Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
ItinerariMangiare

Una giornata a San Vito Lo Capo. Ecco cosa vedere e mangiare dalla mattina alla sera

san vito lo capo

Spiaggia caraibica, mare cristallino, tramonti mozzafiato e una cultura gastronomica varia e gustosa, dal cous cous al goloso dessert “caldofreddo”. Se avete in programma una gita a San Vito Lo Capo, date un’occhiata alle nostre indicazioni culinarie

Se siete in Sicilia nel trapanese e dinanzi a voi si apre lo spettacolo di un mare cristallino circondato da una sabbia chiarissima e setosa non abbiate dubbi: siete a San Vito lo Capo, la splendida località balnerare ambìta meta turistica siciliana che lo scorso giugno, ha ottenuto il meritato riconoscimento di “mare più bello d’Italia”da parte di Legambiente.

Insieme a San Vito, anche altre note realtà italiane quali San Vito Chietino (Ch), Maratea (Pz), Castellabate (Sa), Pollica (Sa), Capri (Na), Ischia (Na), Sperlonga (Lt), Riomaggiore (Sp), Vernazza (Sp), Bordighera (Im), Otranto (Le), Isole Tremiti (Fg), Carloforte (Sud Sardegna), Domus de Maria (Sud Sardegna), Realmonte (Ag), Capo d’Orlando (Me), Taormina (Me), Favignana (Tp), Noto (Sr), Malfa (Me), Santa Marina Salina (Me), Lampedusa e Linosa (Ag), Pantelleria (Tp), Campo nell’Elba(Li), Capoliveri(Li), Marciana Marina (Li), Porto Azzurro (Li), Castiglione della Pescaia (Gr), Follonica(Gr), Scarlino (Gr) e  Chioggia (Ve) sono  entrate nella guida sotto il nuovo simbolo dei comuni “plastic free”, cioè che hanno adottato misure per ridurre la plastica monouso sul proprio territorio.

Queste realtà all’avanguardia nella lotta alla plastica dimostrano come sia tanto urgente quanto possibile vietare l’uso delle stoviglie di plastica, stimolando all’utilizzo del riutilizzabile sui propri territori e anticipando i tempi previsti dalla direttiva europea sul monouso approvata a fine marzo.

Oltre che per la spiaggia “caraibica”, San Vito lo Capo è nota per la kermesse gastronomica dedicata al cous cous che a fine settembre, da ben ventidue edizioni, trasforma il borgo marinaro sanvitese in una cucina “en plein air” rendendola un vero luogo d’assedio da parte di turisti che accorrono numerosi da ogni parte del mondo per assaggiare questo piatto, declinato in infiniti modi, destagionalizzando l’offerta turistica.

In realtà, però, come qualsiasi meta turistica molto ambìta e gettonata, il momento migliore per andare a San Vito lo Capo è non più tardi del mese di maggio e non prima del mese di ottobre. Solo in questo modo, infatti, si avrà la possibilità di godere appieno della sua immensa spiaggia di sabbia dorata e del suo mare cristallino che, giocando a nascondino con il sole, crea dei suggestivi giochi di luce dal colore ambrato.

Se poi siete appassionati di fotografia, dopo esservi crogiolati tutto il giorno al tepore dei raggi solari, al tramonto potrete dilettarvi a immortalare splendidi paesaggi di dune e palmeti che incorniciano un cielo aranciato in cui il sole lascia spazio ad una luna brillante e luminosa che vi sembrerà di potere toccare con  mano e, persino, accarezzare. I più “volenterosi” potranno inoltre affittare un “risciò”, tipica bicicletta a 4 posti munita di tendalino e fanali, con cui percorrere  un sentiero “incantato”, sospesi tra il giorno e la notte, fino a raggiungere la magica atmosfera del faro.

Qualsiasi cosa decidiate di fare, è certo che dovrete assolutamente trovare il tempo per gustare il caldofreddo, altra attrazione gastronomica sanvitese, meno nota del cous cous, ma che rappresenta una vera “chicca” da intenditori di cui, una volta assaggiata, non riuscirete più a fare a meno.
Si tratta di un dessert (qui trovate la ricetta originale), inventato intorno agli anni ’70 per deliziare i turisti, in cui la differente temperatura dei suoi due ingredienti “base”, il gelato e la cioccolata calda, crea un connubio strepitoso secondo a nessuno. Se poi si considera che tra il freddo del gelato e il caldo della cioccolata si “incontrano” strati di soffice panna e morbidi biscotti savoiardi imbevuti nel rum, si può ben comprendere perché il caldofreddo, oltre ad essere uno tra i dessert simbolo di golosità, sia anche da considerarsi un piatto unico, impossibile da mangiare dopo un pasto completo.

Scegliete il gelato del vostro gusto preferito, anche se “la morte sua” è alla nocciola, e gustatelo assolutamente con lo sguardo rivolto verso il mare e il cuore traboccante di gioia e gratitudine oltre che per lo spettacolo che si mostra dinanzi ai vostri occhi, anche per il sapore che le vostre papille gustative si preparano ad assaggiare.

Dopo una “merenda” così consistente, che, in realtà, è già di per sé un pasto completo, potrete fare una bella passeggiata sul lungomare ma anche lungo il viale principale dove, tra tanti negozietti che vi faranno l’occhiolino, troverete sicuramente qualche souvenir, cappello, costume, copricostume che faccia al caso vostro da sfoggiare in spiaggia per un bagno del tardo pomeriggio quando ormai, calato il solleone, potrete godere appieno della bellezza di una spiaggia in cui lo sguardo si perde a vista d’occhio.

A questo punto lasciatevi tentare dal desiderio di prendere un aperitivo in riva al mare al Pepper Jam Cafè e poi, una volta che il sole avrà definitivamente lasciato la scena alla luna potrete andate a cena a mangiare un ottimo cous cous dalla Gna Sara, un ristorante accogliente ed elegante dove potrete gustare la cucina tipica sanvitese a base di pesce, fritto di mare, zuppe e guazzetti preparati con il pescato del giorno.
E se dopo cena vi sentiste appesantiti due passi in riva al mare e lo sciabordio delle onde saranno un ottimo rimedio per digerire. 

Articoli correlati

Borgo Petroro: a Todi una country house con la cucina di Oliver Glowig

Chiara Sicola

L’Abruzzo e la Transumanza: l’antico rituale torna in auge con un festival pastorale nel Piccolo Tibet italiano

Benedetta Ferrari

Diego Vitagliano sul Tetto D’Europa per “The 50 Best Pizzas” di Big Seven Travel

Sara De Bellis