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Il Mercato dei Vignaioli Indipendenti: a Piacenza boom di presenze

Un successo di pubblico per la Fiera Mercato svoltasi dal 23 al 25 novembre al Piacenza Expo, giunta, ormai alla nona edizione e che ha catalizzato l’attenzione degli operatori del settore e di semplici appassionati.

22.500 presenze registrate per degustare le oltre ventimila etichette delle aziende che fanno parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Ma cos’è esattamente la FIVI? Nata nel 2008 conta attualmente circa 1300 soci. Essa dialoga con il MIPAAF (Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali) proponendo politiche di sviluppo viticole.

Attualmente il numero di vignaioli indipendenti è maggiormente concentrato nel nord della penisola.

Ma cosa fa, esattamente, un vignaiolo indipendente? Egli coltiva le sue vigne, vinifica la sua uva, imbottiglia e commercializza il suo vino. È un custode di un panorama vitivinicolo sempre più compromesso e che proprio per questo necessita di vignaioli che lavorino per la salvaguardia di un ideale prima di tutto.

Con questo spirito si è svolto il Mercato dei Vignaioli Indipendenti: 626 produttori, nessuna suddivisione regionale, ma un unico grande susseguirsi di postazioni. Nessun localismo, presenza diretta dei produttori senza alcun intermediario. Un vero e proprio momento di aggregazione, incontro e dialogo fra vignaioli e clienti; sì, perché non era solo previsto l’assaggio, ma anche l’acquisto del vino. Lo scorso anno si è registrato un dato molto importante: 85.000 bottiglie vendute per un volume di affari di circa 600.000 €, dato destinato ad aumentare anche quest’anno.

Tre sono stati i momenti di approfondimento, con masterclass dedicate. La prima sulle DOC della Sicilia; un viaggio ideale tra sei delle nove province della Sicilia con il racconto di un territorio variegato, da Pantelleria all’Etna. Il secondo momento è stato quello della Verticale di Tenuta di Valgiano dalla 2002 alla 2015. Un vino che non racconta solo l’azienda in cui viene prodotto, ma la storia della rinascita vinicola di un territorio, la Lucchesia.

La domenica, invece, è stata la volta del Piemonte, con Walter Massa che ha raccontato l’altro lato della regione, quello meno conosciuto.

Non solo Piemonte, ma anche Puglia, per il penultimo approfondimento dedicato ai vitigni della regione: Negroamaro, Nero di Troia e Primitivo di Manduria. Gli autoctoni di Puglia in sei bicchieri di sei vignaioli diversi. Tre rossi e tre rosati da una terra generosa e articolata.

Il Mercato si è chiuso il lunedì con la consegna delle targhe ai nuovi Punti di Affezione, (locali che possiedono una carta dei vini con almeno una ventina di etichette FIVI) e con l’ultimo approfondimento dedicato alla Malvasia Passita dei Colli Piacentini. Le diverse sfumature di uno dei vini simbolo del territorio che ha ospitato il Mercato, attraverso una verticale datata fino al 2008.

Appuntamento all’anno prossimo per la decima edizione. Ci sarà da festeggiare!

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