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Ikea: presto botteghe svedesi indipendenti dagli store

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La svolta food del colosso dell’arredamento sembra ormai concreta: in cantiere l’apertura di ristoranti svedesi a marchio Ikea nel centro delle città

«Il migliore venditore di divani sono le polpette». Con questa frase sibillina (ma poi neanche troppo), detta durante un’intervista alla rivista di settore Fast Company, il capo del comparto “food” di Ikea, Gerd Diewald, ha alimentato l’indiscrezione – che in realtà già circolava da tempo – secondo cui il colosso svedese del mobile avrebbe intenzione di aprirsi un’altra (e, c’è da scommetterci, grossa) fetta di mercato indirizzata solo e soltanto al pubblico appassionato del buon mangiare.

L’idea non arriva assolutamente per caso, ma è figlia dei dati di incasso dell’azienda leader dell’arredamento fai da te. «Ricaviamo circa 1,8 miliardi di dollari all’anno dal cibo – ha spiegato Diewald – in proporzione è solo il 5% dei ricavi complessivi, dobbiamo però considerare che il 30% dei nostri clienti entra negli store solo per mangiare. Insomma – ha sottolineato ancora – le polpette sono i migliori venditori di divani».

E nonostante Michael La Cour, managing director Ikea della divisione “food”, abbia dichiarato sempre a Fast Company che il successo delle botteghe svedesi sia «qualcosa di cui non ci siamo mai davvero resi conto», dallo scorso anno proprio i ristoranti Ikea annessi ai megastore hanno migliorato il proprio appeal, subendo un profondo restyling negli spazi (divisi ora per break veloci, caffetteria informale e area famiglie) e nell’offerta gastronomica, con l’introduzione di nuove specialità green, salutari ed etiche.

Il primo passo di un progetto più ampio che andrà a puntare su indirizzi indipendenti di sola ristorazione e in posizioni centrali nelle città, come d’altronde già provato recentemente a Londra, Parigi e Oslo, con l’introduzione di alcuni punti in versione “temporary”.

«Non aver bisogno di così tanti metri quadri per aprire un caffè o un ristorante è interessante di per sè – ha incalzato La Cour – c’è potenziale, ci credo davvero. Spero che in pochi anni i nostri clienti possano dire che Ikea è un gran posto in cui mangiare. E, ovviamente, per compare mobili».

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