La famosa guida escursionistica suggerisce diverse tipologie di tragitti da attraversare sulle tracce della preistoria in Val Senales, terra alpina della transumanza Patrimonio immateriale dell’Unesco
Un eden per gli escursionisti grazie ai 240 chilometri di sentieri tra vigneti, parchi naturali e imbocco dei ghiacciai della Val Senales. Itinerari panoramici e impegnativi alcuni, alla portata di tutti, gli altri, che conducono anche alla scoperta dell’archeologia e dell’arte, senza dimenticare gli appuntamenti a tavola con la tradizione. Per saperne di più, dispensa consigli Richard Rainer, nato e cresciuto in questa parte occidentale dell’Alto Adige vicino al confine con l’Austria, dove è accompagnatore di media montagna e maestro di sci da oltre 30 anni.

I percorsi archeologici della Val Senales
Otto itinerari storici, dove furono rinvenute anche importanti testimonianze di epoca pre-cristiana. Particolarmente apprezzato è il tragitto da Maso Corto a Vernago (A1). Con la funivia dei ghiacciai si parte da Maso Corto/Kurzras (2.011 metri) e si sale in pochi minuti alla stazione a monte (3.212 metri), per godere di un paesaggio alpino di rara vastità dalle sue terrazze: ecco svelate le cime eternamente ghiacciate dell’Ortles-Cevedale e del gruppo dell’Adamello, della Palla Bianca e della Wildspitze.

Da qui si ascende alla Croda delle Cornacchie-Grawand (3.251 metri), sovrastata da una croce, mentre in basso è già ben visibile il laghetto di Finale/Finailsee, che corrisponde al sentiero numero 8. Scendendo si raggiunge la forcella di Finale/Finailjoch (3084 metri), a monte degli impianti di risalita. Alcuni tratti sono ripidi quindi occorre prestare attenzione. Nei pressi di questo suggestivo specchio d’acqua d’alta quota (2709 metri), ove è anche possibile avvistare camosci, sono stati ritrovati reperti archeologici che testimoniano una antichissima presenza umana.
La terra alpina della transumanza Patrimonio Unesco
Una breve, ulteriore discesa conduce ai resti di un ricovero per le pecore e poi al maso di Finale-Finail (1.952 metri), formato da un complesso di edifici tardo-medioevali ancora in funzione e abitati tutto l’anno. Qui, nella terra alpina della transumanza Patrimonio immateriale dell’Unesco, è possibile pranzare e, oltre all’ottimo stufato di pecora, un presidio Slow Food che si serve con patate e altri contorni, si gusta (solo su prenotazione) la famosa “pasta di Senales”, degli spaghetti finissimi con farina di segale e burro.

Il percorso prosegue senza grandi dislivelli verso il maso Ravina-Rafein (1.822 metri), con alcuni passaggi piuttosto esposti e impegnativi. Così si arriva fino a un luminoso lariceto che porta a un masso ricoperto da coppelle crociate in localitá Hüttenboden. Si scende infine al maso di Tisa-Tisenhof (1814 metri), che troneggia maestoso all’ingresso della valle omonima, dove ristorarsi godendo del panorama sul lago e ordinando magari un dessert Neve latte, a base di panna e cioccolato per una golosa merenda della tradizione.

Tra arte e architettura
Un altro suggerimento è andare alla scoperta dell’architettura, dell’arte e della storia del Ghiacciaio della Val Senales, tra panorami mozzafiato. Il tour inizia con un viaggio in funivia fino al Grawand, a 3.212 metri, dove una speciale “cesta” panoramica può ospitare fino a 10 persone sul tetto dell’impianto, per una insolita “Cabrio Adventure” con vista su 126 cime, tutte di oltre 3000 metri d’altitudine, in tre differenti Paesi (Italia, Austria e Svizzera). Per salirvi a bordo, però, è necessario pagare un costo supplementare al prezzo normale del biglietto di 10 euro, ma si può così godere di un fantastico viaggio scoperto in cui scattare speciali foto-ricordo a 360° gradi.

La corsa termina ai 3.212 metri del Glacier Hotel e Ristorante Panoramico Grawand, dove il pranzo è in questa struttura adibita a ospitalità che vanta l’altitudine maggiore in Europa (dal 19 settembre si può anche pernottare, perché inizia la stagione autunno-inverno sul ghiacciaio). Un punto da cui si raggiunge la piattaforma panoramica Iceman Ötzi Peak (3251 metri) e un’opera d’arte unica dell’artista Olafur Eliasson. Per un soggiorno da non perdere, infine, c’è pure lo Smart Hotel Firn (3 stelle) a Madonna di Senales, da cui si accede subito a sentieri escursionistici e ciclabili, malghe e rifugi tipici. Dopo una giornata all’aperto, non c’è niente di meglio, poi, di una meritata pausa in sauna o nelle rigeneranti acque della piscina coperta dell’albergo.