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Ostriche: qualche consiglio per riconoscerle e scegliere cosa berci su

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Afrodisiache oppure no, poco importa se poi manca l’ABC: il 24 luglio, Cinquanta – Spirito Italiano (SA), lancia una cena didattica per approfondire ed imparare ad abbinare al meglio le ostriche.

Siamo cresciuti al grido di “Ostriche e Champagne”, e la mente vola in Francia, al loro potere afrodisiaco (ma quale alimento di qualità non ne ha), insomma, ostriche per molti significa status symbol, estate e vena romantica, ma per fortuna c’è dell’altro: un vasto popolo di appassionati, interessati alla qualità, all’approfondimento e, dunque, eccoci con una serie di consigli utili per non rimanere passivi di fronte agli indottrinamenti del ristoratore di turno. Rivendichiamo il ruolo di consumatore sempre più attivo e curioso, soprattutto perché quello che ingeriamo esige chiarezza e spesso anche nomi e cognomi.

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Quante ostriche esistono?

Nel mondo, si contano 200 tipologie differenti di ostriche, giusto per dare un dato approssimativo. L’amato (e parimenti odiato) mollusco bivalvo dalla conchiglia tondeggiante, troneggia a tavola già da tempi antichissimi, ciò nonostante, capita di trovarsi nel cosiddetto imbarazzo della scelta: ecco qualche consiglio che potrà essere di supporto. Si tratta di un vademecum affatto esaustivo, ma è un buon modo per iniziare. La prima distinzione da fare riguarda proprio la forma: esistono ostriche concave, le più comuni, e le ostriche piatte, le più pregiate. Possono essere allevate in mare aperto, restituendo così un morso carico di iodio, oppure arrivano dai cosiddetti claires, ovvero da bacini di affinamento che allevano in acqua dolce (talvolta anche mista): in questo caso, l’ostrica risulterà sicuramente meno sapida e più tendente alla dolcezza. Anche l’affinamento gioca un ruolo fondamentale sul gusto: dipenderà dal tempo e anche dal numero di ostriche presenti per metro quadro. Più ce ne sono, più la qualità ne risulterà penalizzata.

L’evento dedicato: come partecipare

Il 24 luglio,  al Cinquanta – Spirito Italiano di via Trento a Pagani (ne avevamo parlato qui) si parlerà di ostriche, nell’ambito di una cena didattica affascinante ed innovativa. Ecco il programma:

– Degustazione di un’ostrica francese, una irlandese ed una italiana in esclusiva, ovvero le ostriche Symphonie Portovenere;

– Taco con salmone, salsa allo yogurt e lampone ghiacciato;

– Pasta ai lupini;

– Dolce.

Il tutto con gli abbinamenti consigliati: non solo Champagne, ma anche nuove idee per sperimentare. Una degustazione guidata da esperti del settore, con cenni sulle modalità di coltivazione e le zone di provenienza. L’obiettivo primario sarà quello di presentare il progetto Aiost e tutti i dettagli sul corso di specializzazione in ostriche previsto a Pompei dall’Associazione Italiana Ostricari, dalla fine del prossimo mese di settembre. L’Associazione Italiana Ostricari è la prima in Italia a diffondere il racconto di uno dei prodotti più affascinanti, quasi misteriosi, della gastronomia mondiale, senza tralasciare l’abbinamento migliore e che non ti aspetti. Quindi largo allo Champagne, ma anche all’incontro con la mixology: una strada creativa e ben calibrata, in gradi di esaltare al meglio le peculiarità dell’ostrica di turno.

Info utili

Cinquanta – Spirito Italiano

Via Trento, 44/46

84016 Pagani (SA)

+ 366 104 8168

Il sito

Costo della serata: 50 euro a persona

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