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La Stagione delle Terrazze: Mirabelle, Imàgo, Diana / seconda puntata / ogni venerdì /

Suggestioni, panorami, sagome di cupole e campanili, cieli stellati e nuovi angoli per ammirare Roma respirando le sere d’estate tra Aperitivi e Signature Cocktail, Cucina d’autore e guizzi internazionali.

Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce le serate, ed inaugura finalmente così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Incredibili Roof Top, insospettabili Roof Garden nascosti tra i tetti, giardini pensili: l’estate delle terrazze sfida le vertigini e si rilassa tra panorami e arredi design, candele e luci soffuse potenziando l’avvenenza capitolina.

Per moltiplicare la piacevolezza delle sere d’estate, si sorseggiano bollicine e signature cocktails, raffinate cucine e aperitivi, pizze e tartare, carpacci di pesce, hamburger e succulenti BBQ, ricaricando le batterie e godendo appieno delle raffinate proposte di cucina creativa e le espressioni identitarie di mixology pensate su misura per la stagione 2019 da prestigiose firme del Food System e dai professionisti del Buon Bere.

Mirabelle

Immediatamente, ci si riempie gli occhi di bellezza. E proseguendo si arriva ad abbracciare con lo sguardo il verde di Villa Borghese, il giardino di Villa Medici e, più avanti, Trinità dei Monti, San Pietro, il parco di Monte Mario. Parliamo del “Mirabelle“, ristorante in terrazza dell’Hotel Splendide Royal, albergo di lusso situato nel cuore della capitale, a due passi dalla scalinata di Piazza di Spagna, in un antico palazzo di fine Ottocento dalle linee e gli arredi che caratterizzavano i palazzi della nobiltà romana e che oggi ripropone un ideale di eleganza barocca e sofisticata. La musica al pianoforte in sottofondo, la preziosità della mise en place e l’armoniosa danza dei camerieri chiudono il cerchio.

La cucina del Mirabelle è affidata alla guida dello Chef Stefano Marzetti che con grande passione e coinvolgimento lavora con la sua grande brigata da ormai 8 anni. Lo chef ha trovato il suo perfetto alter ego nel direttore del ristorante, Luca Costanzi che guida con amabile maestria la sala.

Oltre la bellezza del luogo, la filosofia di accoglienza si mostra molto friendly e che armonizza calore e leggerezza creando uno stile d’accoglienza che mette il cliente al centro di tutto.

“Fermati, assapora i momenti belli che ti sfuggono tra le dita, apprezza fino in fondo i tuoi giorni e ciò che sei”, Stefano Marzetti Excecutive Chef

Scoprire Stefano Marzetti è come aprire un libro dove ogni pagina racconta una parte di vita, dove ogni episodio può essere letto ed interpretato in tanti modi, con mille sfaccettature.

“Per me la cucina è un po’ come Roma, ci sono nato e cresciuto – racconta lo chef – ma tutt’ora quando torno a casa in bicicletta, magari di notte dopo aver lavorato, scopro sempre degli angoli che non avevo notato fino a quel momento. Ecco è proprio così la cucina, una continua sorpresa per me e anche per chi la assaggia. Il mio è uno dei lavori più belli al mondo – prosegue – faccio star bene le persone: non sono un chirurgo, non salvo vite, rendo piacevoli dei piccoli momenti e per me è una grande cosa. Regalare emozioni, unire momenti magici, momenti senza tempo, essere partecipe di quella piccola gioia per me è tutto.”

Infatti il tempo è al centro della filosofia di cucina di Stefano Marzetti. Il tempo è prezioso e dedicarlo a qualcuno o a qualcosa è un regalo inestimabile: è la ricchezza più importante che abbiamo e valorizzarlo è fondamentale nella vita di ognuno.

“Il rompere la clessidra, un gesto simbolico che indica il tempo che metto nella costruzione di un piatto, ha in sé non solo il momento della trasformazione degli ingredienti ma anche quello della ricerca, dello studio, della passione, dell’amore per far vivere al cliente l’emozione di assaggiare piatti che tocchino corde profonde, per donare sensazioni attraverso il cibo. Dedicare il tempo alla sinergia che si crea a tavola, alla convivialità, perchè tempo di chi cucina si fonde con quello di chi mangia, è fulcro del mio lavoro.”

