Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
Appuntamenti

Gli incontri a casa del Duca: pomeriggio in cantina per la cassata di Peppe Giuffrè

Il Gruppo Duca di Salaparuta riunisce tre brand storici che rappresentano la Sicilia e l’Italia nel mondo, Corvo e Duca di Salaparuta nati nel 1824 e Florio nato nel 1833. Riunite in un’unica realtà dalla famiglia Reina, le due aziende costituiscono, oggi, il primo Gruppo vitivinicolo privato dell’isola e ne raccontano la storia e la terra attraverso luoghi suggestivi come le Tenute e le storiche cantine di Marsala e Casteldaccia.

E’ una storia lunga 200 anni che comincia con Giuseppe Alliata, Principe di Villafranca, principe del Sacro Romano Impero, Grande di Spagna e Duca di Salaparuta che, appassionato del buon vino, decide di vinificare in proprio le uve provenienti dai suoi vigneti di Casteldaccia. La produzione prosegue con il figlio Edoardo che trasforma la passione del padre in azienda di famiglia costruendo le Cantine di Casteldaccia. Al Duca Enrico, nipote di Edoardo, si deve l’ampliamento e la diversificazione di etichette iniziata dal nonno. Da Roma a New York arrivano premi che attestano la visione innovativa del Duca che lo consacrano antesignano della moderna enologia italiana. Grazie al Duca Enrico, uomo di visioni innovative al punto da pubblicare uno dei primi libri di cucina vegetariana, nascono nuove etichette.

Nel 1984 nasce il Duca Enrico, Nero d’Avola vinificato in purezza, un grande rosso siciliano in grado di affiancarsi alla migliore produzione enologica internazionale ed è un successo senza precedenti. Nel 2017 l’offerta enoturistica di Duca di Salaparuta si amplia grazie alla riapertura al pubblico delle Cantine Duca di Salaparuta di Casteldaccia che aprono al pubblico, rinnovate ed arricchite da una suggestiva enoteca e una modernissima sala degustazione e la luminosa sala eventi, per fare vivere una esperienza sensoriale indimenticabile.

A questo scopo ben si colloca il ciclo di quattro eventi “ Gli incontri a casa del Duca” in occasione dei quali le Cantine Duca di Salaparuta di Casteldaccia aprono le porte ai grandi maestri della cucina siciliana grazie ad una serie di laboratori e incontri dedicati ai winelover più golosi e curiosi, che vogliono scoprire e apprendere i segreti di alcune delle specialità isolane più amate.

Il primo degli appuntamenti si è svolto lo scorso 13 aprile e ha avuto come protagonista la regina dei dolci siciliani, Sua Maestà la cassata. A raccontarla un cantastorie d’eccezione, il Maestro Peppe Giuffrè, che ha insegnato ai presenti a realizzare il dolce che, più di ogni altro, è intriso di sicilianità, goloso contenitore di culture che al suo interno trovano equilibrio ed armonia regalando al palato un’ emozione unica ed irripetibile che non si ferma a quella percepita al primo impatto dalle papille gustative.

La cassata è, infatti, prima di ogni altra cosa, una vera e propria forma d’arte che comincia con l’impasto, della pasta di mandorle, impreziosita dal verde del pistacchio, che le conferisce, oltre al colore, un gusto inconfondibile. Si prosegue con l’inserimento del Pan di Spagna, base immancabile della pasticceria siciliana, giunto a noi dai pasticcieri liguri e così chiamato per onorare la corte spagnola a cui era stato dedicato.

Posto d’onore spetta, poi, alla crema di ricotta, lavorata con lo zucchero e setacciata per diventare cremosa e costituire il ripieno del goloso involucro, impreziosita da gocce di cioccolato. Dulcis in fundo, momento topico, per sottolineare la “sacralità” di un dolce in cui ogni passaggio rappresenta un rituale atto a consacrarla nell’Olimpo dei capovolavori della pasticceria siciliana, la decorazione finale con la glassa reale che le regala candore, i canditi variopinti e il merletto di ricami arabeschi che la rendono un vero e proprio capolavoro di arte pasticcera.

Così, tra un ritaglio di pasta di mandorle e Pan di Spagna, un cucchiaio di crema di ricotta con e una ciliegina candita, è trascorso un pomeriggio in cui è sembrato che il tempo si fosse fermato, allietato e scandito dalla musica di Marcello Mandreucci, giornalista e storico musicista palermitano, “menestrello folk” e appassionato divulgatore della cultura musicale pop anglo-americana, che ha reso ancora più piacevole l’inusuale opportunità di preparare una cassata in cantina.

Ma non è tutto. Se è vero che protagonista dell’incontro è stata la cassata, lo è altrettanto che c’è stato anche un momento in cui, il sovrano della tavola siciliana, Sua Altezza lo sfincione, ha rubato la scena alla consorte. Soprattutto perché si parla dello sfincione bagherese dell’Antico Forno Valenti, realizzato nella variante bianca in duplice versione, quella con ricotta e quella con tuma, inconfondibili condimenti di una base perfettamente lievitata e alveolata che contraddistingue, non a caso, i prodotti del forno più famoso di Bagheria. Il tutto, naturalmente, in abbinamento alle etichette di Duca di Salaparuta e Florio. Allo sfincione Star Insolia&Chardonnay e Calanìca Nero d’Avola&Merlot, alla cassata Spumante dolce Florio.

Il Prossimo evento, degli altri 3 del ciclo, si svolgerà l’ 8 Giugno e ha come tema “I grani antichi siciliani raccontati ed impastati da Bonetta dell’Oglio”.

Articoli correlati

Sushi Festival: 12 ore di sushi a Palazzo Brancaccio

Francesco Gabriele

eatPrato 2022: al via la kermesse tra vino, arte e buon cibo

Giorgia Galeffi

Cena una volta: la white dinner capitolina

Francesco Gabriele