Seguendo il trend del nomadismo gastronomico estivo, l’insegna meneghina 28 Posti sbarca a Stromboli.
Il fenomeno delle “pop-up estive” e delle “succursali stagionali” sta ridisegnando la mappa gastronomica italiana, con sempre più insegne urbane che scelgono di seguire il flusso dei clienti verso le località di villeggiatura. L’ultimo esempio? Il ristorante milanese 28 Posti che per l’estate 2025 si trasferisce a Stromboli, animando la storica Libreria di Piscità.
Dal Naviglio al Vulcano: La Nuova Tendenza della Ristorazione Nomade
La migrazione estiva dei format cittadini verso località turistiche rappresenta uno dei trend più significativi degli ultimi anni nel panorama gastronomico italiano. Una strategia che risponde a una logica tanto commerciale quanto creativa: mantenere vivo il brand anche quando le città si svuotano e, contemporaneamente, esplorare nuovi territori gustativi.
Il caso di 28 Posti a Stromboli incarna perfettamente questa filosofia. Il ristorante milanese, fondato dall’imprenditrice Silvia Orazi e noto per la sua cucina contemporanea e l’impegno sociale, porta il proprio team sull’isola eoliana per tutta la stagione estiva 2025, andando a occupare gli spazi della Libreria, hub culturale nel cuore verde di Piscità.

Un Matrimonio di Filosofie Affini
La partnership tra 28 Posti e La Libreria non appare casuale. Entrambe le realtà condividono una visione dell’ospitalità incentrata sull’intimità e sulla contemporaneità, oltre a un’attenzione maniacale per i dettagli. La Libreria, nata da un’idea di Micaela Miculi e Andrea Guglielmi (milanesi trapiantati sull’isola), è uno spazio multifunzionale che già in passato aveva ospitato collaborazioni con realtà milanesi – lo scorso anno era stata la volta dell’enoteca Silvano.
Valentine Desmoulis, cuoca di origini francesi, guiderà il progetto in loco, mentre il menu è firmato insieme allo chef Franco Salvatore, che rimane alla guida della cucina milanese. Una doppia presenza che permette al ristorante di non chiudere la sede originale pur espandendosi in una location temporanea.
Il Menu: Quando la Cucina Contemporanea Incontra l’Isola
L’offerta gastronomica si modula sui ritmi dell’isola: dalla colazione con lievitati freschi e marmellate fatte in casa al pranzo pensato per essere consumato all’aperto o in versione take-away, fino alla cena più strutturata. I piatti raccontano un dialogo con il territorio circostante: melanzane con umeboshi di albicocca, tataki di tonno con acqua di pomodoro fermentato, linguine con burro acido al limone e zafferano.
Un menu che riflette perfettamente il delicato equilibrio tra l’identità originale del ristorante e l’adattamento al nuovo contesto, una delle sfide principali per questi temporary restaurant.


Un Fenomeno in Crescita
Il caso di 28 Posti non è isolato. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione di format urbani che scelgono di “traslocare” temporaneamente verso località turistiche durante i mesi estivi. Da Milano alla costa ligure, da Roma alle isole, da Torino alle Langhe: le insegne più note seguono i propri clienti abituali e ne intercettano di nuovi.
Questo fenomeno risponde a diverse esigenze: mantenere attivo il personale durante periodi tradizionalmente difficili, rafforzare il brand attraverso esperienze esclusive, testare nuovi mercati e, non ultimo, offrire ai team creativi stimoli freschi in contesti differenti.
Le Sfide Logistiche
La formula del “ristorante in trasferta” non è priva di difficoltà. La gestione della supply chain in contesti isolani come Stromboli rappresenta un’autentica sfida, così come il trasferimento di parte del team e l’adattamento a ritmi e abitudini diverse. La scelta di 28 Posti di modulare il menu sulla disponibilità locale di materie prime riflette proprio questa consapevolezza.
La ristorazione nomade rappresenta oggi una delle frontiere più interessanti del settore, capace di coniugare necessità commerciali e creatività culinaria. E mentre le città si svuotano, le località di villeggiatura si arricchiscono di proposte gastronomiche di livello, ridisegnando la geografia del gusto italiano, almeno per una stagione.