A Torino, nel quartiere periferico di Barriera Milano, storicamente a vocazione operaia, una cucina ponte tra memoria e innovazione è la tappa da non perdere di un tour alla scoperta del design, per gli amanti della tradizione a tavola con un tocco contemporaneo, da consumare in uno spazio vocato anche alla musica e all’arte

Ci sono aperture di ristoranti che fanno parte di un più grande disegno, di un processo collettivo che si muove nella direzione della rigenerazione urbana, per una città più inclusiva e sostenibile, anche in quelle aree lontane dal centro narrate per le loro fragilità sociali. È proprio nel loro cuore che nasce quell’orgoglio identitario e quel senso di appartenenza che rivendicano possibilità diverse. Come uno spazio dalle molteplici anime capace di essere attrattivo e motivo di vanto, cambiando così lo storytelling dei quadranti ai margini del capoluogo piemontese.
Ne è manifesto il progetto Muro – Osteria Contemporanea, aperto a Barriera di Milano, ex borgo proletario e operaio, oggi densamente multietnico e territorio di metamorfosi in una Torino in continua evoluzione: le sue architetture industriali dismesse – magazzini, stabilimenti, spazi proto-contemporanei – diventano contenitori di audaci estri imprenditoriali, grazie a talentuosi professionisti che lavorano per restituire al luogo una dignità.

Un progetto di rigenerazione urbana
E la nuova apertura all’interno del Museo Ettore Fico, già sede dell’ex Sicme (Società Industriale Costruzioni Meccaniche ed Elettriche), simboleggia perfettamente questa transizione: uno spazio industriale degli anni ’50 del XX secolo trasformato in luogo dell’arte contemporanea, ora cornice di un’esperienza gastronomica innovativa. <<Contiamo su una collaborazione fondata sulla bellezza di questo posto, che già attrae visitatori che diventeranno commensali e speriamo sempre più commensali che diventeranno visitatori>>, racconta Matteo Borgnino, una delle anime del progetto che vuole essere un nuovo punto di aggregazione, tra musica e arte, “condito” da una cucina democratica e di facile comprensione. Una tappa gastronomica ideale anche per chi compie il tour “Barriera Di Milano Circolare”, alla scoperta dei suoi edifici simbolo tra art nouveau, recupero di fabbriche e studi di design, dove le tracce del passato industriale si intrecciano con le espressioni più innovative contemporanee.

Muro e la sua proposta fra tradizione e contemporaneità
La proposta del menu è italiana tradizionale, seguendo la stagionalità, con le verdure protagoniste, tra gli altri prodotti, per andare incontro a tutte le esigenze alimentari. Una cucina a filiera corta, i cui fornitori sono per lo più del territorio piemontese. Come la torinese Ditta Ceni, Porta Palazzo contadini, Frutta “La Foglia” e Macelleria Oliviero Fabrizio. I prezzi delle portate sono accessibili (antipasti tra i 5 e 10 euro, i primi non superano i 14 e i secondi tra i 12 e i 18) perché la qualità da Muro non è un privilegio, ma un diritto.

La carta dei vini, semplice ma frizzante, è curata da Federico Verri. <<Ogni muro è una porta>>, racconta ancora con un ossimoro il visionario oste in sala Borgnino. Una filosofia che sintetizza l’approccio di un gruppo di giovani professionisti provenienti dai mondi del design, della ristorazione e dell’arte, protagonisti del progetto, nato grazie alla collaborazione con Velvet Studio e l’associazione Barriera Design District, per uno spazio-laboratorio di contaminazione culturale tra dj set, talk e una cucina che vuole essere “semplicemente buona”.

Muro – Osteria Contemporanea, via Francesco Cigna 114/E, Torino, tel. 375 770 0654. Aperto a pranzo e cena, chiuso lunedì e martedì. Instagram