Una destinazione paradisiaca con 365 spiagge da visitare, esperienze autentiche e la possibilità di fare turismo responsabile, sostenendo la Sandals Foundation in favore della popolazione locale e dell’ecosistema.
Un’isola caraibica con 365 spiagge paradisiache, una per ciascun giorno dell’anno. Ma soprattutto, una meta di vacanza per gli amanti del turismo responsabile, capace di creare un impatto positivo e concreto sulla popolazione locale, affinché possa sostenersi e riesca a preservare il suo prezioso ecosistema. Scegliendo Antigua, ex colonia britannica con una storia alle spalle di schiavitù nelle piantagioni di canna da zucchero, settore dove oggi nessuno vuole più lavorare, è possibile infatti soggiornare presso il resort all inclusive Sandals Grande Antigua di Dickenson Bay Beach, permettendo alla Sandals Foundation di portare avanti i suoi progetti benefici. In particolare, a sostegno dell’artigianato locale, dell’educazione e della sanità, come anche della salvaguardia dell’ambiente.
Iniziative virtuose a cui si prende parte, ad esempio nell’ambito dell’attività “The reading road trip”, dove il giovedì i clienti del resort visitano una delle 81 scuole dell’isola e in classe leggono un libro ai bambini. Optando per questa struttura, poi, con una parte in stile caraibico e dei graziosi cottage dallo charme autentico anche vista mare, si può compiere un viaggio nel viaggio attraverso i sapori del mondo.
L’offerta gastronomica, infatti, spazia dalle ricette creole a quelle messicane, dalle francesi alle giapponesi con lo show culinario “teppanyaki”, fino ai piatti isolani, ma con un tocco contemporaneo, da ordinare ai tavoli dell’affascinante Eleanors.



Così, pietanze internazionali e caraibiche, tra queste riso e fagioli, il fungi (simile a una polenta ma a forma di sfera), il pesce creolo con peperoni e pomodoro, il jerk pork, il curry goat e il chicken roti, da accompagnare a succhi tropicali a base dell’immancabile mirtillo rosso, rendono il soggiorno ancora più invitante.
A suggerire le escursioni da non perdere agli italiani, per immergersi nella cultura locale, è l’emiliana Rossana Ferrari, oggi cittadina di Antigua nelle Piccole Antille, dove lavora come Sales Manager nell’hotel Ocean Point di Hodge’s bay nella capitale Saint Johns. Una struttura ospitata in una ex piantagione, dove un antico mulino è rinato come sala fruibile dalla clientela: <<Consiglio di iniziare l’esplorazione da St. John’s, visitando la sua imponente cattedrale e il museo, per immergersi nella storia del luogo. Proseguendo verso sud, c’è il Nelson’s Dockyard, l’antico porto dell’Ammiraglio Horatio Nelson, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, seguito da una salita fino a Shirley Heights, da dove si può godere di una vista mozzafiato>>. Un punto panoramico per una terrazza naturale che guarda lo scintillante golfo dell’English Harbour dall’alto, che il giovedì e la domenica dal tramonto in poi si anima con le note gioiose della musica soca o soul calypso, ritmate melodie afroamericane delle isole caraibiche.
Un’occasione per incontrare la gente del posto e gustare carne al barbecue. Come l’iconico pollo jerk, la ricetta giamaicana dove la carne, prima di cuocere, viene marinata con un insieme esplosivo della spezia pimento e di scotch bonnet peppers, i peperoncini rossi dei Caraibi. Da bere, si ordina il Rum punch, il cocktail di Antigua, a base di rum giamaicano e di succo d’arancia, d’ananas e lime. <<Continuando l’itinerario, consiglio una visita a Devil’s Bridge, una formazione naturale di grande impatto, e a Betty’s Hope, l’ex piantagione di canna da zucchero più grande dell’isola, con i suoi storici mulini a vento ancora funzionanti e dove in passato lavoravano in condizioni disumane 300 schiavi. Naturalmente, non si può lasciare Antigua senza aver scoperto alcune delle sue famose 365 spiagge, ognuna con il suo fascino unico. Per gli amanti del trekking, l’isola offre percorsi segnalati che conducono a panorami nascosti e scorci mozzafiato. E poi consiglio assolutamente una visita a Barbuda, la sorella di Antigua, ancora selvaggia e incontaminata>>, conclude Rossana.




Sebbene sia stata gravemente colpita dall’uragano Irma nel 2017, che ha distrutto case, scuole e vegetazione, oggi, dopo anni di ricostruzione, l’isola è tornata a vivere. Imperdibili sono un bagno nelle sue acque turchesi e una passeggiata sulla suggestiva spiaggia rosa, un vero paradiso per chi ama la natura allo stato puro.
Ancora: per chi cerca una guida insider, la persona da contattare è Cleo Henry, una antiguana a capo di due tour operator, “Discover 268” e “Discover Wadadli”, che permettono di fare esperienze autentiche e speciali (tel. 12687735976 o 12687365976; email: chenry.rdi@gmail.com).
Infine, con il tour operator “Antigua nature tour”, ci si dà appuntamento a Stingray city per un’escursione in kayak nelle mangrovie, ecosistema prezioso come rifugio per i pesci più piccoli dai loro predatori, nonché barriera dell’isola quando ci sono gli uragani e dispensa per le tartarughe, che qui vengono a nutrirsi delle erbe marine. E dopo una indimenticabile nuotata in una riserva di coralli e pesci colorati, si raggiunge Great Bird island, riserva dei serpenti endemici, una specie protetta e innocua, a rischio estinzione.
Dall’Italia, per raggiungere l’isola si vola via Londra (dove si deve pernottare una notte), fino alla destinazione finale. Tra le compagnie aeree, è possibile optare per British Airways e Virgin Atlantic.