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Venezia melting point della miscelazione con Venice Cocktail Week

Venice Cocktail Week

Dall’aperitivo di mezzogiorno fino al Martini servito in scintillanti coppe in vetro di Murano, la terza edizione di Venice Cocktail Week ha portato in Laguna il meglio della mixology.

Un vaporetto giallo logato Venice Cocktail Week si aggirava tra i canali della città. C’era la Bloody Mary con a bordo tutto lo staff, capitanato da Paola Mencarelli, icona della bar industry italiana, mente e cuore della manifestazione. E poi c’erano shaker che andavano all’unisono nei cocktail bar e nei bar d’hotel, ghiacci a fiumi, bartender da tutto il mondo traghettati sulle acque veneziane, personaggi leggendari, amicizie ritrovate e nuove che nascevano. C’è una città che è sempre stata, per sua natura, crocevia di culture, storie e personaggi. E che, per una settimana, è stata la capitale della mixology.

Venice Cocktail Week

Venice Cocktail Week nasce nel 2021 sullo stesso schema della sorella Florence Cocktail Week. Nessun contest e nessuna classifica, ma riflettori puntati sui cocktail bar partecipanti e sui loro bartender. Sette giorni dedicati alla miscelazione di qualità per far scoprire la città attraverso un itinerario tra 31 Cocktail Barselezionati ad hoc per la kermesse. In ogni locale, una speciale Cocktail List realizzata ad hoc per l’intera settimana composta da 3 drink: il Signature Cocktail, un drink di libera creazione rappresentativo del cocktail bar; RiEsco a Bere Italiano, dedicato al made in Italy con prodotti di aziende esclusivamente italiane e l’Aperitivo di Mezzogiorno, cocktail fresco e leggero, omaggio alla tradizione veneziana.

E ancora momenti educazionali dedicati alla descrizione di prodotti, tecniche di miscelazione e format di bar, masterclass, presentazioni di prodotti e libri, incontri culturali, tasting e un ampio spazio destinato all’intrattenimento, sia diurno che serale, con guest shift e ospiti selezionati tra i migliori del panorama italiano e internazionale.

“Con le cocktail week in un primo momento ho voluto creare una coscienza del bere bene e responsabile, mettendo l’accento su quello che è la figura del bartender, la creazione del drink stesso e il consumo di esso” racconta la stessa Paola Mencarelli, ideatrice della kermesse.  “Con questa edizione è emerso però il bisogno di dare risalto alla qualità della proposta in un luogo diverso, dove il drink, il bartender e lo stesso locale si vanno a staccare da una dimensione autoreferenziale per mettersi in relazione con altri mondi, in una strada nuova che si intreccia con l’arte, la letteratura, la storia, il design e la musica, per creare momenti unici, con uno stile educato, consapevole e acculturato”.

L’edizione 2023

Dalla prima edizione fino ad oggi, Venice Cocktail Week ha visto nascere ed affermarsi una community di bartender propositiva e coesa, mettendo in luce un modo diverso di concepire il mondo del bartending, non più legato esclusivamente al momento della creazione del drink e del servizio al cliente.

“È stato emozionante portare per la terza volta a Venezia la Cocktail Week. La Serenissima ci ha accolto con grande calore e entusiasmo” continua Paola Mencarelli. “Anche quest’anno, il calendario è stato ricco di contenuti ed eventi. Convinti dell’importanza di rimanere sempre al passo con i tempi, abbiamo messo in luce le nuove tendenze di un settore in forte crescita accendendo i riflettori su insegne e professionisti che lavorano da sempre con qualità e consapevolezza.

Ma veniamo ai numeri, per dare un’idea del coinvolgimento che la manifestazione ha suscitato nella Serenissima. 55 Guest Nazionali, 27 Guest Internazionali, 15 Music Guest, 96 Eventi. 31 cocktail bar partecipanti, 93 cocktail creati ad hoc, 24 Ristoranti e Cocktail Bar Dining With The Spirits, 20 Event Partner, 25 Hotel Partner. Numeri che evidenziano l’attrattiva globale e la risonanza culturale di Venice Cocktail Week, che da anni promuovere in Italia il concetto di “bere consapevole”.

Gli highlight

Non solo mixology ma anche food, arte, letteratura, moda, beauty, design. Venice Cocktail Week quest’anno più che mai ha sottolineato la sua anima eclettica promuovendo interazioni stimolanti e produttive in diversi ambiti e coinvolgendo un pubblico ampio e sfaccettato, non solo di professionisti del settore.

Durante Venice Cocktail Week ha aperto le sue porte Ca’ Select, la Casa di Select Aperitivo, inaugurata ufficialmente lo scorso 25 maggio in anteprima mondiale. Uno spazio polifunzionale ed esperienziale di circa 700 mq nato dal recupero di un ex laboratorio industriale nel sestiere di Cannaregio. Ca’ Select consente ai visitatori di conoscere da vicino la storia e le caratteristiche di Select attraverso un racconto multisensoriale che si sviluppa su quattro aree: la zona bar-mixology per  assaggiare l’originale Spritz Veneziano; l’area eventi, dedicata alla cultura e alla socialità; l’area produttiva, dove avviene la macerazione delle erbe e spezie che caratterizzano la ricetta del prodotto; un percorso espositivo magnetico e surreale, curato da Studio Fludd, che rappresenta un viaggio nel tempo tra Europa e Oriente, e un’avventura interattiva alla scoperta di una Venezia più autentica.

I banconi dei cocktail bar hanno visto giorno dopo giorno alternare la presenza di personaggi leggendari nel mondo della mixology, da Salvatore Calabrese (The Maestro) a Mauro Mahjoub (The King of Negroni), arrivati a Venezia per l’Opening Party e rimasti per speciali guest shift come l’evento “The Breakfast Martini goes to Venice Cocktail Week”, brunch supportato da Cointreau dove gli ospiti hanno avuto l’opportunità di assaggiare l’iconico Breakfast Martini realizzato dallo stesso Salvatore Calabrese, in una mattinata di festa e allegria.

L’edizione 2023 ha dato anche un grande spazio alla cultura, con attività esperienziali in cui i cocktail hanno accompagnato gli ospiti alla scoperta dei Bacari, dei Caffè Storici e delle Vetrerie di Murano, Come la NasonMoretti, che ha inaugurato in anteprima per Venice Cocktail Week una Mostra dedicata alle iconiche forniture che l’azienda ha prodotto per il mondo dell’ospitalità, dai miscelatori alle coppe Martini.

E a proposito di personaggi leggendari, ce n’è stato uno in particolare che ha intrecciato la sua storia con quella dei cocktail bar veneziani: Ernest Hemingway. Durante Venice Cocktail Week il giornalista Federico Bellanca ha ripercorso i luoghi che lo scrittore frequentava – da Harry’s Bar a The Gritti Palace – attraverso le pagine del libro Di là dal fiume e tra gli alberi, romanzo in parte autobiografico che racconta la storia del colonnello Richard Cantwell. Seduti metaforicamente allo stesso bancone che una volta sostenne i gomiti di Hemingway e sorseggiando Martini, abbiamo visto tornare in vita quell’epoca gloriosa grazie all’eco delle conversazioni animate che una volta risuonarono tra le stesse pareti dei bar, un tempo come oggi crocevia di culture e idee, come le pagine dei suoi romanzi.

Crediti: Michele Tamasco e Niccoló Leone

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