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Ristorazione e Manifestazioni.Nuovi orari, Nuove misure: cosa cambia con il Dpcm in vigore da lunedì 19 ottobre

Le nuove misure vanno verso una direzione ben precisa: limitare gli assembramenti e ridurre le occasioni conviviali. Tutte le attività di ristorazione saranno consentite dalle 5 del mattino a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. Se non è prevista la somministrazione, fino alle 18.

L’asporto è consentito fino a mezzanotte, le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo di orario. Nei ristoranti, al tavolo potranno esserci 6 persone al massimo. I ristoratori dovranno affiggere cartelli con il numero massimo di persone ammesse nel locale.

Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale. Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica. Di seguito tutte le nuove misure del Dpcm del 18 ottobre 2020.

Limitare gli assembramenti e ridurre le occasioni conviviali: queste le misure prese dal governo che vedono alla base la tutela del lavoro e della scuola, con l’obiettivo dichiarato di voler arginare la diffusione del Coronavirus.

Il Presidente del Consiglio ha così congelato la linea rigidissima e le preoccupazioni di molti poichè lockdown e coprifuoco – oltre a rappresentare un ulteriore duro colpo alle Economie del nostro Paese non rientrano, per il momento, nella strategia pensata per fronteggiare l’impennata di nuovi contagi, ha precisato il premier Conte, che non sta investendo solamente il nostro Paese, ma l’Europa intera: “le misure simili a quelle imposte lo scorso marzo infatti, precisa il premier, adesso non sarebbero più sostenibili“.

E’ un decreto anti-movida che tutela chi rispetta le regole e “la strategia non è e non può essere la stessa della primavera“, assicura il premier Giuseppe Conte, che avverte: “il governo c’è ma ciascuno deve fare la sua parte“. Ed è solo l’inizio di un piano più ampio. Il Presidente è consapevole “che ci sono ancora diverse criticità: facciamo 160 mila tamponi al giorno – dice – ma certo non possiamo tollerare le file di ore“.

Le norme entrano in vigore oggi, 19 ottobre, e Saranno valide fino al 13 novembre.

I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e le vie della movida, dichiarazione che sta già sollevando non poche polemiche (per approfondire qui) poichè, nelle righe che seguono, scompare la parola “sindaci” dal testo del Dpcm. L’Anci infatti, attraverso il presidente Decaro, è già insorta dichiarando che la responsabilità non può essere scaricata solo sui sindaci anche perché la polizia locale” non è previsto che si occupi di Covid”.

Bar e ristoranti: gli orari e le misure

Il nodo ristoranti è stato quello che ha fatto discutere maggiormente il governo e che ha avviato un consistente dialogo con i governatori e con il Comitato tecnico-scientifico.

A Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie sarà consentita l’apertura dalle 5 del mattino fino alle ore 24, se il consumo avviene ai tavoli; se invece il consumo non è previsto dalla propria licenza ai tavoli, la somministrazione resterà permessa solamente fino alle ore 18.

Per quanto riguarda le consegne a domicilio restano consentite senza vincoli di orari, mentre l’asporto solamente fino alle ore 24. Il nuovo DPCM fissa anche a 6 il numero massimo di persone che possono sedersi allo stesso tavolo all’interno dei ristoranti e “tutti i ristoratori dovranno affiggere all’esterno dei locali il numero massimo di persone ammesse in base ai protocolli di sicurezza”, precisa il premier Conte nel corso della Conferenza Stampa.

Per quanto riguarda le attività di ristorazione negli ospedali, negli aeroporti e lungo le autostrade non sono previste limitazioni per quanto riguarda gli orari.

Conte: “Il Paese non può permettersi nuova battuta di arresto”

Eventi e manifestazioni

Confermata la sospensione di sagre, feste, fiere di paese e di tutte le attività convegnistiche o congressuali, fatta eccezione per quelle che si svolgono già di norma con modalità a distanza.

Tutte le cerimonie pubbliche si dovranno svolgere nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti “e a condizione che sia assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico, ad accezione di quelle di rilevanza nazionale, si svolgono senza la presenza di pubblico“; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgeranno in modalità a distanza, “salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico“.

Inoltre viene fortemente raccomandato lo svolgimento a distanza anche delle riunioni private.

Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale. Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica “a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore“.

 

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