La tappa in questo gioiello delle Marchesi è un susseguirsi di esperienze mozzafiato tra giardini botanici, mercati d’artigianato locale, musei del passato e indimenticabili passeggiate in sella ai quadrupedi, senza dimenticare la sosta gastronomica con tante tipicità.
È una delle più piccole delle Marchesi e si trova nel gruppo nord: Ua Huka, affascinante regno di capre e cavalli selvatici, circa 1500 esemplari che si incontrano lungo l’unica strada dell’isola che ospita anche una riserva botanica. Un vero paradiso di piante tropicali, con oltre 300 specie di alberi da ogni parte del mondo, inclusa una collezione rilevante di agrumeti. Famoso per il suo volatile endemico, il lori, un pappagallo blu, questo gioiello si esplora a bordo di veicoli 4×4 o, per un assaggio di autenticità, a bordo di un autobus decorato in stile isolano, per una giornata indimenticabile alla scoperta dell’ultima tappa della crociera con la nave cargo Aranui, prima di lasciare il remoto arcipelago e proseguire la rotta alla volta di Rangiroa alle Tuamotu e di Bora Bora.


Per approdare a Ua Huka, l’imbarcazione, prima dell’alba, compie una spettacolare manovra, super tecnica, girandosi in uno spazio stretto tra le rocce, di 180° gradi, che esegue il capitano o il suo secondo. Un momento da non perdere e che invoglia ancora di più all’esplorazione dell’isola bagnata dal mare blu dell’Oceano Pacifico e caratterizzata da un paesaggio ruvido ma suggestivo, con le sue montagne rossastre, o color cioccolato e pistacchio, che torreggiano regalando panorami mozzafiato. Da Vaipaee, dove si scende, comincia il tour guidato con la prima visita all’Arboretum, per conoscere la ricca biodiversità floreale di questa meta, con una passeggiata ricca di aneddoti e storie. Poi si prosegue verso il villaggio di Hokatu, per curiosare tra gli stand dell’artigianato locale e per andare al museo dei petroglifi, con antichissime incisioni su pietra che raccontano la vita quotidiana della comunità. Ancora: si arriva nel centro di Hane per immergersi nel Museo del mare, dove si possono ammirare le piroghe del passato, le lance usate per la pesca e la riproduzione di una cucina tradizionale. Un percorso di conoscenza di usi e costumi del passato che si conclude con tanta musica vivace suonata dalla gente del posto, all’uscita, che in abiti tipici e con le ghirlande di fiori sul capo, è alle prese con chitarre, ukulele e percussioni per dare un caloroso benvenuto ai viaggiatori.


Il pranzo consigliato è al ristorante Celine Fournier, a buffet con una invitante varietà di pietanze locali, tra cui la capra al latte di cocco, la carne di maiale, il poisson cru, l’immancabile taro cotto (un tubero della Polinesia Francese) e un irresistibile dolce a base di zucca.
L’esplorazione riprende verso la banchina per tornare a bordo dell’Aranui, dove incantano le insolite scene di vita quotidiana che fanno compagnia curva dopo curva. Su tutte, le distese di noci di cocco lasciate a essiccare per ricavarne la preziosa copra e gli abbeveratoi dove i cavalli fanno il bagnetto, per essere pronti e perfetti, da impeccabili padroni di casa, per delle piacevoli passeggiate da offrire ai forestieri che arrivano da lontano.