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NovitàNuove aperture

Milano tra novità e cambi di look

Il 2017 è alle porte e le nuove aperture milanesi sembrano non volersi fermare. Il 2016, complice in parte anche il traino di Expo 2015, ha portato con sé una serie di nuove tendenze che, assieme alle storiche cucine del capoluogo lombardo, non hanno fatto che confermare Milano capitale gastronomica italiana. Ma quali sono gli ultimi arrivi che stanno dettando legge tra i foodie? Ecco una breve guida alla Milano gastronomica.

(in foto di copertina lo chef Giancarlo Morelli e la sua brigata della Trattoria Trombetta)

NEW IN TOWN

Tra le nuove cucine aperte in città, quella del Lume, all’interno di W37 (via Watt 37), è certamente quella che più di tutte fa parlare di sé. Il pluripremiato Luigi Taglienti qui ha trovato la sua nuova casa dopo le esperienze da Trussardi alla Scala e Palazzo Parigi. Nei menù degustazione troviamo grandi classici dello chef, come il Bianco e nero di seppia, ed alcune novità. Ed è di pochi giorni fa della stella Michelin. Un altro chef di rango è Giancarlo Morelli, che in quel di largo Bellintani 1 ha aperto Trattoria Trombetta, in cui vuole mostrare la sua personale idea di informalità.

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Lume

La tradizione milanese si rinnova invece nella carta dell’amatissimo Il Liberty (viale Monte Grappa 6), Andrea Provenzani affianca alle sue portate irrinunciabili anche alcuni azzardi con tocchi quasi etnici. E anche il locale ha subito un grande rinnovamento che sa di internazionalizzazione. E se di tradizione si parla, a Milano non mancano mai nuove aperture che propongono le grandi cucine regionali: la Sicilia la fa da padrona con la rosticceria e pasticceria di qualità Betto (corso di Porta Ticinese 58), ma anche con l’inaugurazione di Barone (galleria Passarella 1) in centro storico, il raddoppio di A’Vucciria (corso Buenos Aires 75) e dei suoi arancini su Buenos Aires, la trasformazione del bar del Carlyle Hotel (corso Garibaldi 84) che è diventato Ammu Cafè, punto di riferimento meneghino per gli amanti di cannoli e granita. Anche la Puglia si difende bene con Puglia in Brera (via San Carpoforo 6), un ristorantino che nella zona turistica si contraddistingue per i sapori veraci, l’abbondanza delle porzioni e i prezzi onesti, e Pescaria (via Bonnet 5), fenomeno social prima e ristorante di crudi e fritti di mare gustosi oggi, frequentato da un pubblico alla moda e al sapore pronto alla movida di corso Como.

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Puglia in Brera

Un pesce fast ma di qualità è quello di Myke Fish & Burger Bar (via Garigliano 6) che in zona Isola apre agli inizi di dicembre 2016. Negli stessi giorni inaugura Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot all’interno del Mondadori Megastore Marghera (via Marghera 28). L’azienda di Capua specializzata in bufala apre al piano terra della grande libreria il bar ed il ristorante al terzo piano. Piccola rappresentanza tra i tradizionali del nord: Saluti da Modena (via San Fermo 1) è una locanda tanto accogliente e curata che propone degustazioni di affettati, tigelle e tigelloni, per serate goderecce di compagnia. Non si spaventino infine i salutisti: ha aperto da poco i battenti lungo il Naviglio VersoVerde (Alzaia Naviglio Grande 150), proposte sane e una location che darà il meglio di sé dalla primavera 2017.

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Saluti da Modena

Anche il sempre gettonato Jazz Cafè (corso Sempione 8) si rinnova e, oltre ad una programmazione musicale che spazia da dj set alla musica dal vivo, inserisce nel menù nuove proposte, dalla carne al pesce crudo, con qualche uramaki Bomaki style. Se volete bere bene, Bicerìn (via Panfilo Castaldi 24) costella la sua programmazione di serate one shot di degustazioni speciali e cantine ospiti.

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Bicerìn

ETNICO. L’EVOLUZIONE CHE SUPERA IL SUSHI

Anche i ristoranti etnici hanno il loro fermento. Se la cucina asiatica primeggia sempre in città, anche le europee si danno da fare: Presso il Bian&Bary Building (via Durini 28) ha aperto El Jamonero, corner e ristorante dedicato al celebre prosciutto spagnolo e alle tapas, mentre tra le aperture d’oltralpe, oltre a Delifrance, c’è il bistrot Pourquoi pas? (corso garibaldi 17). In rappresentanza del Nuovo Mondo c’è Fancytoast (via Volta 8), con l’open bread made in USA direttamente da San Francisco e, per il centroamerica, il mitico Bésame Mucho (viale della Liberazione 15, con ingresso da piazza Aalto), che introduce nel menù novità di carne e di pesce. Anche lo svedese Bjork (via Panfilo Castaldi 20), c’è da dirlo, ha una carta sempre in evoluzione.

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Besame Mucho

Immancabile il sushi: Itashi (via Muratori 10) segue il filone del sushi con ingredienti delle cucine occidentali e propone piatti dai sapori mediterranei. Shi’s , la nuova catena del gruppo che ha creato Old Wild West, prepara hossomaki e tartare in Ticinese, in via Urbano III 3, e Scalo Milano. Infine da Izu, in corso Lodi 27, c’è l’intenzione di introdurre nel menù già vario (dalle capesante raw con lime alla ventresca di tonno con foie gras) i rari ravioli ripieni di wagyu (bovino giapponese dalla carne pregiatissima).

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Izu

PIZZA GOURMET INARRESTABILE

La pizza? Gourmet, che domande. Quella di Berberé e, a giusta ragione, la più richiesta da quando è arrivata in zona Isola, in via Sebenico 21. Pizzità, in piazza Argentina 3, stuzzica la pausa pranzo e, perché no, la cena con i tranci ispirati alle regioni italiane. Scenografiche e originali le pizze degustazioni di Garage Pizza & Co (corso Sempione 42), ecologica quella di Thursday Pizza (via delle Foppette 2). Tra le più apprezzate, Lievità ha aperto anche in via Sottocorno 17. Così Milano non si fa mancare proprio niente!

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Berberè
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Pizzità
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Thursday Pizza

 

 

 

 

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