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Sentaku Izakaya a Bologna: ecco perché è il posto dell’anno

Da poco insignita del premio come Bar rivelazione dell’anno secondo Bargiornale, Sentaku Izakaya a Bologna è una realtà che fonde stile asiatico e calore italiano al servizio di una cucina autentica e una drink list che intercetta tutti i gusti.

Sarà pur bello andare in giro per i colli bolognesi (come cantava Cesare Cremonini) ma a non scendere in città ci si perde una chicca come Sentaku Izakaya, appena insignito da Bargiornale del premio come bar rivelazione dell’anno. In una recente visita alla scoperta di questa interessante realtà al centro di Bologna, che proprio in questi giorni spegne la sua prima candelina, ho potuto apprezzarne la proposta, e questa è la mia personale disamina del perché ha meritato questo premio.

La storia di Sentaku Izakaya

Bologna, gennaio 2024. Nella zona del quadrilatero, l’antico quartiere commerciale della città, apre i battenti Sentaku Izakaya. Al timone troviamo un binomio che è l’esatta rappresentazione dello Yin e Yang: da un lato c’è Claudio Alessandro Musiani, posato e “zen”, già proprietario di un altro locale giapponese di successo, Sentaku Ramen Bar; dall’altro abbiamo Nicolò Ribuffo, vulcanico mattatore, che tra le altre cose di cui può fregiarsi nel suo curriculum, c’è l’aver inaugurato il primo rooftop a Bologna. L’incontro tra le loro personalità ed esperienze è la scintilla che accende la miccia di questa realtà.

Un angolo di Sentaku Izakaya

Stile asiatico, calore italiano

Già dal nome, questo bar presenta chiaramente la sua natura: izakaya è un vocabolo nipponico composto da composto dalle parole “i” (sedersi), saka (bevanda alcolica) e ya (negozio); per l’appunto, un luogo in cui si servono bevande accompagnate da cibo. La cultura e il modo di bere in Giappone è un qualcosa lontano anni luce dalla nostra concezione, pertanto questa idea andava calata nel nostro ambiente. E così Sentaku è una izakaya in chiave italiana. Lo stile e gli arredi sono in tutto e per tutto – eccezion fatta per il bancone “ondeggiante”, ma è una licenza che ci sta – in linea con quelli giapponesi (personalmente ci ho visto dei richiami ai piccoli bar di Golden Gai, dedalo di vie all’interno del quartiere Shinjuku di Tokyo).

La proposta gastronomica è autentica, segno che dietro c’è un grande studio e una ricerca per offrire delle pietanze il più vicino possibile a quelle che si trovano nei locali nipponici, ma il menu (e qui veniamo alla “chiave italiana”) è più ampio e consistente rispetto al concept di riferimento. E appunto, per quella che è la nostra cultura, va benissimo così.

Come si beve (e mangia) da Sentaku Izakaya

Attraversati gli archi, si arriva davanti all’ingresso di Sentaku. All’esterno un ampio numero di sedute e il grande tavolo per la tatami experience (fino a 18 ospiti) e all’interno ci si può accomodare nella sala o direttamente al bancone. Semplicità, ordine e pulizia caratterizzano il menu, racchiuso in una sola pagina, divisa in colonne per separare pietanze di carne, di pesce e vegetariane. Tutto chiaro, diretto, e spiegato nei dettagli. La drink list – un originale carta a ventaglio, che richiama i separé giapponesi – intercetta i gusti di tutti, e anche qui la descrizione è completa e puntuale. Si va dal Mezcal apple soda, con sciroppo di umeshu, connubio tra sapori affumicati e fruttati, al Nippo champagne a base di vodka, acqua di rose, Italicus, champagne e kombucha di lamponi, fino all’Asian gimlet, interessante twist preparato con plum bitter, ramune e gin con pepe di Sichuan e yuzu.

Egg sando

Ad accompagnare, il menu presenta due percorsi degustazione (il secondo vegetariano) con piatti selezionati dallo chef, e la già menzionata proposta à la carte. Alla base di entrambi c’è l’idea della condivisione, e ogni piatto arriva porzionato o comunque concepito per essere passato tra i commensali. Fra le diverse ricette spiccano Karifurawā (pezzettoni di cavolfiore marinato e al forno, con salsa homemade), Egg sando (panino al latte, insalata di uova, kewpie mayo, ajitama, negi teriyaki), Katsu sando (panino al latte, cotoletta di maiale, cavolo bianco, negi, salsa tonkatsu), Inari kyūri (tasche di tofu con riso, tsukemono, cetriolo, furikake, ponzu), Yuzo-kosho tebasaki (alette di pollo marinate e glassate con pepe allo yuzu e shiso). Piccola chicca: per quelle proposte in cui è previsto l’uso delle mani, il cameriere vi porta anche dei guanti usa e getta, per potervi godere il tutto senza pensieri.

E arriviamo a un altro punto forte del locale: le persone. Chiamarla brigata o personale di sala sarebbe più adatto, ma è leggermente riduttivo. Chi lavora da Sentaku sono ragazze e ragazzi giovani, sorridenti, in gamba e sempre attenti a ogni esigenza. Una famiglia che trasmette il suo calore e ti fa sentire subito a casa. Sarà proprio per questo che il locale è sempre molto frequentato, e che Bargiornale li ha premiati come rivelazione dell’anno: perché lo sono.

Info utili

Sentaku Izakaya

via Marchesana 6, Bologna

tel. 051 485 6974

Aperto dall’aperitivo, sabato e domenica anche a pranzo; chiuso il lunedì

Sito

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