Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
BereItinerariNotizieVino

Come nasce il nome di un vino? 5 etichette di Cannonau da conoscere

La Sardegna è conosciuta in tutto il mondo per il suo mare cristallino e le sue spiagge candide ma anche per il suo patrimonio gastronomico e vitivinicolo. Il Cannonau è il fiore all’occhiello. Noi vi raccontiamo la storia di 5 etichette da non perdere.

La Sardegna è una tra le mete turistiche più richieste. In questi mesi in particolare, diventa l’attrazione più ambita nel bacino del Mediterraneo. E sono tanti i visitatori che scelgono l’Isola per le vacanze, curiosi di conoscere meglio i prodotti enogastronomici ma soprattutto i vini. In Sardegna ci sono 27.217 ettari vitati. Di questi 7411 di Cannonau, 4875 sono nella Provincia di Nuoro. Ogni territorio ha il suo vitigno che lo caratterizza.

Gustare un buon vino significa anche conoscere il significato e l’origine del suo nome che racchiude indissolubilmente la storia di chi lo produce e dell’areale di appartenenza.

Ma come nasce il nome di un vino? Il nome può essere di fantasia, oppure nasce da un toponimo, una parola dialettale, a volte da un modo di dire, da un simbolo sacro o che abbia un legame con l’ambiente in cui si produce.

Il Cannonau

Tra le varietà che caratterizzano da sempre la produzione vinicola isolana vi è al primo posto il Cannonau. È il vino più conosciuto della Sardegna. Gode della denominazione di origine controllata dal 1972. Oltre al gusto, al colore, alla gradazione alcolica e al suo imbottigliamento c’è un lavoro di squadra che termina con la nascita del vino e la sua etichetta.

Abbiamo raccolto le storie di cinque cantine, tutte diverse ma con un tasso di “tipicità” molto alta. Così, abbiamo creato un itinerario del gusto nelle zone interne, poco distanti dal mare, per degustare un bicchiere di rosso rubino e accompagnarlo con qualche delizioso formaggio o salume di queste particolari località.

Tra le colline e montagne di questo tratto di costa nord orientale troviamo Oliena, con il suo storico Nepente. Da qui è facile raggiungere le cantine di Orgosolo, oltre la Cantina Sedilesu a Mamoiada. Sono tutti centri con un crescente interesse per la viticoltura. La strada per raggiungere Nuoro è d’obbligo, a poca distanza si arriva alla cantina Gabbas e alla cantina di Meana che in questo mese festeggia il 40° anniversario del DOC Mandrolisai.

Le caratteristiche

Il vino Cannonau si presenta con colore rubino più o meno intenso, tendente al nero violaceo con l’invecchiamento. Il suo profumo è gradevole, il sapore secco e sapido. Si abbina ai primi piatti, ai ragù, alle carni rosse, e all’immancabile porcetto arrosto, oltre ai formaggi in genere e nel caso della “riserva” anche con agnello in umido e cacciagione.

Il Cannonau rosato presenta un colore rosa brillante, gradevole per i profumi fruttati; da servire fresco accompagnato da salumi, primi piatti leggeri ma anche zuppe di pesce.

La Doc Cannonau può dare origine anche a vini da dessert, nei tipi secco e dolce naturale accompagnano bene i tantissimi dolci tradizionali sardi.

Azienda  Vitivinicola Iolei

cannonau

“Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama?
Ahi lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi”…
Gabriele D’Annunzio

Produzione di grande orgoglio dei viticoltori è il Nepente di Oliena. Cannonau robusto, dai profumi inimitabili già cantato da Gabriele D’Annunzio che, pur essendo astemio, col profumo di questo vino si ubriacò.

Il clima, l’altitudine, la posizione geografica sono queste le ricche peculiarità del terreno a determinare le caratteristiche organolettiche del vino Cannonau nelle sue varianti.

L’azienda Iolei, per proseguire la tradizione del territorio che vede nel vino una delle sue massime espressioni culturali, ad Oliena, a circa 500 metri sul livello del mare, ha impiantato il primo vigneto di Cannonau.

La cantina si chiama proprio Iolei come il nome del vino che è stata la prima etichetta prodotta nel 2013. Le uve provengono da 4 ettari di vigneto. La raccolta viene ancora effettuata a mano con una produzione limitata perché la qualità da sempre predomina sulla quantità. Da qualche anno una serie di riconoscimenti celebrano questo vino pregiato.

Il Nepente Iolei

La prima cosa che risalta guardando una bottiglia di IOLEI è senza dubbio l’immagine raffigurata in etichetta. La donna rappresentata in un dipinto di Sara Bachman è una delle amiche di “Freya” vestita con il costume tipico del paese barbaricino, Oliena. Il binomio arte-vino anche per la sua etichetta, nello specifico naif, da sempre si accompagna in Sardegna alla viticoltura. L’etichetta raffigura la Dea dell’amore e della bellezza, nella mitologia “norrena” (nordica) oltre alla seduzione e alle virtù profetiche.

