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Vent’anni di Freni e Frizioni: tatuaggi e mixology ribelle

freni e frizioni

Freni e Frizioni celebra due decenni con “Inked”, drink list ispirata al tatuaggio urbano, confermando la sua linea di innovazione nell’aperitivo romano. Cocktail d’autore e un modello culturale unico nel cuore di Trastevere.

Il 4 luglio 2005, in un’ex officina meccanica di Trastevere, nasceva Freni e Frizioni, rivoluzionando l’aperitivo romano. Vent’anni dopo, il locale simbolo di contaminazione umana e creatività mixologica spegne le candeline confermando la sua eredità: un spazio fluido dove generazioni, turisti e artisti si incontrano tra cocktail curati e sperimentazione accessibile. Il locale celebra l’anniversario con “Inked”: 15 cocktail che traducono in liquidi gli stili del tatuaggio, dall’Old School al Chicano. Una visione street che ne conferma l’identità ribelle e la posizione #53 nella The World’s Best Bars 2025.

Inked: la pelle diventa cocktail

La nuova drink list di Freni e Frizioni fonde arte corporea e mixology in un dialogo audace. “Ogni cocktail è un tatuaggio liquido”, spiega Riccardo Rossi, bar manager. Lo stile Old School reinterpreta simboli classici come l’Ötzi, un twist sull’Old Fashioned con whiskey e note di barbecue, omaggio alla mummia tatuata più antica del mondo. La New School esplora tecniche avanguardistiche con l’Origini, blend di whisky e avocado, mentre il mocktail 4KIDZZ sfida le convenzioni. Nella sezione Tribale, l’Hawaiki unisce pisco e tubero viola filippino, tracciando legami tra culture Maori e austronesiane. L’Asian cattura sapori orientali nel Mikoi Tori con yuzu e violetta, mentre lo Chicano infiamma con il Pachuco, mezcal arricchito da zafferano e miso. La grafica del menu, creata con Propaganda Tattoo Temple di Noyz Narcos, trasforma ogni pagina in un manifesto artistico.

Vent’anni di umanità senza filtri

“Qui passano studenti, vip, nonni e turisti: Freni è un porto di mare”, racconta Cristian Bugiada, socio. La filosofia del locale ha sempre respinto etichette e gerarchie, privilegiando esperienze autentiche. Mentre altri inseguivano mode effimere, il bar ha custodito valori come accessibilità e coerenza creativa. Dopodiché, i riconoscimenti sono giunti naturalmente: la presenza stabile nella The World’s Best Bars ne è prova tangibile. Le “vibes uniche” citate da Riccardo Rossi nascono da questo melting pot, dove le differenze generazionali si dissolvono nel clink dei bicchieri.

Riccardo Rossi

Freni e Frizioni: evoluzione continua, nessuna nostalgia

Nonostante i vent’anni, Freni e Frizioni rifiuta ogni staticità. “Ogni anno ci rimettiamo in gioco”, ribadisce Rossi. La drink list “Inked” ne è l’emblema: fermentazioni e infusioni dialogano con la storia del locale, come il Negroni che Anthony Bourdain sorseggiava nel 2018, oggi rivisitato in chiave Chicano. Parallelamente, il cortile lastricato di Trastevere resta crocevia globale: artisti, romani doc e viaggiatori si mescolano sotto i neon, mentre i bartender scolpiscono ghiaccio al ritmo dell’hip-hop. La musica, la comunicazione visiva e persino i bicchieri raccontano un’identità mai scontata, radicata nel concetto di comunità aperta.

Vent’anni sono un’eternità per un bar, ma per Freni e Frizioni sono solo l’inchiostro fresco di un nuovo tatuaggio. Come i segni sulla pelle che sfidano il tempo, ogni cocktail incide storie nella città. E mentre il Negroni di Bourdain diventa leggenda, lo shaker scrive il futuro: ribelle, liquido, eternamente giovane.

Freni e Frizioni, Via del Politeama 4, Trastevere, tel. 06 4549 7499. Aperto tutti i giorni 18:30–02:00.
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