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Fine estate in Sicilia. Da Siracusa a Marzamemi, ecco i ristoranti che vi faranno innamorare della cucina siciliana

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Dici Sicilia dici meraviglia. Stupore, fascino e ancora storia, mare e spiagge paradisiache. Si potrebbe continuare all’infinito, tentando di trovare una parola capace di esprimere l’immensità culturale e paesaggistica di questa regione incantevole senza, tuttavia, riuscirci. Provare a descriverla cogliendone l’essenza è impresa ardua: la Sicilia va vissuta, contemplata, ammirata in ogni sua singola sfaccettatura.

Ma da dove cominciare? Se ferie e vacanze si limitano a pochi giorni di relax, vi consigliamo di godervi l’isola un pezzetto per volta, evitando eccessivi strapazzi. La zona che si estende da Messina a Catania, passando da Siracusa, Noto e Ragusa è quella che viene comunemente chiamata la Sicilia orientale; qui la bellezza del territorio si fonde con l’incredibile genuinità di una cucina prevalentemente di pesce (neanche a dirlo, di una freschezza quasi commovente) mai troppo elaborata ma ricca di sapore, in cui la tradizione gioca un ruolo di assoluta protagonista.

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La sfavillante Taormina è una tappa da includere senza dubbio nel proprio itinerario, anche se va fatta una doverosa premessa: è tanto bella quanto turistica. Il che, da un punto di vista gastronomico, non è proprio sinonimo di garanzia. Per evitare di incorrere in prezzi gonfiati e cibo scadente, c’è una certezza assoluta (tra l’altro proprio in pieno centro) chiamata Tischi Toschi. I colori e i profumi sono quelli della Sicilia più autentica, così come i piatti che omaggiano i dettami di una cucina a km 0, rispettando la stagionalità della materia prima a disposizione. Niente menu preimpostato quindi ma una continua sorpresa inaspettata: si va e ci si lascia incantare dalle proposte del giorno, realizzate dalle sapienti mani dello chef-patron Luca Casablanca.

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Tra le tante perle che si incontrano lungo la strada – l’imponenza dell’Etna è uno spettacolo unico al mondo – Siracusa è certamente una delle più preziose. Perdetevi nelle sue stupefacenti attrattive, dalle antichità del Parco archeologico della Neapolis alla sfarzosità barocca dell’isola di Ortigia. Per mangiare, il ristorante Il Tiranno è garanzia di cene di altissimo livello. La cucina è il regno della giovane e talentuosa chef Valentina Galli che, con estrema cura e personalità, regala esperienze degne del miglior ristorante gourmet. Tra gli antipasti trionfa (oltre alla degustazione di crudi veramente eccezionale), la battuta di gambero, spuma di ricotta e caviale mentre, tra i secondi, un plauso vigoroso va al tonno in crosta di pane: cottura eccellente e consistenza ottimale.

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Noto è uno scrigno tempestato di chiese e palazzi da restare senza fiato: non a caso viene definita la capitale del Barocco italiano. Da qui si raggiungono facilmente la Riserva di Vendicari, al cui interno si nascondono alcune delle spiagge più belle di tutta la Sicilia (vi dice nulla Calamosche?). Tra gli indirizzi da segnare in agenda, ve ne sottolineiamo due: il Caffè Sicilia con le straordinarie granite (per non parlare dei gelati) di Corrado Assenza e il ristorante Dammuso, proprio nei pressi del Duomo e vicino a Palazzo Nicolaci. Anche qui è il pesce a far da padrone, dalle sarde alla beccafico alla sempre ottima grigliata. Un consiglio spassionato: prenotate con largo anticipo, è sempre pieno e super gettonato.

20 km o poco più: questa è la distanza che, da Noto, vi separa dall’adorabile Marzamemi. Un pittoresco villaggio di pescatori, una gioia per gli occhi fatta di scorci poetici e tramonti incantati. Il viale principale è costellato di ristoranti – tutti molto carini a vedersi ma, va detto, non sempre valgono il prezzo del biglietto (o del conto, in questo caso). Per andare a colpo sicuro dirigetevi da Campisi, una vera istituzione del luogo; si mangia fuori, su di un patio vista mare direttamente sulla sabbia. All’atmosfera da mille e una cena si unisce un menu di pesce freschissimo, con piatti fantasiosi ma sempre ancorati alle rimembranze del passato.

Ovviamente, questa è solo una piccola, piccolissima parte di quanto vi attende una volta sbarcati nella più grande delle isole italiane. Poco distanti da Noto si trovano località stupefacenti quali Ragusa, Ragusa Ibla (dove gli appassionati di cucina d’autore avranno di che gioire grazie alle magie di Ciccio Sultano e del suo ristorante Duomo, due stelle Michelin), Scicli, Modica e il suo cioccolato famoso in tutto il mondo. Senza parlare poi di Agrigento, della Valle dei Templi, delle isole minori e di tutta la Sicilia occidentale. Non basterebbero intere settimane di viaggio e uno (ma anche due, tre) buchi alla cintura.

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