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Il Faro di Capo d’Orso: Andrea Aprea è il nuovo volto del ristorante di Maiori

il faro di capo d'orso

Lo chef già premiato dalla guida Michelin, irrompe in Campania nel restyling di sala e cucina del ristorante Il Faro di Capo d’Orso. In Costiera amalfitana, con personalità e concretezza.

Luogo esteticamente straordinario, Il Faro di Capo d’Orso. Di proprietà della famiglia Ferrara, si dipana in relais, bistro e ristorante gourmet. Noi ci siamo occupati di quest’ultimo, incuriositi dal recente co-branding di chef Andrea Aprea. Campano di Napoli, già premiato con due stelle Michelin al Vun di Milano, irrompe quest’anno nella sua regione di origine. Talento senza schiamazzi. Tecnica indifferente agli orpelli, idee chiare sull’offerta gastronomica.

Ci accoglie Bonaventura  Ferrara, per tutti Bonny. Classe ‘94, terza generazione di una famiglia che – in fatto di ristorazione – è sempre stata precoce. Informale, sorriso vero. Capacità innata di stabilire un’intesa magnetica con l’ospite. Un ospite che si imbambola davanti al panorama ed è già pronto per iniziare.

Per Il Faro di Capo d’Orso, Andrea Aprea – che sta aprendo anche il suo nuovo ristorante a Milano – ha realizzato quattro menu degustazione (proposta vegetariana compresa), mentre ad operare quotidianamente è Salvatore Pacifico, effettivo resident chef. Non si ordina à la carte, per cui diamo un’occhiata ai menu. Non c’è enfasi e mancano i soliti ingredienti da cercare su google. Leggiamo i testimonial storici del territorio e, con loro, le ricette di sempre. Ca va sans dire, Andrea Aprea style. 

La proposta gastronomica

Tonno e fagioli, Seppia nera alla luciana. Riso al verde con ostrica e limone candito, Linguine all’estratto di peperone con mozzarella di bufala, alici e portulaca. Un assaggio estemporaneo di Tortelli con genovese di maiale, scarola e Provolone del monaco (lo chef ci teneva tanto). Baccalà in olio cottura con scamorza affumicata, olive nere e sugo alla pizzaiola.

L’essenzialità della cucina di Andrea Aprea, già nel racconto. Concretezza e, soltanto dopo, lo charme. L’elogio della tradizione culinaria partenopea, così densa di contenuti che, andare a rovistare altrove, dev’essere sembrato un dispendio di energie. Meglio dedicarsi all’impresa: quella di elevare tutto alla massima potenza olfattiva e gustativa. Tutto è come deve essere. Non sembra, perché ingentilito dalla forma, e invece è.

L’intento di Aprea è costringerci a ricordare. Tutto è come se fosse stato già assaggiato. Ogni ingrediente, fondo di cottura, impostazione estetica, restituiscono il piatto nella sua essenza gustativa originaria. A tavola, pane a lievitazione naturale, grissini, l’olio extravergine di oliva prodotto nel Cilento dagli stessi Ferrara, monocultivar Pisciottana. Da segnalare con evidenziatore, la focaccia barese. Chef Pacifico è di origini pugliesi e il lievitato che ci consegna basta come carta d’identità.

Il dessert parla di Limone di Amalfi e yogurt di bufala. E di birra Nastro Azzurro come abbinamento perfetto. Assaggiamo non senza scetticismo (quanto ce la tiriamo) e facciamo di sì con la testa. Ha ragione Bonny. Acido citrico al quadrato che si avvolge e si distende subito dopo. Il bacio della buonanotte è affidato alla piccola pasticceria: gelatina al lampone, pastiera napoletana – chic, ma indiscutibilmente pastiera – infine, un omaggio ai dirimpettai faraglioni di Capri, farciti di torta caprese. Andrea Aprea e brigata semplificano. Affermando un’idea di cucina ieratica e, per questo, originale.

I vini

Cantina strabiliante, grandi classici, piccoli fenomeni, la costante ricerca del calice degno del piatto. Bonny Ferrara dirige la sala con competenza e stile circense. Doma i gusti, lancia e riprende al volo la freschezza, e fa pure il funambolo quando serve. Assaggiamo di tutto. Champagne, Catalogna, Campania, Borgogna, Mosella, Maremma, Franciacorta. Con lui, in sala, un team di tre persone che – impossibile non notarlo – si sente parte attiva del progetto. Progetto che aveva l’onere della partenza in grande e che sta già restituendo tutto. Interessi compresi.

Info utili

Il Faro di Capo d’Orso Andrea Aprea

Strada Statale Amalfitana, 44

84010 Maiori (Sa)

Tel. +39 089 877022

Prezzo medio con cena completa: Euro 160,00 (a persona, vini esclusi)

Il sito

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