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Lana soave e dolce: in vacanza con il frutto proibito tra degustazioni e giornate contadine 

lana

Un soggiorno al Nord in compagnia di ambasciatori e sommelier delle mele, per una deliziosa fuga di primavera nell’Alto Adige in fiore.

Manca poco alla suggestiva fioritura dei meleti nella zona di Lana, tra Bolzano e Merano nell’incantevole Alto Adige. Un territorio che si appresta a riempirsi di eleganti colori, per una soleggiata e odorosa primavera da vivere attraverso delle insolite esperienze di viaggio dedicate al frutto proibito per eccellenza: la mela. Tutte attività che saranno raccolte da aprile 2025 nella nuova brochure “Apple Stories”, stampata su carta sostenibile a base del pomo, per valorizzare il forte legame della destinazione con questo prodotto particolarmente identitario. Presto, ad esempio, si potrà contare sulla presenza di un sommelier delle mele, Stefan Gögele del maso Callhof, per trascorrere dei momenti piacevoli e interessanti. Una figura unica nel suo genere, nata nella terra altoatesina e certificata a seguito di un percorso formativo, con cui regalarsi delle appassionanti degustazioni guidate, mentre si apprende ad analizzare le diverse varietà del frutto, mettendone in risalto l’aroma, la consistenza, il sapore e proponendo degli abbinamenti di cibo sia dolce che salato. E proprio per gli amanti della cucina e di questo ingrediente, la brochure includerà anche una ricetta da provare e gustare a casa. 

Non mancheranno, poi, le visite al seguito dell’ambasciatrice della mela, Petra Niederstätter, che da aprile a ottobre accompagnerà gli ospiti che soggiorneranno a Lana, attraverso il paesaggio dei meleti in fiore, offrendo l’opportunità di scoprire da vicino la cultura legata a essi attraverso aneddoti e dati. In autunno, invece, sarà possibile partecipare a “Cogli la prima mela”, un’esperienza unica in cui assieme agli abitanti del posto, si potrà partecipare attivamente alla raccolta di questa materia prima, vestendo i panni di contadino coltivatore per qualche ora. Ogni partecipante, a fine attività, riceverà in dono una cassetta di legno con il  raccolto. Da non perdere, per immergersi nella storia di questo simbolo regionale, è la visita al Museo sudtirolese della frutticoltura. Circa 1.000 metri quadrati di area espositiva nell’edificio medievale Larchgut a Lana, tra storia e sfide del futuro. 

Voler celebrare e valorizzazione ogni aspetto legato alla coltivazione delle mele che crescono nella zona non sorprende, considerando il ruolo fondamentale che rivestono, dalla fioritura dei meli in primavera fino alla raccolta ad agosto e in autunno, dal punto di vista paesaggistico, culturale ed economico, essendo un pilastro di fondamentale importanza per la vita e la sussistenza nel territorio. Nell’Unione Europea, un decimo della produzione di mele proviene dall’Alto Adige; di questo, l’1% arriva da Lana, che primeggia tra i comuni produttori nella regione: sono quasi 70.000 le tonnellate che, annualmente, si raggiungono grazie alle circa 500 aziende agricole della zona. Nei suoi  900 ettari di meleti, da esplorare a piedi ma anche in sella a una bici, la raccolta inizia il 15 agosto, quando le dolci e rosse Gala sono mature, e termina a novembre con la cernita delle Pink Lady, succose e acidule, le prime a fiorire ma le ultime ad essere colte. Un tempo, le prelibatezze di Lana venivano vendute soprattutto in Italia e in Germania, ma oggi arrivano anche nei Paesi scandinavi, in Spagna, in Africa settentrionale e fino nella più lontana India. Un orgoglio tutto italiano che merita senz’altro una visita.

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