Finalmente anche Palermo ha il suo secret listening bar. Per gli amanti della musica e del buon bere dopo Londra, Parigi, Berlino, New York, Milano, arriva anche nel capoluogo siciliano, un luogo in cui cancellare gli impegni e dedicare la propria mente all’ascolto immersivo di musica ad altissima fedeltà coccolati da raffinati signature cocktail abbinati a pietanze dai sapori ricercati.
Ancora una volta i tre giovani fratelli Bellavista, Daniel, Greta e Priscilla, già proprietari di Locale e Monolocale, due realtà più che consolidate nel cuore di Palermo, hanno trovato il modo di far parlare di sé e hanno scelto, nuovamente, il capoluogo siciliano, loro città natale, per dare vita ad un sogno nel cassetto, che custodivano da tempo, figlio di viaggi compiuti in giro per il mondo alla scoperta di tutte le novità più in voga a livello internazionale.
Se nelle grandi città del mondo è già una tendenza, in Italia, oltre a Milano, Roma e Reggio Emilia, è Palermo ad ospitare il primo listenig o hi-fi bar del Sud Italia. La nuova scommessa imprenditoriale dei fratelli Bellavista nasce sulla scia europea e internazionale di derivazione nipponica e si chiama Minimarket. Sotto le “mentite spoglie” di una piccolissima bottega illuminata dalla classica insegna luminosa rossa, nel cuore del centro storico, in piazza Rivoluzione, si cela un’offerta insolita e audace per una nightlife diversa, più intima e dall’anima internazionale.

Come i secret cocktail bar diffusi nelle città del mondo, Minimarket, trae origini dagli speakeasy nati durante l’epoca del proibizionismo, luoghi dove venivano vendute illegalmente bevande alcoliche: per entrare, infatti, era necessaria una parola d’ordine o un particolare segnale. In quanto tale la segretezza è un elemento imprescindibile, nel caso di Minimarket la parola segreta si sostituisce alla frase e al prodotto promozionale in codice da richiedere alla cassa, entrando all’interno del minuscolo market da Piazza Rivoluzione. Ma oltre ad essere un secret coctktail bar, è soprattutto un listening bar con un ambiente esclusivo dotato di un impianto hi-fi di altissima qualità.
Ed è proprio questo che lo rende un luogo unico, un tempio per gli amanti della musica e del buon bere. Trae ispirazione da una tendenza ormai mondiale che si rifà ad un concept nipponico degli anni Cinquanta. In Giappone esistevano i jazz kissa (il nome deriva da kissaten, negozi di tè che si svilupparono nei primi anni del Novecento e si specializzarono nel servire caffè e alcolici), in un periodo in cui i vinili erano oggetti particolarmente costosi. In questi luoghi perfetti per la socialità, la musica era assoluta protagonista trasmessa dai giradischi e amplificata da impianti audio di altissima qualità.
“Sinceramente ci siamo chiesti se Palermo fosse pronta per secret hi-fi bar – confessano i tre giovani imprenditori appassionati di secret cocktail bar – e siamo consapevoli che nel mondo esiste un turismo dedicato alla musica e con un know how ormai solido sulla mixology e sulla ristorazione e che investire fuori dalla comfort zone potesse essere un rischio, soprattutto al Sud, ma forti delle esperienze pregresse, pensiamo che si riesce a rendere unico un luogo, questo sopravviverà al tempo e alla moda del momento. Abbiamo tanta passione e ci sono tutti i presupposti per fare bene ma, soprattutto, pensiamo che sia giunto il momento di offrire alla città una proposta per la nightlife che la metta al passo con le tendenze europee e internazionali – proseguono e concludono- Minimarket fin dal nome si ispira alle botteghe di una volta dove la socialità era importante e si instaurava un rapporto di fiducia tra il cliente e il titolare; i minimarket di oggi, evoluzione delle antiche botteghe, sono ormai destinati all’acquisto veloce dell’ultimo distante e diventano posti ‘mordi e fuggi’, ma il nostro minimarket, che sarà reale per fare acquisti di prodotti di prima necessità, è anche la porta di accesso ad un luogo parallelo, fuori dal tempo e dallo spazio, dove l’unica cosa che si concede è la primaria necessità di stare bene, dimenticando orologi, agende e stress. Una volta entrati si potrebbe essere ovunque, a Palermo, a Parigi, a New York, a Londra”.
Cosa aspettarsi da Minimarket
All’interno, un ambiente minimale e moderno, suddiviso in tre stanze: la cocktail room, la saletta relax intermedia e la listening room, luogo di culto dei vinili. Gli interni sono progettati per coniugare design, materiali naturali e sensazioni visuali quasi futuristiche grazie ad un gioco di specchi e di luci. Ogni dettaglio è fondamentale e curato, così come lo è la drink list all’altezza della situazione, che si ispira alla lista della spesa per i nomi dei cocktail, ed è opera dell’executive barman Francesco Di Verde. La drink list evolve e cambia e mette in evidenza alcuni “special” del mese.

