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Grande successo per la XV edizione di VitignoItalia con oltre 18 mila visitatori e 280 aziende

vitignoitalia 2019

Bilancio più che positivo per la XV edizione del Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani

Il Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani, si è chiuso con un bilancio davvero positivo. Nonostante il maltempo a VitignoItalia (ve ne avevamo parlato qui) si sono registrati più di 18 mila visitatori, il pieno di partecipazione nel corso degli eventi collaterali ed un altissimo grado di soddisfazione tra i produttori.

Si conferma dunque una delle manifestazioni a tema vino più interessanti a livello nazionale, con numeri rilevanti e in crescita.

Le Aziende Vinicole

Le aziende vinicole che sono arrivate da tutta Italia erano 280; oltre 2.500 etichette sono state proposte in degustazione.

A fare da capofila è stata la compagine campana, composta da circa 80 produttori, in rappresentanza di una regione capace ogni anno di aggiungere nuove interessanti realtà a quelle storiche e affermate, alzando, di stagione in stagione, la propria asticella qualitativa, anche grazie all’impegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. La collaborazione con le Camere di Commercio di Avellino e Benevento, ha consentito di avere sul posto 44 cantine (22 ciascuna) provenienti da due dei terroir più vocati d’Italia, ovvero l’Irpinia e il Sannio.

La sensazione che si è percepita è stata la consapevolezza che solo attraverso la crescita di un intero territorio si riesce a propagare la qualità dei nostri vini.

E’ il caso dell’azienda vitivinicola irpina Sertura, frutto della forte passione e della lunga intensa esperienza in campo agronomo del suo proprietario, Giancarlo Barbieri. I vini di Sertura non sono semplici vini, ma un insieme di suggestioni che toccano l’anima: Aglianico DOC, Taurasi DOCG, Fiano DOCG, Greco di Tufo DOCG.

L’Azienda Donnachiara vocata  – per tradizione, territorio e precisa scelta della famiglia Petitto che ne è la proprietaria – alla produzione delle tre DOCG irpine: Fiano di Avellino, Taurasi e Greco di Tufo, oltre che dei tradizionali Aglianico e Falanghina.

L’azienda Borgodangelo che produce in primo luogo rossi irpini di qualità affinati a lungo in botti di rovere (Taurasi DOCG, Irpinia Campi Taurasini DOC ) o in botti di acciaio (Irpinia AglianicoDOC ) oltre che in bottiglia, nonché un rosato giovane (Irpinia Rosato DOC), tutti ottenuti in purezza da uve Aglianico.

Dal Sannio onore al lavoro che sta facendo l’azienda Santiquaranta, che produce da due direttrici territoriali, Torrecuso per la produzione di Falanghina e Aglainico; Baselice per la valorizzazione e salvaguardia del Moscato di Baselice, un vitigno autoctono oramai praticamente estinto.

Buyer Iternazionale

Tra buyer internazionali ha suscitato interesse, per alcuni produttori, la presenza dell’azienda Daniko International doo, attiva in Montenegro, della signora Nikoleta Puzovic e del napoletano Dario Pennino, da venti anni nel business del vino ed esperto di mercati internazionali. Il Montenegro vive un momento di boom economico, per i vini italiani la clientela è internazionale e frequenta alberghi di fascia alta. L’azienda importa rinomate cantine tra cui Cantine di Marzo dalla Campania.

Responsabilità Sociale

VitignoItalia 2019 è stato contrassegnato anche dalla nuova partnership con il Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale, e dal lancio del progetto PRess4Wine, che ha debuttato con due importanti riconoscimenti.

Il Premio speciale “Comunicare la Responsabilità, la Responsabilità di comunicare” – conferito al Gruppo Mezzacorona per il profondo impegno speso nel rendere chiaro e trasparente l’impatto del proprio lavoro nei confronti delle persone e del territorio su cui insiste.

vitignoitalia

Il Premio VitignoItalia per l’innovazione Responsabile, riservato alle imprese che hanno scelto la sostenibilità come leva strategica di sviluppo. Tre, in particolare, le categorie previste da quest’ultimo: nella sezione ‘Capitale Umano’ a distinguersi l’azienda Mastroberardino per la spiccata attenzione verso i rapporti con i propri stakeholder e la capacità di soddisfare le loro aspettative con azioni concrete come il Progetto MastroGreen (il riconoscimento è stato assegnato da INAIL Campania); per la categoria ‘Ambiente’ ha brillato la siciliana Firriato, tra le prime a porsi l’obiettivo di annullare la sua impronta di gas serra con il progetto Impatto zero giunto alla certificazione Carbon Neutral (a consegnare il titolo Unicredit); per la sezione ‘Territorio’ è stato il sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza, a primeggiare in veste anche di coordinatore di Sannio Falanghina Città Europea del Vino 2019. A lui è stato riconosciuto il merito di aver trasformato la vocazione vinicola di un’area in un progetto di cooperazione territoriale capace di contaminare e coinvolgere imprese, operatori, istituzioni e cittadini, dando vita ad un vero e proprio distretto del vino, sostenibile e responsabile in Campania (il riconoscimento è stato consegnato da 100% Campania, rete di imprese per il Packaging Sostenibile).

Concorsi

Sul fronte dei concorsi – oltre alla terza edizione del Napoli Wine Challenge – si è svolta anche la competizione targata AIS Campania per il titolo di “Miglior Sommelier della Campania 2019”, conquistato da Luigi Salvatore Scala della delegazione AIS di Napoli, e quella annuale per “Emergente Sala – Selezione Sud”, dedicata ai migliori maître e responsabili di sala under 30 del Sud d’Italia. Una delle tappe, quest’ultima, del prestigioso contest ideato da Lorenza Vitali e Luigi Cremona, che ha visto sul podio di Castel dell’Ovo Giuseppe Zuottolo, junior assistant restaurant manager de L’Olivo Gourmet Restaurant ad Anacapri (SA) e Alessandra Quattrocchi del ristorante Modì a Torregrotta (ME).

“E’ stata un’edizione più che positiva – spiega Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – nonostante il clima sfavorevole che rischiava di limitare l’affluenza di pubblico. Ciò significa che il format proposto dal salone si è dimostrato più vincente che mai, insieme all’indiscussa qualità diffusa tra i banchi d’assaggio e al fascino esercitato dalle degustazioni all’interno di Castel dell’Ovo”

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