Sergio Dondoli, maestro gelatiere di San Gimignano, noto ormai in tutto il mondo, si presenta oggi sotto una nuova veste con un libro, curato da Il Forchettiere, che ne racconta la storia e le più iconiche ricette.
A San Gimignano e precisamente in Piazza della Cisterna il Gelato è una cosa seria. E lo è per il lavoro appassionato di un maestro gelatiere dai lunghi baffi di nome Sergio Dondoli.
Vicepresidente della coppa del mondo di Gelateria, fondatore della World Wide Gelato Foundation, insegnante di gelato giramondo Dondoli si fa conoscere oggi in una nuova e inedita versione grazie all’uscita del suo libro biografico “Io, Sergio Dondoli” (ed. Il Forchettiere, 116 pag., 25 euro). Il libro curato da Marco Gemelli con fotografie di Luca Managlia è arricchito in apertura di un’introduzione della giornalista Eleonora Cozzella e da una prefazione dell’esperta e studiosa di gelato Luciana Polliotti, autrice anche de Il genio del gelato. Francesco Procopio Cutò. Storie d’amore, di talento e di alchimia tra Palermo e Parigi sulla storia dell’inventore del gelato e fondatore del Cafè Procope di Parigi il palermitano Francesco Procopio Cutò.
Nel libro biografico sul gelatiere toscano in uscita per Il Forchettiere e già disponibile online, si ripercorrono i viaggi e gli incontri umani e professionali di un uomo diventato icona del mondo del gelato giunto ormai al massimo della fama internazionale.
Molti i contributi al libro degli amici e degli chef legati a Dondoli che come gelatiere proviene insolitamente dal mondo della gastronomia. Due gli chef stellati d’eccezione che raccontano chi è Dondoli dal loro punto di vista, Valeria Piccini del ristorante Da Caino a Montemerano e Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo a Colle di Val d’Elsa, entrambi emblema dell’eccellenza della cucina Italiana, entrambi in Toscana, entrambi due stelle Michelin.
Non mancano poi i racconti anche di colleghi e amici maestri gelatieri coinvolti a dare la loro versione su Sergio Dondoli nel libro, in questo caso i nomi non sono da meno e sono quelli di Giancarlo Timballo e Sergio Colalucci, rispettivamente presidente e commissario di gara della Coppa del Mondo della Gelateria. E visto che niente nella storia di Dondoli è scontato e senza soprese sono presenti per dare il loro contributo anche due nomi dal mondo della carne di tutto rispetto come quello di Dario Cecchini o Simone Fracassi.
Dondoli con il figlio Stefano 
Dondoli, Giancarlo Timballo e Sergio Colalucci 
Dondoli e Simone Fracassi 
Un pot-pourri insomma di storie e aneddoti che porta alla scoperta di tutto l’universo “dondoliano” fatto soprattutto di infinita e appassionata ricerca sul mondo del gelato. Due in particolare sono le battaglie che il maestro gelatiere ha profondamente a cuore, una è quella legata alla questione squisitamente linguistica per cui il gelato non è e non sarà mai l’ice-cream, un insegnamento di base che viene elargito ogni giorno alle centinaia di turisti proveniente da tutto il mondo che arrivano in Piazza della Cisterna per mangiare il suo gelato. E l’altra, non meno importante e fondamentale, che riguarda invece la ricerca instancabile sul prodotto. Essere gelatiere infatti per Dondoli vuol dire non solo conoscere gli aspetti tecnici dell’arte del gelato ma saper promuovere il territorio come fa un “Gelatiere Artigiano”, scegliendo cioè le specialità del proprio territorio e raccontando in ogni gesto chi si è e da dove si proviene.
Artigianalità e territorio diventano allora le chiavi del successo di gelati ormai assolutamente noti e identitari della Gelateria Dondoli come la Crema di Santa Fina® realizzata con pinoli e zafferano di San Giminiano, il Dolceamaro® crema alle erbe aromatiche, Rosemary Baby® sorbetto di lampone e rosmarino, Crema de’ Pazzi® (scorza di arancia amara, Grand Marnier, cioccolato fondente e mandorle), il sorbetto di Vernaccia o ancora il gusto Cheesecake originale al basilico con una salsa al pomodoro e fragola.
