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La pizza: ciò che divide unisce

Pranzo di riappacificamento tra il governo italiano e l’ambasciatore francese a Roma, dopo l’ignobile video diffuso nei giorni scorsi

Dopo il vergognoso video anti-italiano diffuso dall’emittente francese Canal Plus, tra Italia e Francia soffia aria di pace. Luigi Di Maio infatti, per porre fine alla fastidiosa questione e smorzare la tensione tra i due paesi, ha deciso di invitare a pranzo l’ambasciatore francese Christian Masset. I due infatti si sono recati in Piazza Augusto Imperatore a Roma, per gustare uno dei prodotti simbolo del Made In Italy nel mondo, protagonista dello spot incriminato: la pizza.

Ho invitato l’ambasciatore francese a mangiare una pizza insieme“, ha detto Di Maio, sottolineando che quella italiana “è la più buona del mondo. Continueremo nella nostra opera di difesa del Made in Italy, la nostra terra, il nostro orgoglio”. 

Lo spot dell’emittente satirica, prontamente rimosso dopo le critiche, ironizzava (con una buona dose di cattivo gusto) sulla “pizza al Coronavirus”. In scena c’era infatti un pizzaiolo che, tossendo e starnutendo, infornava una pizza senza prestare la minima attenzione alle norme igieniche basilari.

Neanche a dirlo, l’Italia è insorta. Molti i pizzaioli che avevano fin da subito risposto con ironia alla provocazione dei nostri cugini francesi. Primo fra tutti, Gino Sorbillo, altro ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Era stato lui infatti a pubblicare un video, diventato poi virale, in cui spiegava com’è fatta una vera pizza margherita.

pizza

È stato proprio lui ad ospitare, nella sede capitolina della sua Lievito Madre, il pranzo della delegazione di politici finalizzata a ricreare un clima di pace tra i due paesi in un momento storico già abbastanza complicato per tutto il Mondo.

Confidiamo dunque nel buon senso delle persone e speriamo che situazioni del genere non tornino a crearsi. Speriamo invece che continuino a fiorire iniziative positive, finalizzate a favorire la ripresa rapida delle attività (ristorative ma non solo) come la campagna meneghina #MilanoNonSiFerma e quella promossa da noi di MangiaeBevi #AncheRomaNonSiFerma che ha riunito in poche ore decine di chef, ristoratori e professionisti del settore.

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