Bocca di Roma è il locale di Prati dove lo chef Emanuele Federici reinventa i piatti di mare fra cucina mediterranea e influenze globali. Crudi creativi, piatti simbolo e accoglienza curata.
A due passi da piazza Cavour, in una zona di Prati ricca di indirizzi gourmet, si inserisce Bocca di Roma. Un rifugio per chi cerca il sapore autentico del mare, reinterpretato con occhio contemporaneo. Emanuele Federici, chef e anima del locale, trasforma il pescato del Lazio in piatti che raccontano storie: quelle della costa tirrenica, della sua infanzia a Terracina e di viaggi immaginari in Sudamerica e Asia.

Lo chef che ha imparato dal mare (e dalla pizza)
Classe 1989, Emanuele Federici ha respirato cucina fin dall’adolescenza, tra il mercato del pesce di Terracina e i segreti della pizza, suo primo amore professionale. “Mio padre mi ha insegnato a scegliere il pesce migliore, mia madre a trattarlo con rispetto”, racconta. Oggi, quella lezione diventa filosofia: crudi che esaltano la materia prima, come il Tris di Roll (tonno con patata viola e cipolla caramellata) o la Tartare di tonno pinna gialla arricchita da mirtilli e senape in grani. Una cucina che non teme accostamenti audaci, d’altronde, perché “il mare non ha confini”.

Il menu di Bocca di Roma: un viaggio naviga tra i continenti
Se i crudi sono un omaggio alla purezza degli ingredienti, i cotti diventano viaggi inattesi. Lo Shabu Shabu di calamaro – su vellutata di ceci e katsobushi – mescola Giappone e Mediterraneo, mentre la Busiata e il Bucatino alla Amatrimare ridisegnano i classici romani con eleganza. Non manca l’ironia nel nome: l’Amatriciana di mare, rivisitata con guanciale di tonno e pomodoro giallo, è un tributo alla capacità di Federici di giocare con le tradizioni.

Ambiente raffinato e vini senza confini
Con solo 16 posti interni e 20 in dehors, Bocca di Roma punta sull’intimità. L’arredo minimalista, alleggerito da tocchi artistici, crea un’atmosfera sospesa tra modernità e calore. A completare l’esperienza, Paola Zogu – compagna e direttrice di sala – guida gli ospiti tra i vini della carta, dove etichette italiane dialogano con referenze greche e spagnole. “Ogni cliente è diverso: c’è chi cerca l’abbinamento perfetto e chi vuole solo lasciarsi sorprendere”, spiega.
Bocca di Roma non è un semplice ristorante: è un diario di viaggio gastronomico. Tra i piatti di Emanuele Federici, ogni boccone evoca memorie di infanzia, curiosità per l’ignoto e rispetto per il prodotto. Prenotate un tavolo, lasciatevi guidare da Paola tra i vini, e preparatevi a scoprire che il mare, a volte, sa parlare tutte le lingue del mondo
Bocca di Roma, via Federico Cesi 68, tel. 380 147 0700 Sito, Instagram