Si è conclusa la IV edizione del campionato dedicato ai migliori caseifici campani: vince lo stile salernitano, sul podio anche Mozz’Art (NA) e Agnena (CE).
Secondo i venti giudici ospitati da Palazzo Petrucci a Napoli, la migliore mozzarella di bufala campana del 2025 è quella del caseificio San Salvatore di Paestum. Vince, quindi, lo stile salernitano, caratterizzato da una minore sapidità rispetto a quello casertano che sicuramente è più consolidato sul mercato e non da ieri. Dal canto loro, i salernitani puntano molto sull’accoglienza e sull’esperienza, creando caseifici pronti a mostrare e raccontare l’intera filiera produttiva.
Il podio 2025
I giudici hanno giudicato al buio, senza sapere di quale caseificio si trattasse proprio per non esserne condizionati. Sono giunte alla finalissima sedici mozzarelle di altrettanti caseifici ed ecco il podio 2025:
1 San Salvatore di Paestum (SA)
2 Mozz’Art di Casoria (NA)
3 Agnena di Cancello ed Arnone (CE)
Sono i risultati della fase finale, dopo la selezione di Vincenzo Pagano e Luciano Pignataro, giornalisti rispettivamente dei blog Scatti di Gusto e Luciano Pignataro Wine Blog e organizzatori dell’evento.
I criteri di selezione
Ai blocchi partenza c’erano ben 50 caseifici, 16 sono quelli giunti alla finalissima disputata in un’unica giornata. I caseifici sono stati divisi in 4 gironi, le mozzarelle (tutte nel formato da 250 grammi) sono state valutate al buio da 4 tavoli, ciascuno dei quali composto da 5 giudici. Ogni giudice aveva a disposizione 100 punti totali per ogni mozzarella di bufala valutata: 10 punti per aspetto esterno, 20 per aspetto interno, 20 per profumo, 50 per gusto, dunque ogni mozzarella poteva raggiungere un punteggio massimo di 500 punti. I 4 caseifici con il voto più alto, quindi il più apprezzato da ogni tavolo di giudici, sono stati poi valutati una seconda volta, stavolta da tutti i giudici presenti e sempre alla cieca.


L’aspetto esterno deve essere di colore bianco come porcellana, con una crosta molto sottile (circa un millimetro) ed una superficie perfettamente liscia.
L’aspetto interno deve presentarsi poroso, come se fosse una sovrapposizione di strati intervallati da piccoli pori regolari. Una volta tagliata, la bufala deve rilasciare il suo liquido e non devono esserci bolle nella pasta.
Il profumo della mozzarella deve ricordare il latte fresco, il muschio, lo yogurt con note leggermente acidule, così come sentori di fermenti lattici.
Il gusto deve schiudere dolcezza, una freschezza avvolgente che chiude con una lieve nota acidula. È importante sottolineare che la consistenza deve essere tenace ed elastica: l’adagio “si scioglie in bocca” è indice di scarsa qualità.
Campionato della mozzarella di bufala: la classifica 2025
- San Salvatore – Capaccio Paestum (SA)
- Mozz’Art – Casoria (NA)
- Caseificio Agnena – Cancello e Arnone (CE)
- Antico Caseificio Petrella – Aversa (CE)
- Il Caseificio Polito – Agropoli (SA)
- Tenuta Doria – Battipaglia (SA)
- Caseificio Caputo – Teverola (CE)
- Barlotti Caseificio – Capaccio Paestum (SA)
- Caseificio Il Casolare – Alvignano (CE)
- Tenuta Vannulo – Capaccio Paestum (SA)
- Caseificio Giuseppe Morese – Pontecagnano Faiano (SA)
- Latte&Sale – Salerno
- Caseificio Ilka – Salerno
- Caseificio La Reale – Falciano del Massico (CE)
- Jemma – Battipaglia (SA)
- Coop Rivabianca – Capaccio Paestum (SA)

Quale vino abbinare alla mozzarella di bufala
A supportare la degustazione, c’è stato il Consorzio dei Vini del Sannio DOP, attento e sensibile nel cogliere eventi di promozione e valorizzazione dei prodotti campani. Quattro vini in assaggio, per accompagnare, esaltandole, le mozzarelle i bufala in gara.
- Falanghina del Sannio BjondoRe 2024, Fontanavecchia
- Falanghina del Sannio Senete Janare 2024, La Guardiense
- Aglianico del Taburno Rosato 2024, Il Poggio
- Aglianico del Taburno 2021, Torre Varano
Agrumi e acidità nel caso della Falanghina Fontanavecchia, ma tutti hanno particolarmente apprezzato la piacevole versatilità ed eleganza dell’Aglianico Il Poggio in versione rosato. Due poli opposti, due letture del territorio, due ottime soluzioni da proporre a tavola. La Falanghina de La Guardiense risulta più ampia, più accogliente verso le punte di acidità del latticino tanto da conferire rotondità e morbidezza. Il rosso di Torre Varano è snello, fresco, sottile. Potrebbe sembrare troppo per una mozzarella di bufala e invece è un’ulteriore lettura da non sottovalutare o scartare a priori. A tavola è bellissimo sperimentare.
La giuria del Campionato della Mozzarella di bufala 2025
- Antonella Amodio
- Carmen Autuori
- Mariangela Barberisi
- Francesca Brunzo
- Manuela Chiarolanza
- Alberto Colella
- Anna Maria D’Anna
- Antonella D’Avanzo
- Alfonso Dal Forno
- Laura Dal Sacco
- Giuseppe Giorgio
- Francesca Pace
- Vincenzo Pagano
- Angela Petroccione
- Luciano Pignataro
- Libero Rillo
- Renato Rocco
- Lino Scarallo
- Nadia Taglialatela
- Fosca Tortorelli
Non resta che darci appuntamento alla prossima edizione 2026, per andare nuovamente alla scoperta delle migliori mozzarelle di bufala campane.