatrice, in questo senso, è davvero un progetto innovativo, che affonda le radici nella terra scossa dal sisma del ’76 e allunga le braccia verso il futuro, attraverso il più avanzato saper fare della nostra filiera del legno».

«Siamo orgogliosi di aver raccolto, insieme alla Filiera del Legno FVG, una sfida così importante come quella della riedificazione ad Amatrice – le parole di Matteo Marsilio, che coordina le aziende della Filiera – il completamento e la messa in uso della struttura rappresentano un forte segnale di rinascita per la popolazione amatriciana, per la ripartenza dei lavoratori e delle attività produttive».

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