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Se potessi avere una bollicina (naturale) al mese…

Le bollicine sono i vini delle feste, dell’allegria e delle ricorrenze e durante un anno ci sono tante occasioni per brindare. Eccovi un calendario di 12 etichette di Spumante Metodo Classico Naturale per rendere speciali tutte le occasioni importanti, i festeggiamenti e qualsiasi momento che meriti d’essere ricordato.

Un Capodanno, un compleanno, un Natale o un matrimonio senza bollicine? Prendendo in prestito la lingua dei cugini d’Oltralpe verrebbe da dire “C’est impossible!”. Non esiste al giorno d’oggi un evento che non richieda un brindisi tra calici traboccanti di fitte e fini bollicine. Gli spumanti, sono sinonimo di festa, di allegria e di convivialità. E quando sono realizzati con il Metodo Classico, o Champenoise, aggiungono alla loro anima festaiola un tocco di eleganza e raffinatezza.

Fare un Metodo Classico richiede tecnica, macchinari e competenza sopra ogni cosa. Come abbiamo spiegato la scorsa settimana, i vini naturali spumanti sono prodotti con metodi arcaici, attraverso processi naturali di rifermentazione del mosto in bottiglia (come nel Metodo Classico), quasi sempre però senza aggiungere lieviti o zucchero ma utilizzando solamente mosto parzialmente fermentato con zuccheri e lieviti residui (Metodo Ancestrale), oppure innescando la nuova fermentazione con il mosto dell’anno successivo, o ancora utilizzando i mosti di passiti e vendemmie tardive per la seconda fermentazione, o mosto della stessa annata refrigerato. I processi di sboccatura sono anch’essi legati alla tradizione, in alcuni casi sboccati a mano (degorgée a la volée) o in altri semplicemente lasciando il vino con i suoi lieviti “sur lie” o “col fondo”.  Sebbene possa sembrare il vino più costruito e meno “naturale” in assoluto, vi sono numerose etichette di Spumante Metodo Classico prodotte da vignaioli naturali e tutte senza il ricorso di pratiche invasive in vigna e in cantina. D’altra parte, se declinati nel massimo rispetto della natura, uva, terreno, clima, uomo e tempo sono gli ingredienti ideali e imprescindibili per godere di un’ottima bottiglia che sia in grado di rendere speciali tutte le occasioni importanti, i festeggiamenti e qualsiasi momento che meriti d’essere ricordato. E durante l’anno ce ne sono di ricorrenze e celebrazioni adatte per stappare una bottiglia di spumante. Quasi una al mese. Per questa ragione eccovi di seguito un calendario di dodici Spumanti naturali Metodo Classico, uno per ogni mese dell’anno. Si tratta di un elenco, diviso in due puntate,  che non ha la pretesa di essere una classifica né quella di essere esaustivo. Ci sono tantissimi altri Metodo Classico Naturali, io ve ne propongo solo alcuni per 12 ideali brindisi da effettuare durante l’anno.

Gennaio

Spumante Metodo Classico Brut Nature ’60’  – Casa Caterina Fermentazione spontanea in acciaio. Rifermentazione in bottiglia secondo il Metodo Classico attraverso l’utilizzo di solo mosto. Nessun dosaggio e nessuna aggiunta di solforosa all’imbottigliamento. Sboccatura manuale, a la volée per questo Chardonnay in purezza che matura almeno 60 mesi sui propri lieviti e rappresenta il simbolo assoluto dello stile di Casa Caterina. Nel calice si mostra di un bel giallo dorato carico con striature ambrate. L’olfatto è complesso ed evoluto, e attacca con intense note di pan brioche, pesca sciroppata e fiori di sambuco che aprono la strada a ricordi di torta alle mele e cenni fumé  innestati su una trama di persistenti sentori di macerazione e ossidazione. Al palato è rotondo, intenso, fresco e sapido con sentori di pane grigliato con burro e alici un finale di toni ossidativi che ricordano la mela grattugiata ed esaltano la persistenza aromatica, definendo struttura e consistenza di una bollicina ideale per brindare all’inizio del nuovo anno.

Febbraio

Spumante Metodo Classico Rosé Brut ‘Cruasé’ – Castello di Stefanago Ottenuto a partire da uve di Pinot Nero in purezza provenienti da vigne allevate a 400 metri di altitudine su terreni argillosi e tufacei. Dopo le fermentazioni spontanee dei vini base (senza controllo della temperatura) e la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico, il Cruasé affina 60 mesi sui propri lieviti. Nel calice appare con una veste di un cerasuolo vivace ed una spuma fine e persistente. Naso ricco di richiami alla ciliegia, alla rosa canina, al sottobosco e alle spezie scure. All’assaggio è cremoso, con una carbonica sottile e vellutata, si dimostra carnoso e sensuale ed è dotato al contempo di un allungo salino da vero campione. Lunga la persistenza, per una bolla davvero memorabile e travolgente, adatta e caldamente consigliata per un brindisi di coppia a San Valentino.

