L’Umbria scopre la pizza: da Perugia a Corciano, passando per Bevagna e Orvieto. Qualità, ricerca e attenzione per un settore che oggi vede la regione al centro dell’evoluzione culinaria.
Nel cuore verde d’Italia la pizza è diventata centrale nelle logiche sia delle guide gastronomiche, ma soprattutto di chi decide cosa mangiare il sabato (e non solo). Non è un incontro tra tradizione, territorio e creatività. Almeno non sempre. Ci sono tante influenze, tanti mix e molte novità. Poi c’è chi è umbro e prende le tecniche. Chi non è umbro e ha già le tecniche e prende invece gli ingredienti. In Umbria, dove ogni collina racconta una storia e ogni borgo custodisce un sapore autentico, anche la pizza si fa interprete di un equilibrio perfetto tra rusticità e innovazione. Negli ultimi anni, dunque, la regione ha visto nascere e affermarsi numerose pizzerie di grande qualità, capaci di coniugare impasti curati, ingredienti locali e idee moderne.
Tra i nomi più noti spicca Meunier Champagne & Pizza a Corciano, unica pizzeria umbra premiata con i “Tre Spicchi” del Gambero Rosso 2025. Qui la pizza è un piccolo dettaglio di tecnica e gusto, con impasti leggeri e topping audaci, spesso abbinati a calici di bollicine, con classe. A Perugia poi, poco fuori il centro, si distingue Da Andrea – Pizza Contemporanea, punto di riferimento per chi ama l’innovazione con farine selezionate, fermentazioni lunghe e un approccio creativo che non dimentica le radici italiane e soprattutto umbre. Una pizzeria, con la possibilità di scegliere tra tre stili di impasto. Negli anni, la ricerca di Andrea Bava è proseguita con nuovi stili e nuove tecniche. Oggi la novità in carta è la Pizza Romana, stesa rigorosamente al mattarello per dare vita a una pizza sottile, croccante e friabile, che completa l’offerta con un ulteriore tassello di tradizione italiana. Accanto al padellino e alla romana, non poteva mancare la Napoletana Moderna, caratterizzata da un impasto soffice, scioglievole, con un cornicione ben sviluppato, capace di conquistare sia i puristi che gli amanti delle versioni più contemporanee.

“Credo che ogni impasto racconti una storia e un diverso modo di vivere la pizza – spiega Andrea Bava – ed è per questo che voglio offrire ai nostri clienti un viaggio attraverso tradizioni e consistenze, senza smettere mai di sperimentare e migliorare.”
Con queste tre anime – Padellino, Romana e Napoletana Moderna – Da Andrea Pizza Contemporanea si conferma un laboratorio creativo e al tempo stesso un presidio della tradizione, continuando a scrivere una storia di evoluzione costante nel panorama della pizzeria in Umbria. Il padellino non è una novità ma è forse la sua nuova anima. I suoi Padellini, un menu che è un vero e proprio manifesto della sua filosofia culinaria. Attraverso quattro proposte distintive Bava traccia un percorso che onora la tradizione pur abbracciando pienamente l’innovazione e la sperimentazione. Ogni padellino non è solo un piatto, ma un racconto che evolve, un’espressione di identità e tecnica. Si va dalla “pizza manifesto” Futura, sintesi tra radici e dinamismo, all’eleganza raffinata e golosa fino alla Tartare o la Mari e monti che celebra un classico italiano con intensità e contrasti armonici, mentre Partenope, nata da una collaborazione stellata, è un viaggio mediterraneo di sapori audaci e sorprendenti consistenze.


Sempre nel capoluogo, Ravo Pizza Experience e Marghereat propongono esperienze differenti ma ugualmente curate: la prima punta su ricerca e sperimentazione, la seconda su una pizza napoletana autentica, fatta con ingredienti di buona qualità e ben organizzati. Non è tutto però: da un paio di anni è arrivato anche il LAB per Marghereat con esperienze di padellini, doppia croccantezza, pizza romana e fritti. Insomma, un laboratorio di pizza che sperimenta, ottenendo ottimi risultati. Consigli? Per il padellino, optare per la Pastrami con pastrami artigianale de “La carneria”, cavolo cappuccio, maionese di senape e cetrioli sottoaceto.
Spostandosi verso il Folignate, 400 Gradi Pizzeria è ormai un’istituzione per chi cerca una pizza moderna, fragrante e bilanciata, mentre a Orvieto Claudio AlVicolo mescola con eleganza la tradizione al padellino con una cucina più contemporanea, in un ambiente accogliente. A Bevagna, La Chiacchiera è l’indirizzo giusto per chi preferisce una pizza semplice ma costante nella qualità (cosa che, dobbiamo dirlo, qualche volta l’impasto gioca brutti scherzi ai pizzaioli) con impasti leggeri e condimenti genuini, perfetta per una serata tranquilla in uno dei borghi più belli della regione. Chiudiamo con Terni e con Nascostoposto, un punto di riferimento per la città per chi cerca una pizza napoletana. Buona, fragrante e ben costruita tra impasto digeribile e attenzione alla materia prima. Golosa la Nerano con zucchine fritte, provolone e fiori di zucca. Imbattibile però la versione che propongono della Marinara: semplicemente gustosa ed elegante. Per chi cerca il classico, la margherita è gustosa.


