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Vino, il Testo Unico è legge

Semplificata notevolmente la regolamentazione: via il 50% della burocrazia, aumentano le salvaguardie del Made in Italy. Un’attesa (da due anni) ottima notizia per un settore già oggi fiore all’occhiello dell’agroalimentare, con un fatturato di quasi 10 miliardi di euro e un export che supera i 5,5 miliardi

Il 50% di burocrazia in meno, con un risparmio di tempo di circa 100 giornate di lavoro «che ogni impresa vitivinicola è costretta a impiegare per rendere conto delle 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore». E’ il commento soddisfatto di Coldiretti riguardo all’approvazione in via definitiva in Parlamento del Testo Unico sul Vino, la legge sulla semplificazione in materia che a due anni dall’inizio della discussione sta finalmente per giungere a compimento.

Il Testo semplifica il sistema di produzione, commercializzazione, denominazione di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante.

L’attuale normativa, ricorda ancora Coldiretti, «rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti» nell’iter di produzione dell’intera filiera, dal vigneto alla bottiglia. Un sovraccarico di carte, documenti e delibere che frenava il dinamismo imprenditoriale dei produttori italiani di vino che ha raggiunto «un fatturato record di quasi 10 miliardi e che risulta tra l’altro in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016» specifica Coldiretti.

Il T. U. «è il risultato di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy agroalimentare, che offre opportunità di lavoro ad 1,3 milioni di persone» afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.

Gli fa eco il ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina: «Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi».

Sulla base delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della vite e del vino (OIV) l’Italia è il principale produttore mondiale di vino nel 2016 con 48,8 milioni di ettolitri. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole.

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