La cucina di Stefano Marzetti è una cucina di ricerca delle materie prime che si realizza attraverso un confronto con fornitori e piccoli produttori per creare dei piatti con grandi esplosioni di gusto che coinvolgano ogni senso. Un’esperienza gourmet e creativa, che si muove agile tra Pesce di mare, pasta e fresche, specialità regionali, contaminazioni e radici mediterranee come per i “Rocher di carciofi, agretti, limone candito e cremoso di pecorino”; “Linguine di farro, ricci di mare, crema di bufala e pesto di pistacchio di Bronte”; Rigatoni Felicetti al cacio e pepe di Asakura, seppie 2.0 e polvere di zenzero” o la “Guancia di Tonno rosso Belfagò, pomodori giall, Capperi, olive taggiasche e salicornia”;Anatra “Barbarie” all’arancia con mela verde caramellata. Per chi invece volesse concedersi l’intero perscorso degustazione affidandosi allo Chef Marzetti, troverà ciò che cerca nel suo menu “Percorsi senza Tempo”.

Stefano Marzetti e Luca Costanzi

Lo staff del ristorante – racconta Luca Costanzi – è composto da 74 elementi (siamo quasi 1 a 1) e questo ci permette di avere un rapporto con il cliente a cui non solo portiamo i piatti ma siamo una guida, quasi un Virgilio che conduce l’ospite verso la cena perfetta, tra cibo e vino. Questo avviene grazie a una formazione continua della sala che si sottopone sempre a continui aggiornamenti e a un pizzico di intuito. La relazione empatica che si crea con il cliente non si può fingere – commenta Luca – ma deve essere vera, reale. Non si può fingere, non si può mai smettere di ascoltare: il rapporto con il nostro ospite è un rapporto che si costruisce sull’ascolto, non sull’imposizione di uno standard preordinato. Ogni persona che entra al Mirabelle è differente dall’altra e noi ci prendiamo cura di tutte”.

fiore all’occhiello è la nuova cantina a vista sulla sala e dentro la quale possono essere organizzate delle serate ad hoc. Verticali di barolo, raffinati champagne, meravigliosi vini di tutta Italia e dall’estero vengono scelti ogni anno dal sommerlier Fabrizio Colaianni.

“Il Mirabelle è l’accoglienza in un posto magico in cui ci si può sentire come a casa propria – spiega Luca Costanzi, 43 anni, romano, è il direttore del Mirabelle, ristorante nel quale lavora dal 2002, anno in cui entrò nel ruolo di F&B Manager. – è l’eleganza della discrezione, è la cura del dettaglio. È la scena dove io e la mia fantastica squadra ci esprimiamo come un’orchestra che suona sempre la musica giusta in base a ogni spartito, con l’amore viscerale per questo lavoro.”

Mirabelle

Via di Porta Pinciana, 14

Telefono: 06 4216 8838

Sito

La Terrazza di Diana

1939-2019: 80 anni e non sentirli. 80 anni di storia e celebrità per l’Hotel Diana di Roma e la sua terrazza a pochi passi dal Teatro dell’Opera. Il suo roof garden  è un giardino pensile, situato all’ultimo e si chiama “l’Uliveto”. Romantico ed esclusivo, offre una vista impareggiabile sui tetti del centro storico di Roma, che spazia dai Castelli Romani alle colline di Monte Mario, passando per il palazzo del Quirinale e il cupolone di San Pietro: un perfetto scenario per intime celebrazioni e gratificazioni enogastronomiche dalle aperture internazionali.

