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J Contemporary Japanese Restaurant, suggestioni nipponiche in pieno centro a Napoli

j contemporary japanese restaurant

Napoli, Sorrento e Portici. La cucina fusion nipponica di J Contemporary Japanese Restaurant conquista i cuori all’ombra del Vesuvio.

J Contemporary Japanese Restaurant nasce nel 2014 a Portici, alle pendici del Vesuvio. È la scommessa di quattro soci: Francesco Morante, Francesco De Vita, Mario ed Eduardo Fernandes. Scommessa, per modo di dire. Nel 2016 il Gruppo “J” apre anche a Napoli e successivamente a Sorrento, presso il RoofTop dell’Hilton Sorrento Palace. Siamo andati a conoscerli nella sede partenopea, la più grande (e articolata) delle tre. In una centralissima via Agostino Depretis, la sensazione è quella del rapimento, un po’ come mettersi in pausa dalla città. Atmosfera a base di arredi raffinati, essenziali, di grande eleganza. Luci basse, calde, il traffico della città è già un lontano ricordo. Sale diverse per un luogo che desidera essere la scelta di un’intera serata. Con il tempo che si dilata, dall’ora dell’aperitivo fino al dopocena.

Ci accolgono il restaurant manager Roberto Fernandes, con lo chef Giacomo Ignelzi. Raccontano un progetto fatto di grandi numeri, costruito sulla qualità dell’offerta, proiettato al benessere del cliente. La cucina è fusion, quindi mescola culture diverse. Fortissima l’ispirazione nipponica, divertenti gli slanci verso l’occidente. Scopriamo che “J” equivale a un marchio di fabbrica e, come ci spiega lo chef, l’urgenza della qualità è stata addirittura standardizzata.

Vengo dalla scuola di Niko Romito, ho imparato che, quando hai più strutture, diventa fondamentale offrire un servizio di alto livello, ma che sia sempre lo stesso. Uno stile affidabile, riconoscibile. È così ho proposto in azienda l’idea del laboratorio. Un luogo in cui organizzare lavorazioni e stoccaggio per le nostre tre sedi, in questo modo tutto diventa facilmente tracciabile e monitorabile. Oltre che una garanzia di gusto.”

La proposta gastronomica di J Contemporary Japanese Restaurant

Dopo aver attraversato gli spazi, uno differente dall’altro per soddisfare tutte le esigenze di chi sosta da “J”, iniziamo a cenare accolti dal mixologist Giuseppe Pisaniello e da un French 75 a base di gin, succo di lime, sciroppo di zucchero e Champagne. J punta molto sull’offerta mixology e lo fa proponendo anche interessanti pas de deux con i piatti dello chef.

Parte il viaggio e s’intuisce il senso (e il ritmo) dell’esperienza: piatti della cucina incastrati tra le più ricercate interpretazioni di sushi e sashimi. Giacomo Ignelzi riesce a mescolare le carte e, contemporaneamente, a fare un gioco chiaro, di grande pulizia e soddisfazione per il palato. Sapori netti, mai prevaricanti, sempre bilanciati, brillanti. Altro asso nella manica dello chef, un’ottima padronanza di quella tecnica che intrattiene il commensale con funzionali sbalzi di consistenze. Tecnica accademica, certo. Dicevamo Niko Romito, ma anche un’importante parentesi al Marennà di Feudi San Gregorio.

La cena

Piatti da mangiare spesso e volentieri con le mani, rigorosamente one shot. Orange Ebi, ovvero Gambero rosso di Mazara del Vallo, marinato in salsa ponzu e sishimi, servito con cialda ai carboni attivi ed arancia croccante. Esplosivo. Si prosegue a base di akamisando, sandwich croccante profumato di agrumi, servito con tartare di tonno e maionese al wasabi. Altro pezzo forte, la tartare di tonno con guacamole e salsa ponzu.

Intanto, cediamo alle lusinghe rifermentate della Franciacorta e ci godiamo calici di territorio con il SoloUva, 100% uve Chardonnay pas dosé (senza aggiunta di zuccheri). C’è tutta la freschezza utile ad ammansire le note preponderanti della cucina. Interessante anche la carrellata di gyoza (ravioli) fatti in casa: fritto in tempura, ripieno di pollo e funghi shitake. Quindi, il niku gyoza ripieno di maialino, cottura al vapore e passaggio sulla piastra a seguire. Servito con verdure e soia al wasabi.

Si cambia ritmo con il black cod. Carbonaro nero dell’Alaska marinato nel miso e cotto in salamandra. Viene servito con grande intelligenza insieme ad asparagi e passion fruit. Segue un carpaccio di spigola, tonno, salmone e gambero rosso in salsa ponzu, bellissimo da vedere oltre che di grande soddisfazione per le (già allertate) papille gustative. Intanto nei calici si avvicendano Greco di tufo Villa Raiano e Sancerre, Sauvignon francese Les Caillottes Pascal Jolivet.

Passiamo al sushi: nigiri di salmone leggermente scottati e serviti con salsa teriyaki speziata. Ancora, nigiri di spigola, sashimi di amaebi e gambero rosso di Mazara del Vallo. Si chiude con degli impeccabili uramaki ripieni di salmone e capasanta. Vengono serviti ricoperti di tartare di ventresca di tonno mentre, in dotazione, c’è un erogatore di salsa ponzu: si assaggia con e senza, per poi ripetere il rituale. Completa il quadro, un doveroso sake, Junmai Daiginjo di Soto Super Premium. Dimenticate tutte le precedenti esperienze con vini giapponesi. Il profumo, da solo, vale un’esperienza mai provata.

Il servizio in sala equivale a una sinfonia. Circonda il cliente con discrezione, professionalità sotto i tutti i punti di vista, dall’idea al piatto. Da J Contemporary Japanese Restaurant si sta talmente bene che è davvero un peccato lasciare il tavolo. Premeditando di tornarci presto. 

Info utili

J Napoli
via Agostino Depretis, 24
Tel. 081 580 0543

J Portici
Viale Privato L. D’Amore, 15
Tel. 081 1950 4595

J Sorrento
all’interno dell’Hilton Sorrento Palace
via Rivolo S.Antonio, 13
Tel. 345 884 1911

Il sito

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