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Gainn: come si mangia nel primo ristorante coreano segnalato dalla Michelin

gainn

Spegne le sue prime 14 candeline Gainn, il ristorante di Stefano Chung in Via dei Mille a Roma. Per l’occasione, noi l’abbiamo provato per cercare di capire perché è l’unico locale di cucina coreana a Roma segnalato sulla guida Michelin 2021.

Arredamento minimal, atmosfera informale ma tranquilla e riservata. Accoglienza garbata ma sempre presente. Già questo basterebbe a far entrare Gainn nell’Olimpo dei migliori ristoranti di cucina orientale di Roma. A questo però si aggiunge la posizione strategica, poco distante dalla stazione Termini (e quindi ben collegato con i mezzi pubblici) ma in una zona tranquilla e poco affollata (da sottolineare per chi è costretto a muoversi in macchina).

Ma non solo. Perché Gainn propone anche una cucina autentica coreana senza fronzoli e senza contaminazioni di nessun tipo. Stefano Chung e Valentina Bae, i due proprietari, marito e moglie, quando si tratta di tradizione gastronomica non vogliono cedere a compromessi. Neanche per strizzare l’occhio e accontentare i palati occidentali. La prova tangibile si ha non appena varcata la soglia del ristorante in via dei Mille 8. I tavoli, infatti, sono quasi esclusivamente occupati da clienti di origine orientale. E questo, a mio parere, è un altro punto a favore.

Gainn: il locale

Aperto da Stefano e Valentina nell’ottobre 2007, Gainn, che in coreano vuol dire “bellezza interiore della persona”, con i suoi 120 metri quadri e circa 60 coperti, ha da subito avuto come scopo quello di far conoscere il più possibile la vera cucina coreana. Soprattutto quella del Sud.

Obiettivo in parte raggiunto e che ha trovato un grande sostegno da parte della comunità coreana residente a Roma ma anche della Rossa più famosa del mondo: la Michelin.

Oggi, grazie a un recente lavoro di ristrutturazione, i due proprietari vogliono fare un passo in più per raggiungere il loro sogno e far avvicinare i romani alla loro tradizione culinaria. Lo fanno anche attraverso il menu, scannerizzabile con qr code, dotato di fotografie e descrizione accurata dei piatti.

Le pareti chiare e spoglie contrastano con il calore dei tavoli in legno wenge scuro e della pelle nera delle comode sedute. L’arredamento è essenziale e moderno, così come la mise en place, ma il tutto contribuisce a creare un perfetto equilibrio di sensazioni positive. A chiudere il cerchio, c’è la cucina capitanata dallo chef Daniel Kim, membro dell’Associazione Chef Coreani e, per tanti anni, chef dell’Ambasciata Coreana in italia.

Il menu

“La cucina coreana è tendenzialmente molto piccante. Ma è un piccante diverso da quello che si può trovare nelle preparazioni di altre nazioni. Noi utilizziamo un peperoncino dal sapore persistente ma che non sovrasta gli altri sapori” spiega Stefano.

Il peperoncino è, infatti, un file rouge che unisce tutti i piatti senza però risultare invasivo. La sua nota leggermente affumicata lo rende molto piacevole, soprattutto se accompagnato da un bicchierino di Soju, ovvero un distillato di riso dall’alto grado alcolico ma dal sapore molto neutro.

La tradizione gastronomica coreana si basa principalmente su alcuni ingredienti base: il riso e le verdure. I piatti principali, infatti, vengono sempre accompagnati da tanti piattini di verdure miste (che Stefano compra fresche e di stagione nel mercato rionale) e riso bollito.

Ma andiamo con ordine e partiamo con gli antipasti assolutamente da assaggiare del menu di Gainn.

I piatti

Haemul Pajeon è una frittata con frutti di mare, uova e cipollotti freschi davvero gustosa, perfetta da dividere con i commensali per iniziare il pasto.

Da provare anche i Gainn Japchae cioè gli spaghetti di fecola di patate dolci con verdure miste e pak choi scottate. La consistenza molto glutinosa ma il sapore è davvero succulento.

Ottimo lo Yangnyeom Chicken: pollo fritto in salsa agro piccante con spolverata di arachidi. Un sapore davvero avvolgente così come quello dei Ojingeo Bokkeum cioè calamari con verdure miste saltati in padella con salsa piccante.

Tra i piatti principali, impossibile non assaggiare il Bulgogi cioè gli straccetti di manzo saltati in padella con verdure miste marinate. Vengono serviti da soli sulla piastra o all’interno della zuppa in una terrina di terracotta. O ancora accompagnati con del riso e il tuorlo dell’uovo semi crudo.

Le zuppe sono un’altra costante della cucina coreana. Qui le troviamo di tutti i tipi: di manzo con verdure e peperoncini, con spaghetti di fecola, di tofu o di kimchi (cavoli cinesi in salamoia piccante).

Capitolo dolci. Da Gain non ci sono. “In Corea non abbiamo la cultura del dolce a fine pasto. Abbiamo qualche pasticcino realizzato con i fagioli, come nella tradizione giapponese, ma reperire qui in Italia gli ingredienti è molto difficile e abbiamo preferito non metterli in menu” ci dice Stefano.

Non preoccupatevi, però, se siete degli inguaribili cultori del dessert. Da Gainn ci si alza da tavola satolli, leggeri e piacevolmente soddisfatti anche senza la carica di zuccheri finale. Forse, anche per questo è piaciuto alla Michelin.

Info utili

Gainn

Via dei Mille,18 – Roma

Tel: 06 4436 0160

Orari. aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 15:00 e dalle 18:00 alle 22:00. Chiuso la domenica.

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