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Vicenza: la sostenibilità passa attraverso il pane e la birra

Erapane ora è birra, il panificio Rizzato abbraccia la nuova sfida tutta veneta di produrre birra dalle eccedenze di pane a marchio Cerchi nel Grano.

“Fiat panis” o meglio “Che ci sia pane” c’è scritto nel logo della FAO ossia dell’organizzazione che si occupa di agricoltura ma anche e soprattutto di spreco alimentare e malnutrizione nei paesi in via di sviluppo per le Nazioni Unite (Food and Agriculture Organization of the United Nations). Una battaglia sacrosanta ma che nel quotidiano, ossia non volgendo lo sguardo per forza ai massimi sistemi delle organizzazioni intergovernative, si combatte sul terreno delle singole imprese virtuose, o di progetti, sicuramente più a misura d’uomo, capaci di veicolare un messaggio valoriale oltre che di attivare una pratica concreta, proprio come succede con Erapane.

Dunque passaggio dal macro al micro o dal pane alla birra, un ricircolo, o riutilizzo, che fa del pane in eccesso una base fermentescibile per i lieviti della birra da aggiungere al malto d’orzo che serve per produrla. Si chiama economia circolare, risposta concreta ai circa 13000 quintali di prodotti da forno buttati quotidianamente nel nostro paese.

Cerchi nel Grano

Al centro del progetto c’è la linea di ‘Cerchi nel grano’, un brand che non ha nulla a che fare con alieni con la passione del disegno, per citare le esperienze dei crop circles, o agroglifi, cominciati ad apparire misteriosamente sulle coltivazioni di cereali negli anni ’70. Una famiglia invece, all’inizio composta solo da una giovane coppia, Corrado e Gabriella, che nel ’78 decide di rilevare a Lugo di Vicenza un forno a legna storico per aprire il proprio panificio. Da qui comincia il lavoro senza sosta dei Rizzato, un lavoro sostenuto dalla passione che contraddistingue le storie di famiglia che resistono alla prova del tempo e alle sfide di ogni epoca, al centro, sempre e per sempre l’amore per l’arte bianca, un qualcosa che Corrado e Gabriella oggi sono riusciti a trasmettere anche ai loro figli, Andrea e Massimo.

La prima sfida accettata, e dall’’85 oltre che vinta anche certificata, è quella del biologico che al forno Rizzato è stato un passaggio del tutto naturale e scontato. Come si può fare pane con amore senza utilizzare una materia prima che rispetta l’ambiente e ne favorisce uno sviluppo sostenibile e naturale? Quindi per il pane i Rizzato utilizzano solo farine certificate bio e macinate a pietra alle quali si aggiungono lievito madre, cottura a legna e, ovviamente, lavorazione a mano, poche ma inconfutabili regole destinate a garantire un successo anche alle terze, quarta o quinta generazione.

Quando si lavora come Corrado, Gabriella, Andrea e Massimo però non basta essere bravi, bisogna essere bravissimi e soprattutto bisogna cercare di avere un approccio etico ma anche innovativo, ed è proprio qui che nasce il progetto di Erapane, quello di una birra chiara, con un gradevole aroma che richiama il sapore del miele, dai toni erbacei, equilibrata in bocca e moderatamente amara, una birra ottenuta recuperando gli eccessi di produzione di pane del forno, che appunto prima, Era-pane. Il progetto di Erapane va a incidere nel proprio piccolo su percentuali di per sé molto preoccupanti – In Italia il 33% del pane viene sprecato –, offrendo una soluzione importante che segue quella di molti altri forni già impegnati su questo fronte in diverse regioni.

Erapane di ‘Cerchi nel grano’ del panificio Rizzato è quindi una birra buona, artigianale, interamente biologica e soprattutto antispreco!

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