La famiglia De Angelis, guidata da Carlo De Angelis – Managing Director dell’Hotel Diana, nonché Presidente del gruppo di Federalberghi Roma degli alberghi storici della città – insieme alla mamma Franca, alle sorelle Caterina e Stefania e alle figlie Cecilia e Marta, è ancora oggi alla guida dell’albergo e, forte del contributo delle nuove generazioni continua a nutrire lo sviluppo di questa realtà capitolina. Oltre alla sua mirabile terrazza, l’Hotel Diana di Roma, 4 stelle, offre 157 camere e suite con tutti i comfort moderni ed una caratteristica prima colazione, variegata ed abbondante, che viene servita durante la bella stagione in questo giardino a cielo aperto con vista sulla città, diventato suo fiore all’occhiello.

Roof Garden e Ristorante accolgono i propri ospiti a pranzo, cena e per memorabili aperitivi: qui potrete spaziare tra cocktails pre dinner e after dinner, seasonal spritz, come lo “strawberry & basil spritz”, signature cocktails come Diana Bellini e Diana MaiTai; a pranzo l’offerta è varia e colorata tra taglieri, fresh salads, piatti tipici della tradizione regionale italiana, pasta, pizza ed hamburger da caratterizzare con provocanti additional come cipolle caramellate, extra bacon & cheese.

A cena invece la carta si fa più elaborata e creativa ben ancorata alla tradizione come per il “Tonnarello pesto di basilico, gamberi e ricotta fresca” e “Amatriciana con pecorino sorza nera”, il “pollo alla romana” o il “filetto di spigola farcita su crema di carote allo zenzero”, una cucina schietta e raffinata, da assaporare una cena ipnotizzati dalla bellezza circostante, perchè l’Hotel Diana di Roma è un’azienda, ma soprattutto una famiglia che riconosce e valorizza il piacere dell’accoglienza nella loro grande casa.

Hotel Diana Roma

Via Principe Amedeo 4-00185 Roma

Telefono: 06.478681

Sito

Imàgo il 6° e il 7° piano dell’ Hassler su Trinità de’ Monti

Al settimo piano dell’Hassler Roma una delle terrazze panoramiche più belle di Roma, dove solo gli ospiti dell’hotel possono ammirare una delle viste più spettacolari della Città Eterna, assaggiando drink speciali, sorseggiando un bicchiere di vino o un caffè e gustando un pasto leggero.

Se non siete clienti del lussuoso albergo, ma avete comunque voglia di mangiarvi Roma con gli occhi e di regalarvi una cena con vista memorabile in cima a Trinità de’ monti, basta scendere di un piano e sedersi all’Imàgo, spazio del gusto ideato per offrire un’esperienza sensoriale unica equamente ripartita tra la magnifica vista sulla città eterna e sulla Scalinata di Piazza di Spagna e un’esperienza gastronomica avvolgente e particolare.

L’Imàgo è un ristorante dove il mio tocco personale è sempre stato essenziale – racconta Roberto Wirth proprietario dell’ albergo è stato così nel momento in cui ho deciso di trasformare in ristorante gourmet il locale che mio padre, Oscar Wirth, decise di creare nel 1956, in occasione della totale ricostruzione della struttura dopo la guerra: il Roof Top dell’Hotel Hassler fu il primo ristorante con panorama mozzafiato sulla città, anticipando così la tendenza internazionale a utilizzare le terrazze per la ristorazione. Ed è così anche ora: Imàgo è il contenitore della nostra filosofia che si esprime attraverso un percorso gastronomico unico e originale. Il 2019  è l’anno in cui l’Hassler guarda al futuro. Nella mia storia personale, ho sempre trovato grande forza nel dare fiducia a giovani chef e professionisti emergenti e mi hanno sempre ripagato dando tutti loro stessi per costruire insieme un percorso di successo. Così, oggi, porto una nuova anima alla cucina di Imàgo, credendo nei giovani che vogliono emergere e costruire la loro storia dentro l’Hassler e per l’Hassler”.

Andrea Antonini e Roberto E. Wirth – Imago Hotel Hassler

Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita: grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti ed abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina che verrà espressa da Imàgo: al centro ci sarà l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, che verrà sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Qui ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dal F&B manager Ilario Bonzani: insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente. I prodotti del territorio che arrivano giornalmente saranno la base per la creazione di un menu degustazione a sorpresa.”

Imàgo

Piazza della Trinità dei Monti 6

Tel: 06 699 34726

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