Ogni cocktail trae ispirazione da un ingrediente da mettere nella lista degli acquisti al minimarket. Non può mancare l’olio nuovo, per esempio, che dà origine al cocktail composto da vodka, olive, martini ambrato e martini bitter riserva speciale. E le patatine che danno origine al cocktail Lime&Pepe Rosa, tequila bianco, pepe rosa, agave acido citrico, lime. E i mandarini freschi che conducono al drink con bitter bianco rouge, vermut, mandarino e soda. Sono solo alcuni esempi di una drink list particolare, che attinge ai prodotti alimentari della spesa, tra stagionalità, tipicità territoriali (come i mandarini siciliani), e richiami internazionali.
Concept, acustica e design degli interni
Minimarket, così come pochi altri locali del Centro e Nord d’Italia, risponde al principio di base di un’acustica progettata in modo da far apprezzare al meglio la musica, grazie anche a costosissime apparecchiature: casse Klipsch Heresy IV, amplificatore McIntosh MC152, giradischi Technics SL-1200 e mixer Alpha-Teta Euphonia rotary. Diventa un luogo di ascolto per un’esperienza immersiva in un luogo intimo e dal design accurato e all’avanguardia. Il viaggio sensoriale attraverso la musica si raggiunge una volta giunti nella listening room ma prima di arrivarvi c’è un percorso da seguire. L’ingresso innanzitutto è limitato a coloro che conoscono la parola d’ordine, che nel caso di Minimarket è una frase e un prodotto commerciale da chiedere alla cassa e da passare attraverso uno scanner affinché si apra una porta scaffale a scatto piena di articoli in vendita molto commerciali. Entrando si giunge in un altro luogo, innovativo e futurista. L’ambiente è suddiviso in stanze, la prima è la cocktail room dove domina la scena il cocktail bar, la seconda intermedia è una saletta più intima e avvolgente e infine la listening room, a cui si accede attraverso una tenda fonoassorbente.

Qui l’esperienza sensoriale si acuisce e la musica è trasmessa con impianti di altissima qualità. I cocktail sono preparati a vista al tavolo dal barman che arriva con un carrello della spesa adattato a cocktail station. Il progetto di interni è dell’architetto Vito Priolo. La prima stanza, la cocktail room, con pareti specchiati che lasciano vedere fuori ma non viceversa, si presenta con un enorme specchio a parete e con un cocktail bar caratterizzato da pietra compattata color antracite, lampade di design Flos, e da un bancone mensola che passa dal banco bar fino a giungere alla parete a specchio in acciaio inox satinato. Nella sala, sedute con sgabelli alti e banchi di appoggio; un piccolo corridoio specchiato illuminato da riflessi rossi, come l’insegna dei minimarket, conduce in una zona relax e successivamente alla listening room con tetti a volta, elementi di design e una console centrale con alle spalle una parete di vinili esclusivi: è questo il palcoscenico di Minimarket. In totale sono 125 metri quadrati per un ambiente raccolto, intimo, accogliente. I materiali usati sono specchi, acciaio inox, pietra compattata, derivata da scarti riutilizzati, marmi rossi di Castellammare, gli unici mantenuti. Verde, rosso e nero antracite sono i colori che dominano la scena. Il rosso è il colore dell’insegna dei minimarket, il nero evoca eleganza, il verde è il colore rilassante della listening room e rimanda alla natura e al benessere.
Un “salto” in cucina
L’idea di cucina descritta dai due chef esprime due generazioni a confronto. Da una parte c’è la lunga esperienza palermitana nella ristorazione di eccellenza dell’executive chef, Lorenzo Muratore, dall’altra il dinamismo di un giovane chef giramondo under trenta, Alberto Ferrara. La sintesi nei piatti si esprime nell’importante ricerca dell’essenza della materia prima, in vari casi trattata con metodologie orientali, con l’utilizzo del barbecue Yakitori e con altre tecniche per arrivare fino all’umami.

“Ogni proposta in menu racconta un viaggio e apre ad un percorso esperienziale che va ben oltre l’assaggio di un piatto: è sorpresa, stupore e divertimento. Desidero che il cliente resti colpito da ogni pietanza e che comprenda che nulla è lasciato al caso- ci racconta lo chef Alberto Ferrara e continua– Se è vero ( e lo è) che prima si cucina con il cuore che con la mente, in ogni mia creazione di cuore ce n’è davvero tanto e che chi la assaggia se ne accorga è il mio più grande desiderio e soddisfazione”.





Sbirciando il menu
Gli “special” in menù, presentato come un volantino delle offerte al supermercato, cambiano di mese in mese e sono affiancate dalle proposte food, segnate su un foglio a righe dove nomi di piatti e tapas sono indicati come “lista della spesa”. Le proposte food sono a cura dall’executive chef Lorenzo Muratore e dello chef in cucina Alberto Ferrara. Sono piatti e/o tapas fusion, con un’anima territoriale, per le materie prime, e con una vocazione internazionale per le tecniche e per le metodologie di cottura. Gli amanti del pesce devono provare la spigola con finocchietto, salsa pil-pil e fave alla brace o il french toast con salsiccia cruda, fichi, cozze sott’aceto e cannella. I vegetariani avranno da gustare un ottimo radicchio alla brace con stracciatella, caramello al miso e pepe di Kuseden o una patata con Mayo alle erbe e verdure dell’orto anche se conviene non affezionarsi troppo alle pietanze in menù dal momento che dalla inesauribile creatività degli chef ogni settimana nasce un nuovo menu.
Minimarket Club S.r.l.
Piazza San Carlo 9, 10 – Palermo
90133, Palermo