Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
BereCantine da scoprireViaggi di Gusto

Cantina Contini: la Vernaccia di Oristano tra archeologia e futuro

Cantina Contini

Nelle terre del Sinis, dove il vento del Golfo di Oristano accarezza vigneti millenari, la Cantina Contini scrive da 127 anni pagine di storia enologica. Tra botti silenziose e radici che affondano nell’età nuragica, oggi celebra i 100 anni della Vernaccia di Oristano DOC Riserva 1998 con un restyling che è un ponte tra memoria e innovazione

Dai nuragici a oggi: un vitigno che scrive la storia

Il legame tra la Vernaccia e la terra del Sinis è indelebile. Ne sono testimoni i vinaccioli ritrovati a Sa Osa, risalenti al 1300-1500 a.C., che raccontano di una viticoltura già fiorente in epoca nuragica. Oggi, la Cantina Contini ne è l’erede principale, con una produzione che unisce sapere antico e innovazione. Come spiega Mauro Contini, vicepresidente della quarta generazione: “In ogni goccia c’è la pazienza di 27 anni di invecchiamento, ma anche cento vendemmie di passione familiare”.

Cantina Contini
La barricaia della Cantina Contini

I giganti di Mont’e Prama: un dialogo tra archeologia e identità sarda
A pochi chilometri dai vigneti della Cantina Contini, l’area archeologica di Mont’e Prama svela un altro capitolo della Sardegna antica. Scoperte negli anni ’70, le imponenti statue nuragiche – guerrieri, arcieri e pugilatori alti fino a 2 metri – risalgono all’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) e rappresentano una delle più straordinarie espressioni artistiche del Mediterraneo preistorico. Come i vinaccioli di Sa Osa raccontano la viticoltura nuragica, queste sculture testimoniano una società complessa, legata a rituali e culti ancestrali. Oggi, restaurate e esposte al Museo di Cabras, i “Giganti” dialogano idealmente con la Vernaccia: entrambi simboli di un territorio che fonde storia, arte e tradizioni enoiche. Non a caso la famiglia Contini ha reso omaggio al ritrovamento con una linea di vini originale, battezzata proprio “I Giganti”.

Cantina Contini

1998-2025: il restyling che omaggia le radici

Per celebrare i 100 anni della Vernaccia di Oristano DOC Riserva 1998, la cantina svela un restyling che è un ponte tra passato e presente. Le nuove etichette, ispirate a quelle degli anni ’70, riportano in vita “Su fassoi” – l’imbarcazione tradizionale dei pescatori – dipinta al tramonto sulla laguna. E se la Riserva 1998 (2.400 bottiglie) sfoggia tonalità calde e un’etichetta commemorativa, l’Antico Gregori 1991 (premiato con 94 punti al 5StarWines) opta per nuance chiare e dettagli minimalisti. Un omaggio al territorio, dove sabbia e vento plasmano da millenni il carattere unico di questo vino.

Un angolo della Cantina e il ritratto del fondatore Salvatore Contini

Le uve della Sardegna e la Vernaccia di Oristano: un patrimonio millenario

Nella penisola del Sinis, tra le lagune di Cabras e i terreni sabbiosi della bassa valle del Tirso, la Vernaccia di Oristano racconta una storia antica quanto la civiltà nuragica. Questo vitigno autoctono, coltivato ad alberello su suoli alluvionali ricchi di mineralità, è un simbolo della Sardegna enologica, legato indissolubilmente al territorio e alla tradizione.

La Vernaccia di Oristano DOC, ottenuta nel 1971 come prima denominazione controllata sarda, deve la sua unicità al metodo di affinamento ossidativo. Dopo una fermentazione a temperatura controllata, il vino matura per almeno 4-10 anni in botti di rovere e castagno lasciate parzialmente vuote (scolme), dove si sviluppa la flor: un velo di lieviti che protegge il vino dall’ossidazione violenta, donando aromi di mandorla tostata, frutta secca e note saline.

Cantina Contini
L’antica imbarcazione simbolo del logo della Cantina Contini

Il metodo Contini: pazienza, legno e laguna

La magia della Vernaccia nasce da un processo immutato da secoli. Le uve, raccolte a mano tra fine settembre e ottobre, fermentano in botti di rovere e castagno lasciate scolme (non completamente piene). L’aria salmastra dello stagno di Cabras garantisce condizioni microclimatiche precise (estati ventilate e inverni miti). Queste regalano al vino note di mandorla tostata, zafferano e miele di corbezzolo, con una complessità che si evolve in decenni di invecchiamento.

Lo spazio hospitality

Scoprire la Cantina Contini

Oltre alla Vernaccia, la cantina brilla con altre eccellenze: l’Isola dei Nuraghi IGT Bianco I Giganti e il Rosso Barrile, entrambi con 90 punti nella guida 5StarWines. Dal 2022, lo spazio hospitality rinnovato accoglie visitatori per degustazioni ed eventi, un viaggio tra botti secolari e archivi storici. Proprio tra quelle mura, che custodiscono segreti di famiglia, si assapora l’essenza di una produzione rimasta immutata nei secoli: vendemmia manuale, fermentazioni controllate, invecchiamenti lunghi quanto il respiro del mare.

Cantina Contini 1898, Cabras (OR), tel. 348 036 0916. Prenotazioni per tour e degustazioni su vinicontini.com

Articoli correlati

Programmi per il Primo Maggio? Borgo diVino fa tappa nel “Salotto Basso Atesino”

Sara De Bellis

Legre™: il distillato che riscrive le regole del gusto

Viani Andrea Todero

La rinascita del Vermouth, l’aperitivo per eccellenza, nato all’ombra della Mole

Donato Antonio Notarachille