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Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa” 2025: i vincitori

Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa” 2025: il racconto delle donne che nutrono la cultura gastronomica italiana.

Lunedì 3 novembre si è svolta presso le Officine Farneto a Roma la seconda edizione del Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa”, ideato da Angela Ferracci e promosso dall’Associazione Culturale Anna Dente in collaborazione con REDORI – Rete Donne della Ristorazione Italiana, nell’ambito di Excellence Food Innovation.

Una cerimonia di memoria e futuro

C’è un’emozione sottile, vibrante, che attraversa la sala già colma alle Officine Farneto. È il sentimento della memoria che si rinnova, della professionalità che diventa racconto collettivo.

La serata si è aperta con le parole intense di Angela Ferracci, che ha dedicato il premio alla madre, la leggendaria Anna Dente, e a tutte le professioniste che ne raccolgono l’eredità: «Questa premiazione è la prova che una memoria può diventare progetto: non celebriamo soltanto il passato, ma l’impegno quotidiano di chi, attraverso il cibo, fa vivere le comunità».

Il Comitato Scientifico, composto da Bruno Gambacorta, Giovanna Frosini, Tommaso Lucchetti e coordinato da Diana Babic, ha sottolineato il valore culturale dell’iniziativa. A condurre la cerimonia, la giornalista Manuela Zennaro, che ha guidato il pubblico in un susseguirsi di interventi, testimonianze e racconti di vita.

Durante l’evento è stato annunciato ufficialmente il progetto del Museo delle Donne della Ristorazione – Anna Dente, un archivio destinato a custodire strumenti, divise, ricette e memorie delle protagoniste della cucina italiana.

Gli “Amici di Anna” e il valore dell’amicizia nella cucina

Tra i momenti più emozionanti, la consegna del riconoscimento agli “Amici di Anna”, un tributo a coloro che ne hanno condiviso il percorso umano e professionale.

Lo chef Ernesto Iaccarino, insignito del premio speciale, ha ricordato con commozione il legame con Anna Dente: «Mi aveva quasi adottato come nipote. Ci sentivamo spesso, il nostro confronto era continuo. Anna era una di quelle persone che entrano nella tua vita e lasciano un segno indelebile».

Le premiate del Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa” 2025

Sezione “Amici: Riconoscimento Speciale per l’amicizia con Anna Dente”

Giada Desideri

Luca Ward

Benito Morelli

Federica de Denaro

Aimo Moroni (alla memoria)

Nadia Giuntoli Moroni (Premio Speciale “Ostessa Mater”)

Ernesto Iaccarino

Premi principali

Donna dell’imprenditoria nella ristorazione: Stefania Moroni – Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano

Donna Chef / Patronne: Sara Scarsella – Sintesi, Ariccia (1 stella Michelin)

Donna di Sala: Carla Scarsella – Sintesi, Ariccia

Donna Chef della Pizza: Sara Longo – Roma

Donna della Pizza “comunitariocentrica”: Federica Mignacca – Scuola Italiana Pizzaioli, Torino

Donna della Norcineria: Daniela Rapa – Macelleria Rapa dal 1951, Monteporzio Catone (Roma)

Donna della Macelleria: Antonella Pompili – Macelleria Rapa dal 1951, Monteporzio Catone (Roma)

Donna dell’imprenditoria nella ristorazione e nel cerimoniale: Sabrina Morelli – Benito al Bosco, Velletri

Donna Chef della tradizione e delle star: Daniela Morelli – Benito al Bosco, Velletri

Donna ambasciatrice della cultura enogastronomica italiana in Francia: Alessandra Pierini – Parigi

Donna della Pasticceria: Federica Pucciariello – Aleph Rome Hotel by Hilton

Donna del Vino: Sara Checchelani – Materia Prima, Pontinia (Latina)

Donna dell’Olio: Irene Guidobaldi – Olio Flaminio Matigge, Trevi (Perugia)

Donna Chef dell’arte e del gusto: Jolanda Lanero – L’Alice Innamorata, Noli (Savona)

Ostessa custode della gastronomia locale e della cucina monastica: Ermetina Mira – Hotel Ristorante San Giacomo, Monteprandone (Ascoli Piceno)

Ostessa custode degli antichi saperi gastronomici: Alessia Morabito – Modena

Ostessa custode della romanità gastronomica: Roberta Pepi – Da Robertino, Roma

Ostessa custode delle materie prime: Fabrizia Mirci – Fontana Vecchia, Frascati

Donna Chef tradizione e innovazione: Naomi Spaziani – Lady Chef Lazio, Ferentino (Frosinone)

Donna Chef del gusto e della poesia: Catia Ciofo – Perugia

Donna della letteratura enogastronomica: Alessandra Guigoni – autrice dell’Enciclopedia enogastronomica della Sardegna, IED Cagliari

Donna narratrice del cibo: Gemma Gaetani – food writer, La Verità, Roma

Donna dell’arte bianca: Verdiana Gordini e Associazione delle Mariette – Forlimpopoli

Donna manager della cultura gastronomica: Laila Tentoni e Fondazione Casa Artusi – Forlimpopoli

Donna dell’arte bianca: Francesca Grosso e Associazione Sfogline Bologna e provincia – Bologna

Donna della lingua, dei testi e della cultura gastronomica per la ricerca scientifica: Giovanna Fròsini – Università per Stranieri di Siena

Donna della divulgazione scientifica sulla lingua del cibo: Monica Alba – Università di Urbino Carlo Bo

Donna Chef per la ristorazione di quartiere: Ornella De Felice – Fase Osteria, Roma

Donna Chef ricerca e innovazione: Flavia Ercoli – Ristorante Futura, Roma

Donna dell’organizzazione e marketing enogastronomico del territorio: Irene Fossa – Parma

Donna della consulenza enogastronomica: Manuela Mancino – food hunter, Roma

Donna della cultura dell’associazionismo gastronomico: Sonia Re – direttore generale APCI, Milano

Donna della storia e cultura gastronomica (tesi di laurea): Benedetta Mostratisi – Università di Parma, Domodossola (Verbania)

Donne artiste e custodi della storia del cioccolato: Paola, Alessandra e Cristiana Cabalà – L’Officina del Cioccolato / Pasticceria Grandazzi, Domodossola

Donna del giornalismo enogastronomico: Giusy Ferraina – Radio Food, autrice di Pizza (re)connection

L’eredità di un mestiere

Il Premio Anna Dente non è solo una celebrazione, ma un gesto di restituzione: alle professioniste del cibo, al loro sapere, alla dignità di un mestiere che richiede tenacia, competenza e sensibilità.

Nel saluto conclusivo, Angela Ferracci ricorda che il futuro della cucina italiana passa anche da qui — da donne che, ogni giorno, scelgono di restare, di innovare, di raccontare. In sala, tra sorrisi e abbracci, resta l’eco di una parola che racchiude tutto: ostessa.

Un titolo antico, ma straordinariamente contemporaneo.

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