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Luigi Cippitelli, Tarumbò e Squisito: pizzerie da scoprire in Campania

Ancora tre pizzerie della provincia di Napoli. Realtà diverse tra loro, in comune hanno entusiasmo e voglia di far bene: l’hinterland partenopeo scotta e il Vesuvio non c’entra.

Ci siamo messi d’impegno. Dopo aver segnalato queste e queste, aggiorniamo l’elenco con tre pizzerie, sempre in provincia di Napoli. Pizzerie interessanti, meno note perché lontane dai classici itinerari, abbiamo puntato su San Giuseppe Vesuviano, Cardito, infine Sant’Anastasia. Realtà diverse tra loro e che, per questo, intercettano svariati target di clientela.

La pizza è cambiata, è mutato il concetto di pizzeria: buono non significa per forza fatto bene, il restyling era fisiologico e, a conti fatti, è stato un successo. Non si parla che di pizza. Sempre più spesso corredata da un’accurata organizzazione in sala, carta dei vini, soprattutto impasti digeribili e materie prime di qualità utilizzate come farebbe uno chef. Ecco un’altra novità, molti pizzaioli oggi sanno cucinare e non è finita. Dato entusiasmante, ciascuno secondo il proprio stile. Più o meno fuori dagli schemi, iper tradizionalista, girovago tra impasti diversi, eclettico nei condimenti (topping). Tanti numeri primi che, invece della solitudine, offrono un panorama ogni giorno più emozionante.

Guai a rinunciare alle emozioni buttando giù una pizza qualunque, dunque facciamo i nomi e i cognomi.

Pizzeria Luigi Cippitelli (San Giuseppe Vesuviano)

La località non è esattamente a portata di mano eppure è già presa d’assalto dai cugini napoletani e, grazie al tam-tam sui social, iniziano ad arrivare anche dalle regioni vicine. Obiettivo, assaggiare una pizza che è la sintesi del mondo Luigi Cippitelli. Lui che ha saputo coinvolgere l’intera famiglia quando, invece di accontentarsi della classica pizzeria di provincia, ha pensato di costruire un circolo virtuoso con i vicini produttori del Parco Nazionale del Vesuvio. Pizze territoriali che seguono le stagioni. A proposito, la stagionalità qui non è sbandierata, ma vissuta. E poi c’è l’aspetto cucina. Impasto leggerissimo, digeribile, per sostenere condimenti opulenti, addomesticati con ottima tecnica.

Luigi Cippitelli sfodera gli anni di Istituto Alberghiero, quando prima di tutto faceva il cuoco. Abbiamo assaggiato i fritti, nell’ordine il Gran Cono, un mezzo calzone ripieno di ricotta e pepe, accompagnato da un ragù denso e fumante. L’omaggio al Vesuvio è facilmente intuibile. Subito dopo, timballo di tagliolini di pane, dove il pane è diretto discendente della pizza. Luigi Cippitelli cuoce i panetti avanzati e loro diventano pane. Un pane che verrà lasciato asciugare per essere, poi, tritato. Pangrattato, sì. L’ingrediente insolito dei tagliolini del timballo e non solo. Cippitelli lo utilizza ovunque al posto della farina.

Storditi da tanta virtù, assaggiamo la Montanara, fritta e ripassata in forno, condita con passata e pacchetelle di pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP, mozzarella di Bufala e olio extravergine di oliva (del Vesuvio!). La pizza che scegliamo è la Genovesuviana. C’è la Genovese, il famoso ragù partenopeo a base di cipolle e carne, e ci sono prodotti vesuviani come le olive, le patate, il fior di latte. Ogni boccone, un racconto. Con le bollicine del Català 36, Spumante Metodo Classico Millesimato 2017 dell’azienda Monte Somma Vesuvio. Un’altra bella storia di resistenza e ricerca. Dicevamo, appunto, circolo virtuoso. Consigliamo di non perdere i dolci, la Panpastiera, preparata con il famoso pangrattato di casa, è da meditazione.