Gli Iolei, annoverati tra i popoli del mare dalle misteriose origini nel Neolitico, con l’etichetta del vino assurgono al ruolo di riscatto storico che pone in primo piano quella che fu un’importante civiltà del mondo sardo antico anche per rendere giustizia all’autonomia dell’Isola non assoggettata soltanto dagli invasori che numerosi provenivano dal mare.

Ogni bottiglia è come un’opera da collezionare e non solo da degustare.

Il vino si presenta con un colore rosso rubino e sprigiona al naso un immediato bouquet di profumi che ricorda i chiodi di garofano, la ciliegia e il mirto. Al palato rimane fresco, elegante e con un tannino poco presente, lasciando una vena speziata verso la fine che lo rende ancor più interessante e di buona persistenza. La produzione di questo prodotto è limitata a 2500 bottiglie l’anno. IOLEI, grazie alla sua nota speziata, abbraccia tutti i piatti tipici della cucina sarda, donando forza e decisione ad ogni singolo assaggio, senza mai sovrastare i singoli sapori. Ottimo anche con una selezione di formaggi stagionati.

Iolei winery
Via Nuoro snc
08025 Oliena (NU)
Telefono 3488863219 – 342 0039522
Info@iolei.it
Sito

Urulu, Cantina di Orgosolo
cannonau

Ad Orgosolo il Cannonau è il vitigno esclusivo. Sono censiti 220 ettari. Questo dato lo pone in una posizione intermedia. Non ha grandi superfici coltivate a vigna come Dorgali ed Oliena ma insieme superano i 500 ettari che risultano pur sempre una ragguardevole superficie.

Nate nel 2007 come Cantine di Orgosolo, l’Urulu è stato il primo vino e la vendemmia continua a essere rigorosamente manuale. Urulu è un toponimo ma anche un importante sito Archeologico, ove era insediato un santuario del periodo nuragico. I vigneti si trovano ai piedi del colle che si trova sulla strada che da Orgosolo porta a Mamoiada. Sul sito sono stati rinvenuti importanti reperti: bronzetti raffiguranti navicelle, guerrieri, animali, etc. Ci son ben due teche nel museo archeologico di Nuoro dedicate ai manufatti ritrovati a Urulu. Fra questi vi sono delle fibule di bronzo, piccoli piattini del periodo romano che, a detta degli archeologi, possono essere come dei “taste-vin” ante litteram! Vino Doc che è un po’ l’emblema della cantina, essendo stato il primo vino ad essere prodotto e da subito, nel 2008, segnalato alla fiera del Vinitaly con una gran menzione.

L’etichetta di Urulu richiama Orgosolo, chiusa a “fisarmonica” con un fiocco di seta. Un richiamo al ciclo del vigneto esattamente come si segue la metamorfosi del baco da seta in tutte le sue fasi.

Il vino matura in botti di rovere per nove mesi, poi in bottiglia per tre mesi. Ha una gradazione di 15,5. Nel 2019 ha vinto la medaglia d’0ro al concorso Asia Wine Trophy . Presenta un’ aroma fruttato con sentori di frutti di bosco ed erbe aromatiche, a ciò si aggiunge la presenza di note speziate di liquirizia.

Al gusto risulta caldo e armonico con presenza di tannini morbidi ed eleganti che ne fanno un vino di grande struttura. Si abbina ai primi piatti con sughi corposi e agli arrosti sia al maialetto che alle braciole di pecora.

Via E. Mattana,
Zona P.I.P., sn
08027 Orgosolo (Nu)
Tel. 0784 40 30 96
info@cantinediorgosolo.it
uruluinfo@tiscali.it

Mamoiada la Cantina Sedilesu
cannonau

Il vino è ottenuto dalle uve provenienti da vigneti che si trovano a 650/700 m s.l.m, nate dai 50/60 anni fa, facilmente visibili sulla statale Nuoro-Lanusei all’altezza del bivio per Sarule.

Le viti sono allevate ad alberello, nella tradizionale forma di allevamento della vite a Mamoiada. Il suolo delle vigne è di granito in disfacimento. La raccolta, esclusivamente fatta a mano in piccole casse, si esegue in genere nella prima decade di Ottobre. La tradizione vitivinicola della famiglia Sedilesu risale a tantissimi anni fa. Si è passati da imbottigliare le prime 1000 bottiglie nel 2000 a una produzione media nelle buone annate di circa 100.000.

I vini Sedilesu sono presenti in 15 paesi esteri. Un vino, Mamuthone, simbolo non solo della cantina, essendo il primo a essere realizzato, ma anche portatore, attraverso l’etichetta che raffigura una stilizzazione della maschera del Mamuthone, del patrimonio culturale di questo paese. Le maschere dei Mamuthones e Issohadores sono tipiche del Carnevale di Mamoiada tra i più suggestivi e rinomati della Sardegna.

Sempre il paese barbaricino vanta la coltivazione e produzione (95%) del Cannonau di un vitigno raro a bacca bianca chiamato Granazza o Granatza. Sedilesu vinifica esclusivamente vini Cannonau e Granatza in purezza.

Il Cannonau Mamuthones è ottimo accompagnamento per il maialetto arrosto ma si sposa benissimo con le carni rosse grigliate, con sughi al ragù o anche di cacciagione. Buono il connubio con i formaggi di media e lunga stagionatura o anche con stufati di verdure. Temperatura di servizio: 16-18°C anche in estate.

