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Italy Sushi Cup: il vincitore della prima edizione

italy sushi cup

Lo scorso 28 maggio nella città “Capitale Europea del Riso” si è tenuta la prima edizione del titolo nazionale. Il vincitore rappresenterà il Belpaese al World Sushi Cup di Tokyo il prossimo agosto

Una sfida a colpi di riso e pesce crudo, per conquistare il titolo di migliore sushiman italiano. Luogo della competizione Vercelli, “Capitale Europea del Riso”, dove lo scorso mercoledì 28 maggio si è tenuta la prima edizione dell’Italy Sushi Cup, gara organizzata da AIRG (Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi) che ha visto affrontarsi alcuni tra gli chef più esperti e rinomati nell’arte culinaria che viene dall’Estremo Oriente e che continua ad appassionare i buongustai nostrani con i suoi bocconi.

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Verso la World Sushi Cup 2025

Al vincitore andrà l’onore di rappresentare il tricolore in occasione del World Sushi Cup 2025 che si terrà a Tokyo ad agosto (dal 19 al 22) e che dal 2014 sceglie il miglior sushiman non giapponese del mondo. I concorrenti verranno valutati da una giuria prestigiosa composta da grandi esperti del settore e di fama internazionale: primo tra tutti, chef Gentaro Yamazaki, docente emerito del WSSI (World Sushi Skill Institute), selezionato dal maestro Hirotoshi Ogawa, icona mondiale dell’alta cucina nipponica, Direttore WSSI e Goodwill Ambassador of Japanese Cuisine per il Ministero Giapponese di Agricoltura, Pesca e Foreste.

Al suo fianco siederanno: chef Minoru Hirazawa, nome di spicco della gastronomia asiatica in Italia sin dal 1989, anno in cui aprì a Milano il Poporoya, ancora oggi punto di riferimento di questa cucina; chef Alon Than, vincitore del World Sushi Cup 2015 e alla guida dell’Alon Omakase, ristorante fine dining di Varsavia; chef Junko Kawada, titolare del Ko’uzi di Anversa, membro WSSI del Belgio di cui è Giudice Certificata in Europa e Medaglia d’Argento al World Sushi Cup 2014; infine, chef Julian Costantin, pioniere della ristorazione giapponese in Romania e finalista del World Sushi Cup 2017.

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Il concorso: prove e partecipanti

Sono tre le prove affrontate durante la gara del 28 maggio: la prima si è basata sulla preparazione del pesce e degli ingredienti per fare il sushi e il sashimi; la seconda sull’allestimento di una composizione di Edomae-sushi tradizionale; l’ultima, su una composizione di sushi creativo. A essere esaminati, dunque, sono stati molteplici aspetti e non solo le competenze tecniche. A far la differenza difatti sono la conoscenza degli stili base della tradizione, la presentazione del proprio tocco personale, l’attenzione all’igiene e alla sicurezza alimentare, elementi fondamentali nella preparazione di una materia prima cruda.

Il concorso ha visto confrontarsi chef che hanno maturato un’esperienza di almeno cinque anni come sushiman. Ma la lista di requisiti è ben dettagliata. I candidati devono risiedere e lavorare entro i confini nazionali; oppure, chi ricopre un’incarico in una brigata all’estero, deve comunque possedere la cittadinanza italiana. Inoltre, è indispensabile essere in possesso del Sushi Proficiency Certificate, documento rilasciato dalla National Association of Commercial Health and Sanitation Industry Associations, necessario per attestare la conoscenza delle nozioni base fondamentali per un sushiman. Per ottenerlo e non pregiudicare la partecipazione, è stato possibile frequentare un corso di formazione intensivo nei due giorni precedenti la competizione, (26 e 27 maggio), tenuto dal maestro Yamazaki sempre a Vercelli.

La sfida è stata un’occasione imperdibile anche per gli chef che, nelle loro cucine, lavorano da sempre con il pesce crudo. Per l’Italy Sushi Cup, l’AIRG si avvale dell’importante collaborazione del WSSI. L’evento gode, già dalla prima edizione, del Patrocinio del Consolato Generale del Giappone di Milano, della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, della Città di Vercelli e di JETRO, Japan External Trade Organization, ente governativo per la promozione degli scambi tra il Paese nipponico e il resto del mondo. Partner principale della gara è il riso New Kenji, ottimo ingrediente per il sushi e prodotto proprio nel Vercellese da Mundi Riso.

Il vincitore della Italy Sushi Cup

Lo chef Gianni Fernando si è aggiudicato la prima edizione dell’Italy Sushi Cup. Nome italianizzato di Kurukulasuriya Shehan Laksha Fernando, Gianni Fernando, cingalese, dal 2013 studia cucina e lavora in Italia come sushiman. Dopo una lunga esperienza in diversi ristoranti giapponesi di Napoli, dove risiede, è consulente del ristorante Goma di Chessy, in Francia.

Secondo gradino del podio per Clayton Kawamura, chef di origini nippo-brasiliane, che dal 2002 vive e lavora nel trevigiano. Piazza d’onore per John Pahilanag, filippino di nascita, ma calabrese nell’anima, in Italia dal 2013 quando ha iniziato il proprio percorso nel ristorante Tipanan sul mare di Catanzaro. Fernando e Kawamura avranno il grande onore di rappresentare per la prima volta il tricolore italiano al World Sushi Cup 2025.

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