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Trattoria Vardaceli: la tradizione salentina che resta viva

A Castiglione d’Otranto, piccolo borgo del Salento, la Trattoria Vardaceli è diventata negli anni un punto di riferimento per chi cerca autenticità. Non si tratta soltanto di un ristorante, ma di un luogo dove la memoria della cucina di famiglia incontra l’energia di una nuova generazione.

La storia di Vardaceli parte da lontano, da un bar-tabacchi aperto da Donato “il Biondo”, trasformato poi dalla figlia Rocchetta in una trattoria capace di conquistare tutti con i sapori semplici e genuini della tradizione. Al suo fianco, in sala, l’instancabile Salvatore, soprannominato “il Pazzo”, ancora oggi capace di animare l’ambiente con il suo spirito vivace e accogliente.

Negli ultimi anni il testimone è passato a Manuela, figlia di Rocchetta, e ad Antonio, suo compagno. Entrambi con alle spalle esperienze nel teatro, hanno scelto di rientrare a casa per dedicarsi alla cucina e alla sala con la stessa intensità che si porta in scena su un palcoscenico. Lui in cucina, lei in sala: insieme hanno ridisegnato la Trattoria senza snaturarla, mantenendo intatto lo spirito familiare ma con un tocco di freschezza.

L’ambiente conserva l’atmosfera di casa: pareti colorate, peperoncini appesi, un cortile che accoglie come un abbraccio. Il menù è un viaggio nei sapori salentini più autentici. Non mancano i piatti simbolo come le pittule, le fave e cicorie, la parmigiana o i maritati con le polpette. Ma a questi si affiancano creazioni più leggere e moderne, come le melanzane con crema di yogurt alla menta, a dimostrazione che la tradizione può aprirsi a nuove strade con naturalezza.

Le specialità di casa Vardaceli

Tra le specialità che raccontano l’identità della trattoria ci sono i celebri pezzetti di cavallo, cucinati a lungo in umido per ottenere morbidezza e intensità, insaporiti da peperoncino, capperi e lampascioni. E poi le polpette di diaframma di vitello, la parmigiana di zucchine servita tiepida come in estate, e i maritati al pomodoro o con crema di ceci e cozze. Ogni piatto porta con sé il ritmo della cucina salentina, fatta di pazienza, materia prima e gusto sincero.

I secondi mantengono un legame forte con la brace: capocollo di maiale, salsiccia fatta a punta di coltello, tagli considerati poveri che diventano straordinari grazie alla sapienza della cucina. E accanto ai grandi piatti, un dettaglio che non passa inosservato: le patatine fritte fatte in casa, un piacere semplice che conquista tutti.

Anche i dolci hanno un carattere personale: Manuela, intollerante ai latticini, li prepara senza assaggiarli. Eppure le sue creazioni, come la panna cotta con salsa di pomodoro, anguria e peperoncino o quella alle albicocche, hanno saputo sorprendere e convincere gli ospiti.

Il successo di Vardaceli si misura anche nell’affetto del pubblico: prenotare un tavolo non è semplice, le liste d’attesa sono lunghe, segno che l’osteria ha saputo conquistare chi cerca sincerità e convivialità. La forza di questo luogo sta proprio nella capacità di unire generazioni, di non fermarsi al ricordo ma di renderlo attuale.

Oggi, oltre alla cucina, Vardaceli guarda avanti con nuove idee: Manuela e Antonio stanno sperimentando format che uniscono spettacolo e gastronomia, riportando in tavola anche la loro anima teatrale. Perché qui, ogni piatto è scena, ogni gesto è parte di una rappresentazione che celebra il Salento e la sua tradizione.

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