Otto cuochi per un progetto unico, libero dagli schemi che unisce conoscenza, creatività, tecnica e spirito di squadra. Si chiama Nomadi Food Philosophy.
Immaginatevi otto cuochi riuniti insieme per un progetto che non è né ristorante né un catering ma un progetto diverso, coinvolgente e stimolante. Una jam session o, più semplicemente, un collettivo di professionisti che danno vista a un format in cui si incontrano, ogni volta in un luogo diverso, per creare una cena irripetibile, cucita su misura come un abito d’alta sartoria. Si chiama Nomadi Food Philosophy è un progetto gastronomico che vuole dar forma a un’idea nuova di esperienza culinaria.
Non ci sono insegne, o nomi da sbandierare. Ogni evento di Nomadi Food Philosophy è diverso dall’altro. Una creazione unica pensata, progettata e realizzata su misura per chi la richiede. Non esiste una squadra fissa, non un menù fisso, non esiste un luogo prestabilito, non si replica.
È un progetto libero, libero dalle insegne, dalle gerarchie, dai formalismi e la cucina che propone è viva, contemporanea e di altissima qualità.


Elemento distintivo di Nomadi Food Philosophy è la struttura progettata per il live cooking: una cucina centrale a forma di ottagono, forma dalle infinite valenze, che è al tempo stesso palcoscenico e postazione di lavoro. Ogni chef interpreta il proprio ruolo attraverso un linguaggio personale e identitario, autonomo e complementare agli altri. I professionisti sono selezionati per rappresentare ognuno un’area specifica della cucina contemporanea: dalla brace alla fermentazione, dai lievitati al fine dining, dalla cucina vegetale alle contaminazioni etniche.
A completare l’esperienza, una figura specializzata nella parte liquida – sommelier o mixologist – che costruisce abbinamenti su misura, interpretando vini, cocktail e infusioni con la precisione e l’eleganza di un ricamo.
La prima serata è già andata in scena lo scorso 23 giugno sul mare della costa campana e ha visto la partecipazione degli chef Simone Testa, Pasquale Palamaro, Pasquale Maravita, Vincenzo Russo, il pastry chef Mario Di Costanzo, Niko De Caro, Nathan Wichmann e Carlo Verde.
Otto professionalità differenti per attitudini e abilità che hanno cucinato insieme creando una sinfonia ai fornelli, proprio come una jam session di musicisti riuniti su un palcoscenico. Finalità: stupire, emozionare e lasciare un segno indelebile attraverso il buon cibo.