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Emergenza Sanitaria: le nuove regole per la ristorazione

Da alcune ore ormai, le norme di sicurezza finalizzate al contenimento dell’emergenza sanitaria già vigenti al Nord Italia sono state estese a tutta la penisola, isole incluse. Il decreto, varato nella notte dal Governo e anticipato ieri sera in diretta tv da Giuseppe Conte, contiene alcune regole che coinvolgono le attività commerciali e ristorative.

Si tratta certamente di norme che limiteranno nei giorni seguenti la libertà individuale e che metteranno a dura prova centinaia di attività, ma che potranno (speriamo!) garantire la tutela della salute pubblica impedendo la diffusione del virus e, quindi, dei contagiati.

Televisioni e giornali già non parlano d’altro: evitare gli assembramenti, mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare disinfettanti per superfici e contingentare gli ingressi sono solo alcune delle regole contenute nel decreto.

Vediamo però, nello specifico, quali sono le norme da rispettare fino al prossimo 3 aprile.

Bar e Ristoranti

Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro tra i tavoli, pena la sospensione dell’attività.

Saranno gli stessi gestori a prender carico della messa in funzione e del rispetto delle norme. Spazio dunque a mascherine e guanti monouso in cucina e a dispencer di saponi igienizzanti per le mani nei bagni. Sotto la lente di ingrandimento tavoli e superfici che devono esser ripetutamente puliti con soluzioni disinfettanti.

Divieto assoluto di consumazione al bancone. Niente più caffè e cornetto veloce prima di correre a lavoro dunque. Via libera a servizi di take away e delivery. Sarà dunque possibile, per ora, ordinare la cena direttamente al proprio ristorante preferito che comunque dovrà tenere abbassata la serranda.

Nel mirino i mercati rionali. Su questi infatti verranno, nelle prossime ore, attuate ferree misure di sicurezza anti assembramento davanti ai banchi.

Nella regione Lazio inoltre, con un’ordinanza firmata dall’Assessore alla Sanità, fino al 3 aprile, vige l’obbligo di utilizzo di mascherine e guanti per tutti gli esercizi che somministrano, trasformano, producono o tengono in deposito prodotti alimentari.

Le altre norme previste dal Decreto

Lavoro e necessità

I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. E’ possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.

Stop assembramenti

È la novità annunciata da Conte, non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.

Per quanto riguarda i trasporti pubblici invece, l’unica norma ora in vigore riguarda il divieto di ingresso dalla porta anteriore.

Febbre e quarantena

Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è “fortemente raccomandato” di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi è “assoluto” per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.

Negozi

La regola della distanza e gli ingressi contingentati vale per tutti i negozi che possono stare aperti. Unica restrizione per i medi e i grandi spazi (ad esempio i centri commerciali) che devono abbassare le serrande, ma solo nel week end.

Nessun fermo invece per i negozi di alimentari (pur sempre nel rispetto della distanza di sicurezza), così come per farmacie e parafarmacie.

Calcio: fermo il campionato, non le coppe

Si fermano tutti gli sport, incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi.

Sport: palestre no, parchi sì

Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro.
Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.   Chiusi anche tutti gli impianti sciistici.

Ferie e congedi

Si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.

Ferme scuole e esami patente

Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici. Ferme anche le gite scolastiche e gli scambi interculturali. Previste invece, dove possibile, le attività didattiche a distanza.

Le chiese

I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.

Ospedali e strutture sanitarie

Divieto di recarsi al pronto soccorso se non per motivi realmente urgenti. Agli accompagnatori è inoltre vietato sostare nelle sale d’attesa. L’ingresso in strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie e hospice, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura stessa.

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