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Terrazza Mirari: come si mangia nel nuovo ristorante a Castellammare di Stabia

terrazza mirari

Terrazza Mirari, la scommessa fine-dining all’interno dell’Hotel Miramare. Abbiamo assaggiato i piatti dello chef Paolo Montella per raccontarvi una cucina sul mare, tra Monte Faito e Vesuvio.

Castellammare di Stabia è incastrata tra Vesuvio e Monti Lattari. Una conca di origine vulcanica, famosa per la passeggiata infinita sul lungomare (circa sei chilometri), le acque termali e, riguardo al tema che preferiamo, per i suoi deliziosi taralli. Amata da inglesi e tedeschi, Castellammare è un riferimento turistico anche per chi è di zona. Oltre alla posizione strategica, con Ercolano e Pompei davvero a due passi, venire qui vale una vacanza di mare nella sua accezione più pura. Il tempo scorre lento tra bagni di iodio e di sole, e per i temuti morsi della fame, quest’anno si aggiunge una novità. Siamo andati in “missione” al Miramare, noto albergo quattro stelle sulla spiaggia di Castellammare.

Terrazza Mirari

Accolti dall’hotel manager Raffaele Di Maio, scopriamo Terrazza Mirari, il nuovo ristorante gourmet, pensato con lo chef Paolo Montella. Cucina elegante e ricercata, servita in una terrazza che, più che vista mare, è sul mare. Tavoli che consentono di scegliere tra prospettiva Monte Faito oppure Vesuvio. In mezzo a loro, con le isole del Golfo di Napoli che stanno a guardare, ogni sera si esibisce un tramonto rosso fuoco che proprio non riesce a dare assuefazione.

Tramonto chiama aperitivo, per cui giusta l’idea di puntare anche sulla linea cocktail. Con il giovane Antonio Annunziata, assaggiamo una mixology fresca, vivace, in grado di dialogare con il ristorante accompagnando finger food da aperitivo, così come alcuni piatti della cucina. Lo chef Paolo Montella si rivela un grande conoscitore delle materie prime non solo italiane. Si adopera mescolando territorio e ricordi, con l’allegria dei suoi improvvisi voli pindarici. Abbiamo assaggiato il menu degustazione e vi raccontiamo le nostre esperienze più segnanti.

Il menu

Si parte con un “benvenuto” che è una panoramica di ingredienti non solo nostrani. Per esempio, l’albicocca del Vesuvio, la “pellicchiella”, servita con il foie gras. E merita sicuramente anche la tartelletta ripiena di ricotta di bufala, con agretti fritti ed alici del Cantabrico. “Le preferisco alle alici nostrane perché, vivendo in acque fredde, tendono ad essere più grandi, più grasse e quindi più morbide”. Sempre all’interno del cosiddetto “aperitivo di benvenuto”, irrompe un grande classico del territorio. Acciuga fritta ripiena di scamorza e caponata di Pomodorino del Piennolo del Vesuvio.

Con il Vascuotto, si entra nel vivo della degustazione. Si tratta di un’antica fresella napoletana, qui in versione liquida, servita con palamita, olive, origano e pomodorini. Sorprendente la Carbonara di mare, completata con ricci di mare e bottarga. La crema d’uovo classica viene sostituita da una purea di datterini gialli emulsionata con acqua di vongole e, per quanto ci riguarda, si aggiudica il titolo di piatto della serata.

Ottima anche l’ombrina in bagna cauda, qui realizzata con latte di bufala e acciughe. “Si tratta di un pesce con pochissimo grasso, per questo utilizzo un latte che possa favorire la succulenza del morso. La cuocio a bassa temperatura e accompagno con cipolla agrodolce ed agretti”.

Contro tutti i pronostici che si potrebbero azzardare in una terrazza sul mare, gran finale a base di trippa. Lo chef Paolo Montella gioca la carta della sua tradizione contadina. “La trippa è un piatto a cui sono particolarmente affezionato. Ho trovato il coraggio di proporre un quinto quarto sul mare. Come da tradizione, la servo con i fagioli”.

terrazza mirari

Piatti ben pensati e che, giusto per chiudere il cerchio, vengono affidati al racconto di Corrado Pirano. In sala si muove da maitre e pensa da sommelier. Ci propone una serie di calici in abbinamento sfoderando un bel mix di preparazione ed informalità. Puntando sul territorio se è il caso, con il coraggio (e la capacità) di andare oltre confine quando serve. Sorprendendoci con assaggi che non sono “i soliti noti”, ma soprattutto chicche. Perfettamente coerente con uno stile di cucina che ha trovato il modo di essere sé stessa. Legata al territorio senza esserne schiava. Aperta e curiosa, focalizzata sempre e comunque su ciò che conta più di tutto. Il gusto.

Info utili

Terrazza Mirari

Corso Giuseppe Garibaldi, 1, 80053 Castellammare di Stabia NA

Tel: 081 870 6236

Sito

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