Marzo

Vesna Nature – Stefano Milanesi – La zona di produzione è l’Oltrepò Pavese dove la famiglia Milanesi è dedita alla vigna da circa tre secoli. Le uve Pinot nero, allevate in regime biologico certificato a 350 metri sul livello del mare, sono state pressate in modo estremamente soffice con un torchio da vinacce, il mosto fiore ottenuto non è stato né chiarificano né decolorato. Rifermenta in bottiglia senza inoculo di lieviti per circa trenta mesi. La sboccatura non ha mai gli stessi tempi per ogni bottiglia, comunque mai prima di 36 mesi, Stefano Milanesi ama verificarne di continuo l’evoluzione. Nel calice il Vesna è di colore giallo paglierino carico, con perlage fine e persistente. Al naso è ampio, con una vena minerale marcata ad aprire una sequenza di ricordi di crosta di pane, di litchi, foglia di limone, biancospino e agrumi. In bocca è vibrante per via di una buona sapidità e una freschezza vivace che fanno da preludio tattile a sentori agrumati e minerali che invadono il palato assieme a fragranti cenni di pane appena sfornato. Un calice di eleganza ed energia ideale da condividere con un gruppo di amiche per la festa della donna o per brindare alla festa del papà.

Aprile

Riserva Hausmannhoff – Haderburg – Da uve Chardonnay allevate in regime biodinamico tra i 350 e i 500 metri sul livello del mare nel comune di Salorno (Bz). Questo blanc de blancs altoatesino si mostra nel calice di un paglierino intenso con riflessi di oro rosso. Perlage fine e persistente. Naso intenso e ampio giocato su note di frutta ossidata e creme caramel, tracce di incenso ed erbe aromatiche e un finale di pasticceria da forno. Bocca coerente, fresca e di incredibile morbidezza con una netta prevalenza di burro aromatizzato alle erbette di montagna e panettone. Bella e vibrante sapidità con un finale di caramello salato e arancia candita. Ideale per brindare insieme a familiari o amici al pranzo di Pasqua.

Maggio

Martì Cuntrare – Togni Rebaioli – A Erbanno, in Val Camonica, Enrico Togni Rebaioli fa vino da una quindicina d’anni, dopo aver recuperato vigneti piantati da suo nonno negli anni Sessanta. Tra i filari e i terrazzamenti c’è anche l’Erbanno, un biotipo di Lambrusco Maestri dalla buccia molto spessa e resistente a peronospora ed oidio. Da quest’uva Enrico realizza questo metodo classico dosaggio zero: un rosato che fermenta ed affina in legno, e si mostra nel calice di un bel cerasuolo brillante. Naso ampio, intrigante, con sentori di frutti di bosco, una leggera speziatura e note di mandarino e pompelmo rosa. Un vino dalla beva affilata e succosa, pulita e diretta, con una bollicina fitta e aggraziata che pulisce il sorso e invoglia subito a ripeterlo. Buono per una godereccia scampagnata del  primo Maggio o per brindare alla festa della mamma.

Giugno

Il Brut Contadino – Ciro Picariello – Frutto di uve Fiano allevate a 500-600 metri sul livello del mare tra Summonte e Monfredane (Irpinia) e vendemmiate con leggero anticipo, per preservare il frutto croccante e mantenere una piacevole acidità. Le uve, una volta raccolte, fermentano spontaneamente a temperatura ambiente, in vasche d’acciaio inox. Il mosto, parzialmente fermentato, decanta a freddo per poi venire imbottigliato. Rifermenta in bottiglia, dove il vino rimane ad affinare a contatto con i propri lieviti per 24 mesi. Giallo paglierino, leggero e poco intenso con una bollicina fine e persistente. Intense note di fiori bianchi e ginestra annunciano sentori di susine prima di virare su sfumature tostate e ricordi di lieviti e crosta di pane. Al palato è di corpo leggero, croccante, con un sorso coinvolgente, contraddistinto da una piacevole freschezza; chiude con un finale di bella persistenza e una piacevole nota di acetosella. Bollicina perfetta per accompagnare il pranzo a base di pesce di una fuga domenicale al mare.

(Prosegue nel prossimo articolo…)

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