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Maurizio Bufi è il nuovo executive chef a Grand Hotel Fasano

Maurizio Bufi

Grandi novità lungo le sponde del lago di Garda: a dirigere la cucina del ristorante gourmet Il Fagiano del Grand Hotel Fasano è arrivato Maurizio Bufi. Lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare la sua nuova proposta gastronomica.

Maurizio Bufi, arriva da lontano: è originario di Molfetta, in Puglia, e dalla sua terra ha portato con sé tutti i sapori del Mediterraneo, che coniuga perfettamente con quelli del Lago di Garda, dove lavora ormai da una decina di anni.

Dopo aver lavorato a Lefay Resorts, una delle migliori Spa del mondo ed aver conquistato la sua prima Stella Michelin al Villa Giulia di Gargnano, Maurizio Bufi è sbarcato nella cucina del 5 stelle lusso Grand Hotel Fasano & Villa Principe, in provincia di Gardone Riviera, dove si è conquistato il ruolo di executive chef del ristorante gourmet “Il Fagiano”.

Al Fagiano, lo chef Bufi ha portato la sua idea di cucina, basata su ingredienti perlopiù italiani o del territorio, come per esempio gli agrumi e il pesce di lago, che sono sapientemente combinati in 3 distinti percorsi di degustazione, capaci di assecondare i gusti di chiunque decida di fare tappa al ristorante.

Abbiamo chiesto allo chef Bufi di raccontarci quindi qualcosa di lui e di questa sua nuova e ricca esperienza lavorativa.

Cosa ci si deve aspettare da questa nuova stagione estiva sul lago di Garda

Sicuramente, maggiore turismo rispetto agli anni scorsi. La sponda bresciana del lago si sta evolvendo molto, sia per ciò che concerne il settore ristorativo sia per quanto riguarda l’hotellerie di lusso”.

Migliore delle precedenti?

Non ho dubbi sul fatto che questa stagione si rivelerà meglio di quelle scorse. In particolare, mi aspetto più turisti stranieri, rispetto agli ultimi due anni in cui vi sono state restrizioni per via della pandemia, ma anche una piccola fetta di turisti italiani”.

Secondo te, è davvero questo l’anno della ripresa nella ristorazione?

Sì, decisamente. Dopo che sono trascorsi due anni dall’inizio della pandemia, la gente ha voglia di riprendere le abitudini del periodo pre-Covid-19. In estate, ci saranno tante persone che avranno il piacere di godersi una vacanza e di recuperare del tempo per sé stesse, tornando a trascorrere momenti di piacere in famiglia o con gli amici”.

Dopo Matteo Felter, come sarà impostata ora la nuova cucina del gourmet?

Al Ristorante Il Fagiano io porto la mia cucina, che è fatta di stagionalità, mediterraneità, cotture espresse, contemporaneità e ricerca sulle eccellenze gastronomiche locali. Abbiamo inaugurato con una carta e tre menu degustazione – Forme, Radici e Gola – che rappresentano la mia filosofia di cucina e che a giugno verranno rivisti con le materie prime di stagione in quel periodo. Finora, il riscontro è stato davvero ottimo. Qui, al Grand Hotel Fasano, ci sono molti clienti storici: alcuni hanno già apprezzano, ad altri ci vorrà più tempo, perché per anni si erano abituati e affezionati a un altro tipo di offerta”.

Ci spiega la decisione di avere due chef separati per i due ristoranti? 

Essendo la proposta ristorativa molto articolata, la proprietà ha deciso di affidare l’offerta delle colazioni e del Ristorante Il Fagiano a me, mentre quella del Ristorante Il Pescatore e del Ristorante Magnolia al mio collega Pasquale Tozzi”. 

Se chiedessimo tre pregi e difetti per descriverti?

Parto dai pregi: sono molto comprensivo e aperto al dialogo. Credo che il confronto, soprattutto in questo mestiere, possa essere utile a entrambe le parti: a chi insegna e a chi vuole apprendere. Spesso, mi capita di confrontarmi con i miei dipendenti, con i quali voglio cercare di costruire un percorso di crescita caratteriale oltre che professionale. Quando studio un nuovo menu, o voglio apportare delle modifiche ai piatti, li coinvolgo sempre in prima persona, perché il loro supporto possa essere d’aiuto nel mio processo di ricerca. Difetti… Sono molto puntiglioso: pretendo molto dai miei ragazzi e dalle persone in generale”.

Da Villa Giulia al Grand Hotel Fasano, pensi sia semplice portare anche qui la stella?

No, non lo credo. Non sarà semplice perché, oltre che sulla cucina, è importante dimostrare una crescita anche in sala, laddove di una cena si fa esperienza. Il mio primo obiettivo è quello di soddisfare il cliente, poi penso alla Guida. Se la Stella dovesse arrivare già quest’anno sarei molto felice, ma se non succederà ci proveremo l’anno prossimo”. 

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