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Ischia: itinerario gastronomico tra vicoli, panorami e piatti tipici

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Una giornata per scoprire l’isola. Una (quasi) ventiquattrore di perlustrazione scandita da cibo e bellezza. Ischia assaporata nel profondo, letteralmente.

Il buongiorno si vede dalla colazione

Una giornata per scoprire l’isola. Divisa in sei comuni (Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano), densa di micro località dispensatrici di cibo e contesti veraci. La superficie di 46 km², ed un perimetro costiero di circa 36 km, consentono una (quasi) ventiquattrore ore di perlustrazione, tra cibo e bellezza. Si parte ad est, Ischia Ponte, dove nasce il sole. È il borgo storico, in molti qui fanno colazione da Cocò. Che è, prima di tutto, il bar degli ischitani, semplice, spartano, lo arredano le persone. Mare, barche e Castello Aragonese, suoni e silenzio qui sanno convivere.

I profumi impongono caffè, cappuccino e cornetto. Già, il cornetto ischitano. Che non è un croissant e nemmeno una brioche. Quello originale viene preparato con doppio impasto: pasta sfoglia e pasta brioche stese ed arrotolate una sull’altra. Alto, soffice, farcito con amarene e pochissima crema pasticciera profumata di limone. E che un buon giorno sia.

Shopping goloso

Ebbri di caffeina e zuccheri semplici, gironzolare per il borgo diventa un piano sequenza di chiese monumentali, antichi palazzi e casette dei pescatori. E spunta fuori Boccia, la salumeria che è anche storico panificio. Vende quello che i tempi moderni pretendono, ma non mancano antiche leccornie del sud. La provola e i taralli ‘sugna e pepe’, per esempio, non ammettono distrazioni. Una volta usciti dal borgo, costeggiando il mare, si giunge in pieno centro commerciale. Dal corso Vittoria Colonna, proseguendo verso via Roma, si dipana una passeggiata che non delude le aspettative golose. Sapori Antichi, più che una salumeria, è un caveau di salumi, formaggi tipici e pasta artigianale dai formati opulenti. Dunque, una passeggiata impegnativa. Utile cedere al secondo caffè di metà mattina oppure, per quelli dal metabolismo fulminante, al corroborante ‘crocchè’ di patate preparato a regola d’arte da Raffaele

Il meritato pranzo

Proseguendo si giunge nel cuore del porto di Ischia. Ed il caso vuole che sia ora di pranzo. La Riva Destra allinea pub, taverne e bistro, ce ne è per tutti i gusti. Di sera è più sul genere movida, ma all’ora di pranzo, soprattutto nei mesi tiepidi, è prerogativa degli intenditori. Stradina sorniona e affascinante, con una luce unica.

Taverna Antonio ne è il giusto compendio. Fratello e sorella, Antonio in sala, Luciana in cucina. Il menu ingolosisce, ma per essere frugali, meglio dirottare sui panini. Zingara, per la precisione. Sandwich tutto ischitano, preparato con fette di pane cafone, maionese, pomodoro, fior di latte e prosciutto crudo. Si cuoce sulla piastra e, solo alla fine, si aggiunge della lattuga. Affinché resti il più croccante e verde possibile. La zingara ben fatta è quella che addenti con facilità. Pane abbrustolito al punto giusto, sottilissima crosta croccante solo all’esterno, per lasciare il resto ancora morbido e godurioso. Ogni morso dovrebbe racchiudere tutti i sapori, taglio e spessore degli ingredienti fa la differenza. Luciana ama servirla nelle ceramiche vietresi, invece Antonio si occupa del vino. Fresco, delicato, Biancolella Cantine Antonio Mazzella e si riparte.

Inseguendo il sole

Con mezzi pubblici o privati, ci si lascia il comune di Ischia alle spalle, puntando dritti su Sant’Angelo, nel comune di Serrara Fontana. Borgo pedonale, sfacciatamente mediterraneo. L’isolotto nell’isola, dicono in molti. La piazzetta diventa un’occasione per il caffè dopo pranzo. In caso di voglie zuccherine, Dal Pescatore torte sontuose e ‘pastarelle’ tipicamente campane. Quelle a cui ripensare, sospirando, dopo il rientro dalle vacanze.

Da Sant’Angelo, destinazione Forio, ad ovest dell’isola, dove il sole va a dormire. Aspettando il tramonto, fanno compagnia i vicoli in cui infilarsi curiosi. Con gli antichi portoni e tutti i segni architettonici lasciati dai saraceni. Poi il momento arriva: ogni volta un’emozione. Tramonti accecanti, ipnotici, tutti i toni del rosso, del fucsia e del rosa mescolati insieme.

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L’aperitivo in spiaggia

Postazione privilegiata per godersi lo spettacolo, sicuramente il Seasons, direttamente sulla spiaggia di Chiaia. Bella carta dei vini e grandi soddisfazioni per gli appassionati di mixology. Una giostra di gusto messa su da Gianni Mattera, con i migliori prodotti presenti sul mercato. A tutto il resto penserà Annalisa, bar manager abilissima ad interpretare i gusti dei clienti. Ascolta, mescola e tira fuori cocktail originali, di grande equilibrio. Sensibilità femminile? Anche qui c’è un menu che invoglia, ma l’itinerario non sarebbe completo senza una tappa contadina.

Un nascondiglio per la cena

Salire in collina per uno sguardo diverso, sopra il livello del mare. Campagnano è una piccola località del comune di Ischia, sul piatto mette uno dei migliori belvederi dell’isola. Il colpo d’occhio è potente. Deposto l’abito marinaro, l’isola indossa ora un costume contadino di grande tradizione.

Per la cena, quando le norme anti-covid permetteranno la riapertura dei locali anche in orario serale, tappa al Nascondiglio dell’amore che è anche pizzeria. L’obiettivo è assaggiare il coniglio all’ischitana, preparazione simbolo dell’isola. Saporito, succulento, più che una ricetta, è un rituale. Coniglio di piccole dimensioni, tagliato a pezzi senza scartare nulla. Ben rosolato in olio e poi cotto con vino bianco, aglio e piperna (timo selvatico). Pochissimo pomodoro, più che altro macchiato. Il fondo di cottura è tradizionalmente utilizzato per condire la pasta (bucatini, un classico). Non sono ammesse variazioni sul tema, l’esecuzione si fa nel rispetto di come si è sempre fatto: il risultato, qui da Pierpaolo, non si farà scordare facilmente. Per l’abbinamento del vino viene naturale scegliere ancora Antonio Mazzella. Oltretutto, la cantina è a due passi dal ristorante. Stavolta Vigna del Lume, il prodotto di punta. Uve Biancolella, ma in abito da sera.

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