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Cartoline da “La Città della Pizza 2021”: quando il lavoro di squadra distribuisce i compiti, il successo moltiplica!

Un racconto fotografico inedito. Scatti in posa e scatti rubati. Una raccolta di immagini collettive, un lungo menu di momenti, impasti, cotture, dettagli, voglia di confronti, di abbracci e di sorrisi, anche sotto le mascherine. Dopo tempo, il primo grande evento corale romano. Una città che si è risvegliata all’interno di un’altra città, che riaccende fuochi e motori, con la gioia condivisa e vibrante di ritrovarsi e guardare al futuro con senso di squadra.

La Capitale è diventata così palco e calamita, centro gravitazionale che attira a sé i grandi della Pizza, i maestri lievitisti, gli addetti al settore, gli appassionati del genere, i curiosi e i “pizza lovers”, tutti uniti per prendere parte alla manifestazione ideata da Vinòforum, realizzata con la collaborazione di Ferrarelle, arricchita quest’anno da quella degli autori Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli, Renato Bosco, Tania Mauri e MangiaeBevi.it come Media Partner.

Tre intense giornate. La voglia di salutarsi, di ritrovarsi, di confrontarsi dopo tanto tempo a disposizione. Nuove idee su tela lievitata. Inni alla tradizione, sottrazioni e combinazioni barocche. Stagione, ricerca, voglia di studiare, stupire e dire “ci sono”.

Dal 18 al 20 giugno nello spazio eventi “Ragusa Off” di Roma, La Città della Pizza, nonostante le molteplici difficoltà e il caldo pressante, ha dato prova di sè.

“La riuscita dell’evento – sottolinea Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza e CEO di Vinòforum – non era affatto scontata in partenza. Per questo motivo, la soddisfazione per il successo ottenuto è doppia. Il nostro lavoro è stato ancora più attento e certosino del solito. La passione da parte di tutti i soggetti intervenuti è stato senza dubbio un elemento fondamentale”.

Nuovi format, consolidate insegne. 60 tra i migliori del Paese e giunti da ogni angolo della Penisola, spinti dall’enorme voglia di riaccendere i fuochi. Ottima la risposta del pubblico nonostante le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria. Fan consolidati e nuovi follower. Sold out per tutte le iniziative: dagli esclusivi incontri di Pizza&Champagne con Ruinart e Polselli, ai tanti laboratori e workshop. Focus sul pane e sull’Evo. La pinsa romana di Di Marco l’altissimo livello di Stand Up Pizza, il contest per pizzaioli emergenti nato grazie alla collaborazione con Luciana Squadrilli.

A proposito, a vincere, e a entrare dunque di diritto con la sua “casa” nella prossima edizione de La Città della Pizza Roma, è stato Raoul Rotundo, della pizzeria Fiori di Zucca di Roma (che gestisce con il fratello Davide) con una pizza “napoletana” con Provola, Guanciale di mangalica, Pecorino erborinato scorzanera di Gregorio Rotolo e Carciofo Violetto di Castellammare (mistery ingredient Presidio Slow Food). 

Menzione speciale, inoltre, per la Valorizzazione del mistery ingredient Presidio Slow Food (miele di ape nera sicula) a Angelo Di Massa (Qvinto) e Ciro Savarese (pizzeria Ciro Savarese).

“Queste tre giornate – conclude De Venuti – hanno lanciato a nostro avviso un messaggio forte e positivo riguardo l’importanza che rivestono eventi del genere. Iniziative che rappresentano innanzitutto momenti imprescindibili di incontro, di confronto e di scambio tra tutti gli attori del comparto. Tutto il nostro team è già proiettato verso la prossima edizione de La Città della Pizza e, ancor prima, in direzione Vinòforum, la manifestazione dedicata ai grandi vini e all’alta cucina in programma a Roma il prossimo settembre”.

La manifestazione è stata il perfetto palco per presentare l’inizio del percorso legislativo proposto da AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana per il riconoscimento giuridico e professionale della figura del pizzaiolo.

Last but not least“, le aziende partner che negli anni hanno contribuito a rendere “La Città della Pizza” un format vincente e che hanno sostenuto l’evento anche in questa occasione.

Stand Up Pizza è stato possibile anche grazie al supporto di partner come APCI, AVPN e API che hanno coinvolto i propri Maestri Chef e Pizzaioli nelle giurie giornaliere e ad aziende come Ethical Food Selection, Gioli, Latteria Sorrentina, Olio Flaminio, Don Antonio che hanno messo a disposizione un paniere di prodotti di alta qualità. I presidi Slow Food sono stati presentati da Ines Innocentini di Slow Food Lazio. Valoriani invece ha supportato i pizzaioli del contest con i suoi forni.

Immagine di copertina @carlo-viola photo

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