Info utili:

Pizzeria Luigi Cippitelli

Via Astalonga, 36

80047 San Giuseppe Vesuviano (NA)

Tel. 081 5295302

Tarumbò – Pizzeria Verace Napoletana (Cardito)

In barba alle spettacolarizzazioni generali, qui hanno l’ardire di definirsi “Very normal pizza” e ne hanno fatto un hashtag per i social media, quindi una sorta di etichetta che raggruppa notizie sull’argomento. Siamo andati ad assaggiare e, per tutti i lumi, è proprio così. Sono normali.

Abbiamo fatto un salto nel passato, anche se la pizza che propongono è digeribilissima e corredata di ottimi ingredienti. Ma la sostanza è fin troppo evidente, si tratta di una pizzeria verace napoletana. Ci credono talmente tanto da aver duplicato lo storico Tarumbò di Sant’Arpino, in provincia di Caserta. Lì fanno i “normali” dal 2005, mentre a Cardito l’apertura è recente. Parcheggiamo facilmente lungo la strada ed entriamo. Ci accoglie Giovanna Amato con parole che sanno di rassicurante benvenuto: “assoluta qualità, nel pieno rispetto della tradizione napoletana”. Per non contrariarla, rispettiamo il copione classico.

Fritto misto, quello del cartoccio. Frittatina di pasta, quella alta con la besciamelle, crocchè di patate e arancino, anche noto come “pall ‘e ris” (palla di riso). Proseguiamo dividendoci una “Margherita” ed una “Pesto, pomodorini e scaglie di Parmigiano”. Very normal pizza, tutti d’accordo? Esteticamente vicina alla tradizionale “ruota di carro”, con un cornicione appena pronunciato, pizza ben fatta dalle mani di Ciro Coppola. Impasto ed equilibrio dei condimenti saranno pure “normali”, ma impeccabili. Ed intorno a cotanta normalità, tutto è concepito all’insegna dell’essenziale, beverage compreso. Coerenza, insomma. Una pizzeria che riempirà di gioia soprattutto chi fa fatica ad abbandonare la comfort zone.

Info utili:

Tarumbò – Pizzeria Verace Napoletana

Via Roma (Piazza Giuseppe Garibaldi), 16

80024 Cardito NA

Tel. 081 3935442 / 379 2660805

Squisito (Sant’Anastasia)

Da una costola dell’impero caseario firmato Ciro Amodio, nove anni fa nasce Squisito, a Sant’Anastasia. Negozio di prelibatezze enogastronomiche, c’è tutto il meglio che viene prodotto nel nostro paese, con felici incursioni estere che non disturbano, ma completano. Andiamo con ordine. Parcheggio privato, sala ristorante concepita con semplicità, il negozio con i suoi reparti.

La mozzarella è, per forza di cose, di produzione propria. Iniziamo a sgranare gli occhi, colpa di formaggi, salumi e taglieri allestiti per i clienti. Ci perdiamo in chiacchiere con il personale che sprizza entusiasmo da tutti i pori e riflettiamo sul fatto che quest’accuratezza dovrebbe essere la norma e invece non lo è. Squisito ci cattura, ma subito ci rilascia ricordandoci che siamo lì per assaggiare la pizza in pala.

Impasto crunch alla romana, ben alveolato, digeribile, leggero, sfizioso. A base di lievito madre e farine macinate a pietra del Molino Magri, se ne occupano Pasquale e Francesco Nocerino, padre e figlio. Altra peculiarità di questo luogo delle meraviglie, i ruoli spesso si tramandano di generazione in generazione. Con il benestare di una proprietà che ha saputo coltivare rispetto ed empatia e che, oggi, vanta uno team che si sente un tutt’uno con l’intero progetto.

Tornando alla pizza, abbiamo assaggiato due grandi classici, Cosacca e Margherita, la Cacio e Pepe, infine un trancio da capogiro condito con stracciata di bufala e capocollo di Martina Franca firmato Salumi Santoro. Squisito è un luogo in cui star bene, dallo shopping al desco. Consigliamo di non perdere i dolci, abbiamo assaggiato la panna cotta preparata con latte di bufala e caramello. Del Made in Italy, qui, non se ne parla a sproposito. Anzi, si aggiunge una lezione di ottima imprenditoria e rispetto delle persone: più che staff, è una grande famiglia.

Info utili:

Squisito

Via Pomigliano – Angolo Via Marciano

Sant’Anastasia (Na)

Tel. 0815302328

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