Soc. Agr. Giuseppe Sedilesu & C. S.N.C.
Via Adua, 2 / Via Vittorio Emanuele II, 64
08024 Mamoiada (NU)
Tel. +39 0784 56791
www.giuseppesedilesu.com

Cantina Gabbas

L’Azienda vitivinicola di Giuseppe Gabbas produce il vino Dule considerato tra i più ragguardevoli Cannonau dell’Isola di Sardegna.

Non lontano da Nuoro a circa venti km dal mare, il vitigno del Cannonau gode della struttura del terreno con percentuali granitiche drenanti e della posizione geografica che avvantaggia le caratteristiche tipiche della viticoltura. Tali varianti producono escursioni termiche che consolidano la buona salute della vigna e assicurano qualità organolettiche al vino Dule. L’ecosistema ideale per la vite e i suoi effetti positivi sui vini, riducono i trattamenti antiparassitari che all’occorrenza si eseguono con prodotti biologici tradizionali. Il prodotto finito proviene soprattutto dal vitigno Cannonau e in minima parte da una giunta di altre poche varietà autoctone quali il Bovale Sardo detto Muristellu oltre ad una minima parte di Vermentino.

Sono proprio tutti questi elementi che fanno del Dule un vino eccelso di qualità assicurandosi anche l’identità tipica della territorialità sarda. Oliena in particolare è vocato all’agricoltura e alla coltivazione della vite e anche dell’olio da cui il borgo prende il nome. La vigna è in agro di Oliena nella località denominata “Dule” dalla quale il vino Cannonau prende il nome. Situata a 300 m slm in un clima tipicamente mediterraneo, fresco in primavera, caldo e secco in estate e moderatamente ventilato. L’Azienda Gabbas fonda i propri punti di forza con razionalità sulla viticoltura di alta qualità che si rifà alla tradizione vinaiola locale come per esempio la potatura corta che ottiene l’esaltazione delle varie caratteristiche delle uve.

I Gabbas erede forte delle passate esperienze punta piuttosto alla qualità che alla quantità del raccolto. La cantina posta al centro dei suoi venti ettari di filari tutt’intorno a essa in forma circolare quasi a voler ricordare gli antichi splendori degli anfiteatri della storia romana.

Gabbas
Via Trieste 59, Nuoro
Tel: +39078433745
Sito

Pareda
cannonau

Situata tra le due Barbagie di Ollolai e Belvì e non distante dalla catena montuosa del Gennargentu, è caratterizzata da un ameno sistema di colline. La posizione geografica le conferisce clima mite ma anche rigidi e freddi inverni. L’azienda Agricola vitivinicola “ Meana – Terra del Mandrolisai” nasce nel territorio facente parte del Comprensorio del Mandrolisai, antica e importante zona vitivinicola del centro Sardegna che proprio nel mese di giugno ricorre il 40° anniversario della DOC Mandrolisai.

L’azienda ad antica conduzione familiare, opportunamente riorganizzata, fonda le i propri punti di forza sulla coltivazione prevalentemente manuale, data la particolare conformazione del terreno. La cura nella selezione delle uve durante la raccolta e la conseguente attenta vinificazione con sistemi tradizionali.

Queste condizioni garantiscono la genuinità e la qualità del vino con una produzione complessiva di circa 35.000 bottiglie nelle diverse tipologie. Il vino che si produce nell’area del Mandrolisai è determinato fondamentalmente dall’unione armonica di tre principali qualità di uve autoctone: Cannonau, Monica e Bovale Sardo.

I vini sono di grande struttura, armonici ed equilibrati, dal colore rosso rubino intenso, profumati e corposi, e che si evidenziano, sprigionando tutte le loro caratteristiche, con l’invecchiamento. 

L’Azienda è presente sul mercato con tre tipologie di vini accomunati in un’unica linea denominata Parèda: Il DOC Mandrolisai, Il Biologico e l’IGT Isola dei Nuraghi. I tre vini si differenziano tra loro per la diversa composizione quantitativa degli uvaggi, per le differenti tecniche di vinificazione e per i differenti tempi di maturazione ed affinamento, che conferiscono a ciascun vino un determinato e distinto carattere. Il nome della linea “Parèda” scaturisce quasi naturalmente dall’antica denominazione geografica della zona ove si sviluppano i vigneti dell’Azienda.

Meana Terra del Mandrolisai
Società Semplice Agricola di Francesco Podda & C.
Via Roma, 129 – 08030 Meana Sardo (NU)
Tel.+39.3498797817
e-mail:cantinameana@gmail.com
Sito web:www.cantinameana.it

Articoli correlati

Giancarlo Morelli: “Vi spiego perché non ho mai fatto una schiuma in vita mia”

Annalisa Leopolda Cavaleri

Campania: dal 19 ottobre, al via “I mercoledì dell’olio” in pizzeria

Nadia Taglialatela

Casa Vinicola Fazio: dal mare alla collina, tutto il gusto della Sicilia in un calice

Manuela Zanni