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Roberto E. Wirth festeggia 40 anni all’Hassler Roma

roberto e. wirth

Saranno festeggiati il prossimo 28 novembre, con un menu davvero speciale, i primi 40 anni di attività di Roberto E. Wirth all’interno dell’incantevole Hassler Roma

Diventato General Manager dell’Hassler Roma negli anni ’80, assumendone poi l’intera proprietà, Roberto E. Wirth si contraddistingue per la sua innata passione, per lo stile, l’accoglienza e per l’attenzione ai dettagli. Una vera e propria passione la sua, una completa dedizione per quella che considera la sua casa e che quest’anno compie 125 anni di storia.

Questo permette all’Hassler Roma di continuare ad essere considerato come uno dei migliori alberghi nel mondo e di essere quell’hotel indipendente che rimane iconico, leggendario, incomparabile.

L’albergo rappresenta, infatti, un fiore all’occhiello per la città, non solo per l’eccezionale posizione in cima alla scalinata di piazza di Spagna, ma proprio per l’impegno e la volontà di Roberto E. Wirth nel continuare a mantenere gli standard elevati, cogliendo ogni mutamento così da poter soddisfare gli ospiti che scelgono Roma e l’Hassler per il loro soggiorno.

Roberto E. Wirth e Chef Francesco Apreda

È stato proprio Roberto E. Wirth a ideare Imàgo, il ristorante panoramico al sesto piano dell’hotel che nel 2009 ha ottenuto, grazie agli incredibili piatti di chef Francesco Apreda, la prestigiosa stella Michelin.

“Vogliamo che l’Hassler continui ad essere la location per eccellenza quando si viene a Roma” – afferma Roberto E. Wirth “e se penso al futuro vedo anche una nuova generazione, quella rappresentata dai miei figli che continuano la grande tradizione alberghiera della nostra famiglia.”

Roberto fa parte infatti della seconda generazione di proprietari dell’Hotel Hassler nonché la quinta generazione di una famosa dinastia di albergatori svizzeri, la famiglia Bucher-Wirth, che ha lasciato il segno nel settore dell’ospitalità in Italia e all’estero.

Nato a Roma, classe 1950, sordo dalla nascita, Roberto E. Wirth ha conseguito la laurea nella prestigiosa Cornell University di New York ottenendo poi anche prestigiosi riconoscimenti: 3 lauree ad honorem; l’”Indipendent Hotelier of the World 2005”, uno dei più alti riconoscimenti nel settore, che ha poi dedicato alla sua città natale con una cerimonia con il Sindaco Veltroni, durante la quale ha ricevuto la lupa capitolina, che si può ammirare all’ingresso dell’Hassler Roma; “Leading Legend Award” ricevuto nel 2014 da The Leading Hotels of the World, per il suo contributo all’industria alberghiera e per il suo impegno nell’arte dell’ospitalità indipendente; il Premio Campidoglio per l’Economia, nel 2006, dal Sindaco Veltroni, uno dei riconoscimenti più alti del Comune di Roma, a testimonianza di quanto il suo lavoro e quello della sua famiglia hanno permesso all’Hassler Roma di diventare un simbolo dell’ospitalità romana. E ancora il Premio “Marco Aurelio” per il Turismo, sempre nel 2006, dal Vice Sindaco Maria Pia Garavaglia, prestigioso riconoscimento dedicato agli operatori che si distinguono per l’attività compiuta nel settore del turismo romano, a sottolineare l’importanza del turismo per la vita economica e sociale della capitale d’Italia.

Il suo impegno lo vede costantemente attivo per la città di Roma, così come per le associazioni che migliorano le condizioni di vita di chi, come lui, è sordo dalla nascita: per questo ha creato CABBS, già Roberto Wirth Fund, Onlus che offre programmi d’intervento precoce ai bambini sordi e sordo ciechi da 0 a 6 anni e ai loro genitori.

Il menu

Un mix tra i classici della cucina dell’Hassler, rivisitati in chiave moderna, come il cocktail di gamberi in patate novelle e la tartina di polenta, gorgonzola e noci insieme alle creazioni che hanno reso il ristorante stellato Imàgo un punto di riferimento indiscusso, come il risotto cacio pepi e sesami e le capesante impanate e tartufo nero. Questa l’idea di Chef Francesco Apreda per il menu del 28 novembre.

Non mancherà una dedica speciale a Roberto E. Wirth e alla sua famiglia con piatti come la tartare di manzo, sesamo e mango e la parmigiana di melanzane; a questi si uniranno alcune specialità svizzere, dalla tipica raclette alla torta grigionese, che verranno create da chef giunti a Roma per l’occasione; e per concludere il ricco menu, prelibatezze dolci create dalla pastry chef Simona Piga e sorprese d’effetto per un gran finale.

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