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Valle d’Aosta tra rifugi, bivacchi e case di caccia reali

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Il ricco patrimonio della Valle d’Aosta, un vasto panorama di ristori attrezzati per accogliere al meglio gli escursionisti provenienti da tutto il mondo nella regione più alta d’Italia

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Nei fondovalle, possenti castelli sono scrigni di meraviglie; in quota, confortevoli rifugi alpini accolgono, offrendo riparo, chi ne ha bisogno. Spazi sicuri e autentici, divenuti essi stessi ambite mete per escursionisti, alpinisti o anche semplicemente amatori della montagna e dell’outdoor in Valle d’Aosta, grazie alla storia che ciascuna racconta. Su tutti, l’iconica e celebre Capanna Regina Margherita, il più alto rifugio in Europa, la cui costruzione originaria è stata realizzata nel 1893 nella Valle di Gressoney (AO) e da qui trasportata, già assemblata, a quota 4.556 metri di altitudine in spalla da uomini e muli eroici.

Una giornata in rifugio con gusto

Sono diverse le strutture in quota con cucina di territorio, raggiungibili partecipando a un’escursione a piedi di 2 ore. Oltre 30 indirizzi dove assaggiare tipicità, come la polenta concia (con selezione di formaggi disciolti al suo interno), da degustare con un punch a temperatura ambiente; o, ancora, la classica fonduta e la “seupetta” di Cogne, una zappetta particolare perché al suo interno contiene riso, oltre a fontina, noce moscata e brodo di carne. E poi, i salumi DOP come il jambon de Bosses o il lardo d’Arnad e dulcis in fundo, la crema di Cogne con le tegole alla valdostana, irresistibili biscottini di nocciola, mandorla e vaniglia.

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Da non perdere sono: il Rifugio Ferraro in Val D’Ayas; lo storico Vittorio Sella, situato nel vallone del Lauson a 2.588 metri a 2 ore e mezza a piedi da Valnontey, ricavato da una casa di caccia di Re Vittorio Emanuele II e ottimo punto di partenza per escursioni, trekking e gite alpinistiche e sci-alpinistiche. Ancora, in Val Ferret, il Rifugio Walter Bonatti, dove gustare la trifolet, un piatto molto popolare a base di patate e formaggio, grande protagonista della kermesse artigianale Fiera di Sant’Orso, con versione estiva dal titolo Foire d’été, attesa il primo fine settimana di agosto.

Dormire in quota: quali strutture scegliere

I rifugi alpini valdostani sono generalmente composti da camere a più letti, dove non è sempre necessario portare il sacco a pelo: molto spesso, sono i gestori a fornire coperte e piumini e, agli ospiti che ne sono sprovvisti, un sacco lenzuolo monouso o di cotone riutilizzabile in vendita o a noleggio. Tra i più interessanti, c’è il Bivacco Claudio Brédy, situato a 2528 metri di altitudine, nel Vallone di Vertosan. Una struttura affacciata sui Laghi di Dziule nonché esempio di architettura sostenibile e innovativa, integrata armoniosamente nel paesaggio. Inaugurata nel 2021 in memoria di Claudio Brédy, la dimora è per 6 persone e vanta un grande finestrino panoramico che incornicia le cime della Grivola e del Gran Paradiso.

Il Rifugio Quintino Sella (3.585 m), situato nell’area turistica del Monte Rosa, è un punto di riferimento per chi esplora le alte quote di montagna: offre accoglienza e servizi essenziali in un ambiente autentico d’alta quota, rappresentando una base ideale per l’approccio a numerose vie alpinistiche e trekking di media e alta difficoltà. La sua posizione strategica consente di godere di viste ampie e scenografiche, e di un contatto diretto con la natura. L’Alpe Rebelle,situato nel comune di Bionaz, è immerso in un contesto paesaggistico incontaminato, caratterizzato da ampi pascoli e viste suggestive sulle vette circostanti. È una sosta ideale per chi percorre i sentieri della Valpelline, offrendo un’atmosfera tranquilla e accogliente. Il ristorante dell’omonimo B&B propone ricette a base di prodotti dell’azienda agricola familiare e degli agricoltori, tra piatti della tradizione valdostana e rivisitazioni in chiave moderna. Tra le specialità, sono da non perdere gli gnocchetti al Bleu d’Aoste e noci. L’ambiente è quello tipico di una nuova ristrutturazione di una casa tipica, dove il legno e la pietra accolgono calorosamente gli ospiti.

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Il Bivacco Giusto Gervasutti, Monte Bianco (2.870 m), con 8 letti, è essenziale ma audace nel design, funzionale per alpinisti ed escursionisti esperti che affrontano itinerari impegnativi in alta quota. Un riparo protettivo in un ambiente severo ma spettacolare. Il Rifugio Vittorio Emanuele II è base di partenza per l’ascensione al Gran Paradiso, al Ciarforon e ad altre vette nei dintorni. Non manca un servizio bar e un ristorante in due ambienti con più di 100 posti a sedere, una sala di recente costruzione tutta in legno e con ampie vetrate e un ampissimo dehors con tavoli e panche, oltre a sistemazioni per la notte, in camere da 4 o 5 posti letto a castello o in dormitori.

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