Nel cuore scintillante di Jumeira Bay, isola artificiale a forma di cavalluccio marino affacciata sul Golfo Persico, sorge il Bulgari Resort Dubai. In questo contesto si inserisce la proposta gastronomica di Niko Romito, che firma il ristorante fine dining Il Ristorante – Niko Romito, insignito di due stelle dalla Guida Michelin di Dubai.
Un resort concepito come un’isola nel deserto
Progettato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel, il Bulgari Resort Dubai si estende su oltre 158.000 metri quadrati, con 101 camere e suite, 20 ville fronte mare con giardino, piscina privata e maggiordomo dedicato. Il design fonde l’eleganza italiana con la brillantezza locale, in un dialogo continuo tra travertino romano, schermi mashrabiya, pergolati moderni e dettagli dorati. Il risultato è un’estetica sospesa, rarefatta, in cui l’identità Bulgari si declina in ogni dettaglio: dai profili architettonici ai profumi d’ambiente, dal marmo levigato alla texture dei tessuti.

Le camere, affacciate sul mare o sulla skyline di Dubai, sono un compendio di comfort raffinato e tecnologia discreta. Letti king-size rivestiti in lino italiano, bagni in marmo nero con vasche profonde e ampie terrazze arredate creano un ambiente di quiete e privacy. Ogni suite racconta un mood differente, con pezzi d’arte, libri selezionati e un servizio di concierge dedicato a creare esperienze su misura, dai tour in yacht privato alle escursioni nel deserto.
Il resort include anche una marina privata con 46 posti barca e il Bulgari Yacht Club, un unicum nel panorama emiratino, che rievoca l’atmosfera mediterranea delle coste italiane. Gli spazi comuni, come la Bulgari Spa di 1.700 metri quadrati, offrono trattamenti d’eccellenza in ambienti ispirati all’antica Roma: colonne, archi, bagni termali. Qui il concetto di benessere si trasforma in rituale, tra hammam in marmo, piscine dorate e olii profumati ispirati alla tradizione botanica italiana. Le sale trattamenti sono veri e propri rifugi sensoriali, con viste sul mare e terapie che combinano tecniche orientali, riflessologia, ayurveda e innovazioni dermocosmetiche.
Il Ristorante – Niko Romito: architettura del gusto e purezza del pensiero
La proposta gastronomica di Niko Romito al Bulgari Dubai, affidata alla guida dello chef Giacomo Amicucci, è una dichiarazione di intenti. Riduzione all’essenziale, eleganza razionale, verità degli ingredienti. È la declinazione coerente di una visione costruita da Romito attraverso anni di studio sulla semplicità apparente, dove il piatto diventa sintesi, e la forma è veicolo del pensiero. In questa cornice, chef Amicucci interpreta e traduce fedelmente l’ispirazione originaria, conservando l’integrità di una filosofia che fa del silenzio visivo e della profondità gustativa i propri cardini. La sua è una cucina italiana non folkloristica, ma concettuale e colta, alimentata da tecniche sottili e sensibilità estetica. Riduzione all’essenziale, eleganza razionale, verità degli ingredienti. Ogni piatto è il risultato di una ricerca radicale su materia prima, tecniche di trasformazione e leggibilità gustativa.
«Lavorare su un pensiero come quello di Niko Romito significa assumersi la responsabilità di un messaggio culturale: portare l’Italia nel mondo non è soltanto proporre un piatto riconoscibile, ma tradurre una visione, un codice estetico, un’etica della materia prima – aggiunge Amicucci -. Qui a Dubai tutto è possibile, ma proprio per questo scegliere la semplicità autentica è un gesto rivoluzionario».
I piatti iconici
Il menu propone una rilettura essenziale dei classici italiani. L’iconico Antipasto all’Italiana, con le sue piccole porzioni servite in sequenza, rievoca la gestualità conviviale delle tavole familiari: un rito che Romito ha raffinato e reso universale. Gli spaghetti e pomodoro, nella loro apparente semplicità, diventano manifesto di equilibrio tra dolcezza, acidità e umami. La linguina di semola con astice e gamberi rossi esprime una sintesi mediterranea tra mare, mineralità e concentrazione del sapore. La cotoletta di vitello alla Milanese, interessante proprio perché restituisce al piatto milanese un senso gastronomico internazionale. Il pane a lievitazione naturale, servito con olio extravergine, apre il pasto come gesto di benvenuto e rispetto per la materia. I dessert concludono il percorso in levare, con leggerezza e rigore.


La stagionalità, anche in un contesto apparentemente ostile come quello del Golfo, viene rispettata grazie a una rete di produttori internazionali certificati, alla coltivazione di erbe in-house e all’importazione settimanale di ingredienti freschi dall’Italia. L’olio extravergine d’oliva proviene da cultivar selezionate. I formaggi sono a latte crudo. I vini scelti raccontano un’Italia enologica in evoluzione, con un’attenzione particolare a produzioni biodinamiche e naturali.

La sala, curata nei minimi dettagli, amplifica la visione dello chef. Toni neutri, luce diffusa, arredi in equilibrio tra Oriente e Occidente. Il servizio è calibrato, internazionale, misurato. Nulla distrae: tutto converge verso il piatto, protagonista assoluto di una narrazione sobria ma profonda. Il wine pairing propone un viaggio enologico attraverso le grandi denominazioni italiane, con una selezione precisa e contemporanea di etichette naturali e biodinamiche.
Il Ristorante – Niko Romito rappresenta un gesto di sottrazione nel cuore di una città che spesso celebra l’eccesso. Un gesto che afferma l’autorità silenziosa del pensiero italiano, capace di farsi strada non con la ridondanza, ma con l’autenticità. La sua doppia stella Michelin è il riconoscimento di una coerenza che rifiuta la teatralità e abbraccia la profondità.